Capitolo 12

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Ero lì, in attesa di risposte, e con una marea di domande a cui non riuscivo minimamente a dare risposta. Se la mamma era andata con un altro, come era possibile che Caleb fosse nostro fratello, avendo lo stesso padre?Perché non ci ha mai detto nulla?
E se la mamma non avesse avuto un altro, bensì andava da Caleb?
Qualunque fossero le risposte le avrei sapute a breve, ed era inutile pensarci più del dovuto..
"Cosa vuoi per pranzo?" disse Caleb mentre cercava qualcosa all'interno del frigorifero. In risposta il mio stomaco brontolò segno che probabilmente mi servisse qualcosa di sostanzioso.
"Okay hai reso l'idea" disse prendendo del guanciale dal frigo. "Ti farò una bella carbonara, sai sono stato in Italia e ho imparato molto sulla loro cucina" disse fiero di se.
Lo guardai mentre cucinava e ne rimasi affascinata. Notai quanto fosse davvero simile alla mamma. Avevano gli stessi occhi, e gli stessi modi di fare.
Nonostante tutto mi mancava, e sicuramente avere mia madre al mio fianco sarebbe stato del tutto diverso.
"Caleb so che stai prendendo tempo, ma voglio sapere, ho talmente tante domande in testa che potrei impazzire da un momento all'altro." dissi sofferente.
Questa notizia era stata un fulmine a ciel sereno, e non sapere tutto nei dettagli rendeva davvero difficile metabolizzare la cosa e soprattutto crederci.
"Ti dirò tutto, promesso" disse venendo verso di me con il piatto di pasta.
In quel momento in quella stanza era calato il silenzio, un silenzio imbarazzante ma sopratutto inquietante.
Caleb teneva lo sguardo fisso su di me, come se volesse capire cosa mi frullasse in questa testolina e come mi sentissi in quel momento.
Ero confusa, su quello non c'era dubbio.
"È ora che tu sappia tutto" iniziò.
" 21 anni fa nostro padre e nostra madre si conobbero, erano innamorati e felici e un anno dopo nacqui io, eravamo una famiglia stupenda, quando poi papà iniziò a bere.
Inizialmente la mamma riusciva a gestirlo ma finí che papà iniziò a bere sempre di più, insieme all'uso di droghe.
Non sapendo cosa fare, e volendomi al sicuro decise di portarmi dalla nonna.
Poco tempo dopo la mamma riuscì a convincerlo a disintossicarsi, e passato un altro anno nasceste tu e Jhonatan.
E fu lì che papà ebbe una ricaduta.
Così mamma decise di andare via, voleva portarvi con lei ma nostro padre la minacciò.. per questo non vi ha mai detto nulla." disse tutto d'un fiato per poi continuare. "La mamma mi ha sempre parlato di voi due, diceva che eravate tutto per lei, come lo ero io, e non poter stare con voi e portarvi con lei le faceva malissimo. Purtroppo io non capii mai il perché, ero piccolo, la vedevo piangere ma lei non mi ha mai detto il perché. Fu costretta a lasciarvi con lui, per questo era poco presente, stava con me e quando non era con me era con voi.
Qualche tempo dopo venimmo a sapere che papà era stato messo in carcere, e quando fu rilasciato venne a cercarvi ma non sapeva come fare così venne da me. Voleva a tutti i costi ritrovarvi così con un po' di ricerche ha scoperto dove andavate a scuola e ha deciso di farmi iscrivere. Nel tempo papà ha dimostrato di essere cambiato, tanto che tornò con la mamma. E ora entrambi vogliono rimediare. La mamma si sente in colpa per avervi abbandonato in quel modo e papà si è pentito di tutto.
Quando mi parlarono di voi inizialmente la presi molto male, perché mi avevano nascosto il fatto che avessi un fratello e una sorella tanto che andai via di casa. Con il tempo e le spiegazioni capii i motivi e li perdonai."
"Ora so che per te e Jhonatan sarà molto più difficile perdonarli ma credimi, sono davvero cambiati.
Se così non fosse non sarei qui e probabilmente non avrei mai saputo di voi due." disse poi sospirando.
Ero rimasta sconvolta.
La cosa più difficile sarebbe stata dirla a Jhonatan. Probabilmente non avrebbe perdonato ne loro, per tutto quello che ci avevano fatto passare, ne me per averglielo nascosto.
"Caleb, come lo diciamo a Jhonatan?" chiesi cercando di mantenere la calma.
"Per il momento sarebbe meglio non dirglielo, almeno non finché non avrai visto i nostri genitori, sono il primo a dirti che dovresti vedere con i tuoi occhi se sono cambiati, Jhonatan si fida di te e se tu gli dirai ciò che hai visto sono certo che capirà. Verrà il momento giusto." disse cercando di tranquillizzarmi.
Odiavo l'idea di non dirgli nulla ma per il momento era giusto così.
Istintivamente abbracciai Caleb. Lui ricambiò l'abbraccio per poi prendere il mio viso delicatamente per fare in modo che lo guardassi.
"Andrà tutto bene." disse per poi darmi un bacio sulla fronte.
Improvvisamente sentii il mio telefono vibrare nella tasca dei pantaloni. Leggendo il nome sbiancai.
Jace.
Lo avevo lasciato a scuola senza dirgli nulla e senza nemmeno salutarlo.
Al quarto squillo presi coraggio e risposi.
"Bella, dove diavolo sei, sono ore che ti chiamo." disse leggermente arrabbiato. Stavo per rispondere quando Caleb mi prese il telefono.
"Vieni a Green Ave, ti spiegheremo tutto" disse senza dargli il tempo di rispondere.
Conoscendo Jace probabilmente sarebbe finita molto male.
"Ma sei impazzito, sai che ti ucciderà vero?" chiesi sull'orlo di una crisi isterica.
"Fidati di me, ora andiamo, ci starà sicuramente aspettando.

Jace POV

Avevo chiamato Isabella in preda al panico, pensando al peggio e il fatto che non mi rispondesse mi faceva paura. E se le fosse successo qualcosa? Non potevo permetterlo.
Provai a richiamarla e al quarto squillo rispose.
"Bella sono ore che ti chiamo dove diavolo sei?" Dissi leggermente arrabbiato.
"Green Ave, ti spieghiamo tutto." disse poi.
Quando realizzai che chi aveva detto quella frase era stato un ragazzo per poco non spaccai tutto.
Andai di fretta al posto indicato con una voglia matta di pestare chiunque fosse con lei e avesse preso il suo telefono.
Poi li vidi.
Isabella e il ragazzo nuovo? Cosa significava?
" Jace prima che tu faccia qualunque cosa lasciaci spiegare, ti prego. Si tratta di me e mio fratello." mi disse prendendomi poi per mano.
Aveva gli occhi lucidi, segno che aveva pianto e sperai vivamente che non fosse lui la causa, perché non sarebbe finita bene.
Mi portarono in un appartamento, probabilmente quello del tipo nuovo.

...

Rimasi a bocca aperta per circa mezz'ora.
Lui e Bella erano fratelli. E Jhonatan non lo sapeva. Mi avevano raccomandato di non dire di questo a nessuno, soprattutto a lui.
E non lo avrei fatto.
Tutto ciò era assurdo, e dalla faccia di Isabella potevo ben capire che anche lei era rimasta sconvolta.
E come biasimarla.
Quando avevo scoperto di avere due fratellastri avevo reagito in maniera esagerata e vedere come lei era rimasta calma nonostante tutto mi fece capire perché mi piaceva.
Riusciva a stare calma nonostante sapevo che dentro aveva un uragano. Perché eravamo uguali, e io avevo provato le stesse sue cose ma reagendo in maniera totalmente opposta.
Ero deciso a starle vicino e avrei fatto di tutto per farla stare bene.
Presi da parte Caleb.
"Volevo solo dirti che io sono molto più protettivo del fratello, quindi spero per te che tu non stia mentendo e non la faccia soffrire, spero di essere stato chiaro." dissi in tono minaccioso.
In risposta mi fece vedere il tatuaggio sul braccio.
E li capii.

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora