Capitolo 17

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Isabella pov

Eravamo stati tutto il giorno in giro per Parigi ed ero stanca morta. Tornata a casa decisi di andare a letto senza cenare.. non ero dell'umore adatto. Era passata una settimana dalla morte del mio migliore amico e di mio fratello. Erano tutta la mia vita e qualcuno li aveva strappati via da me, senza preavviso, prematuramente.
Avevamo ancora tante cose da fare insieme, e non ero sicuramente pronta a una cosa cosi. Chi lo sarebbe?
Mi feci una doccia, e ci rimasi per un bel po', non volevo più uscire da li. Era uno dei momenti che preferivo, soprattutto perché li ero libera di pensare senza essere disturbata. Ero sola, con me stessa e con i miei pensieri, che al momento era solo oscuri. In quel momento ero un egoista a pensare che la persona che aveva fatto questo era morta, e non aveva neanche patito il dolore che stavo provando io. Ma era morto e probabilmente aveva una famiglia. L'unico pensiero però che riuscivo ad avere era quello di Simon e Jhonatan.
Sarei risultata egoista e senza cuore, ma nessuno credo, poteva biasimarmi.
Avevo perso due dei pilastri fondamentali della mia vita e nessuno li avrebbe riportati da me.
Ma non pensavo solo a questo. Avevo un altro pensiero.
Stavo riflettendo davvero sul senso della mia vita senza loro due, e mi chiedevo quale fosse il motivo per cui io, Isabella Morger, dovevo rimanere su questa terra, a soffrire per tutta la vita.
Per fortuna quei pensieri sparirono in fretta quando mi venne in mente che, anche se non avevo più loro due, se mi fossi tolta la vita avrei fatto soffrire tanta altra gente che teneva a me. Ad esempio Jace, o William e Jordan.
Pensare a loro per un momento mi fece prendere lucidità.

Decisi che era il momento di uscire dalla doccia. Una volta asciugata mi vestii e decisi di mettermi un paio di jeans e una felpa e uscire, piuttosto che piangermi addosso e mettermi a dormire.
Volevo però stare sola.
Cercai di uscire di casa senza fare rumore ma ad un passo dalla porta principale mi sentii toccare una spalla.
Mi girai di scatto cercando di non urlare e vidi Jordan.
Forse ero l'ultima persona che aspettavo mi fermasse.

"Stai uscendo?" disse sussurrando.
"Era questa la mia intenzione, si. Ma vorrei uscire da sola. Ne ho bisogno." dissi fredda guardandolo negli occhi azzurri. E solo ora notavo che aveva anche una piccolissima sfumatura di verde.

"So che vuoi stare sola, ma non posso lasciarti uscire in questo stato, permettimi di venire con te." disse quasi supplicandomi.
"Va bene" sbuffai "ma ti prego, non obbligarmi a parlare di questa situazione."

Lui annuì, prese le chiavi e uscimmo di casa senza che gli altri se ne accorgessero.

"Senti Bella, voglio dirti una cosa".. iniziò Jordan
"vedi, io non sono nessuno per dirti questo, ma ne sento il bisogno." prese fiato per poi continuare
"non voglio metterti cose strane in testa ma penso che ci sia qualcosa di strano in tutto questo. Mi spiego meglio. Non ti sembra strano che Caleb non abbia voluto far parlare Jace con il ragazzo misterioso? E da quando è successo tutto quanto, lo vedo parecchio strano. C'è qualcosa sotto secondo me."

Ascoltando le parole di Jordan mi venne in mente una frase che Caleb mi aveva detto appena arrivati.

"Jordan, penso che tu abbia ragione. Appena arrivati a casa ho beccato Caleb parlare al telefono, e attaccare appena mi ha vista, e ricordo che mi ha detto questa frase "pazienta Bella" e sinceramente non capisco cosa possa significare.

Sconosciuto 2 pov

"Per quanto ancora dobbiamo stargli lontano Caleb? Non ce la faccio più."

"Pazienta, so che ci tieni tantissimo a lei e che pensi che non vi perdonerà, ma vi vuole troppo bene per non farlo." mi rispose Caleb con tutta la calma possibile.

Mi chiedevo come potesse essere cosi calmo. Le avevamo mentito. E vederla in quello stato era una delle peggiori torture.
Ma la cosa ancora peggiore è che non potevo stringerla a me e rassicurarla del fatto che non mi aveva perso, ma che era stato un piccolo prezzo da pagare per tenerla al sicuro, almeno finché non si fosse risolta la cosa.
E speravo vivamente che sarebbe finita molto presto.

Jace Pov

Isabella era andata a dormire senza mangiare nulla. Dimagriva ogni giorno di più, a vista d'occhio e aveva delle occhiaie spaventose. Era distrutta e non potevo biasimarla.
Chiamai la mia sorellastra, chi meglio di lei poteva darmi un consiglio.
Cercai il suo numero in rubrica e chiamai. Al terzo squillo rispose..

"Pronto Jace, che succede?" disse mia sorella leggermente preoccupata.
"Ho bisogno di te, mi serve urgentemente un consiglio.. Isabella sta visibilmente uno schifo e non so come fare per tirarla su, cosa posso fare?"
chiesi grattandomi leggermente la fronte.
"Che ne dici se vengo li e ci penso io?" chiese.
"Siamo a Parigi, ma se vuoi puoi venire, se serve per far risollevare il morale a Bella, porta anche Matt." dissi per poi chiudere la chiamata una volta risposto di si.
Chiesi velocemente a Caleb se fosse un problema e mi disse che era ben felice di ospitare qualcuno se serviva a far stare meglio Isabella.
Mi incamminai verso la sua camera e bussai.

Nessuna risposta
Provai di nuovo.
Nessuna risposta
"Sto entrando" dissi per poi aprire la porta della sua stanza.
Rimasi pietrificato quando vidi il suo letto fatto. Di lei nessuna traccia.
Corsi da Caleb e gli altri.
"Ragazzi, Isabella non è in camera sua." dissi in preda al panico.
Venimmo raggiunti da William
"Jordan è sparito" disse con il fiatone.

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora