Giorgio's pov
Tornai a casa, vidi che Alex era ai fornelli.
Lo baciai, ma decisi di non raccontargli quello che mi era successo.
Salii nella mia camera, accesi il computer e iniziai a scrivere, fino a quando il mio telefono suonò.
*chat*
Numero sconosciuto
Ehi Giorgio! Ti va di uscire stasera?
Giorgio
Ehm... se mi dicessi chi sei potrei risponderti.
Ettore😛
Sono Ettore.
Ci vediamo davanti al bar "Chicco di Caffè"
Giorgio
Uhm.. va bene?.***
Mi preparai per uscire, portai anche Alex con me.
Arrivammo lí, Anna e Ettore ancora non c'erano.
Cosí mi appoggiai ad un muretto.
A:- Giorgio vado a prendere delle chewing gum, vuoi venire?-
G:-No tranquillo, li aspetto qui-
Alex si allontanò, io presi lo smartphone con l'intento di chiedere a Ettore dove fosse finito;
Lui mi rispose con uno " Sto arrivando",cosí sbuffando riposi il telefono nel giacchetto e aspettai.
Dopo una decina di minuti vidi Ettore e Anna su un marciapiede lontano, mano nella mano, che mi salutavano da lontano.
Io mi diressi verso di loro, ma non tutto andó come doveva...
Alex ci vide, dall'altra parte della strada, così fece per attraversare. Ma appena fatti pochi passi sulle strisce pedonali una Jeep rossa volle dimostrarci che non la pensava proprio come noi; acquistò velocità e, mentre Alex attraversava, lo travolse. Non ebbi il coraggio di muovermi... vedevo Alex in mezzo alla strada, steso a terra.
Raccolsi tutto il mio coraggio e, prendendo con fatica Alex di peso, lo portai sul marciapiede.
Ma tutte a me?
Anna chiamò l'ambulanza, io gli misi una mano sul petto. Sentii il suo battito diventare meno regolare ogni secondo. Non potevo credere che quel cuore che batteva per me ora faceva fatica a battere.
L'ambulanza arrivò, caricò Alex. Io salii nella macchina di Anna, seguimmo l'ambulanza.
Durante il tragitto avvertii sintomi di nausa, dolore alla schiena e la testa mi pulsava molto forte.
E:-Quel coj•ne con la jeep manco s'è fermato!-
Esclamò d'un tratto Ettore, facendomi perdere un battito.
A:-Non me ne parlare-
Esclamò Anna seccata.
Passammo tutto il viaggio in silenzio, fin quando arrivammo all'ospedale.
Vidi la barella di Alex, era in codice d'urgenza.
Lo portarono in una stanza, e mentre il medico uscì per parlare con delle infermiere riuscii a scivolare nella stanza.
-Alex..- sussurai.
Lo vedevo. Gli occhi cielo ridotti a fessure, le labbra intrise di sangue, il viso sporco d'asfalto. Riusciva ad essere bellissimo anche cosí.
A:-Giorgio...-
Lui mi rispose. Io mi avvicinai al suo viso, baciandogli lievemente le labbra, per farlo mi sporcai con un po' di sangue: ma non importava.
G:-Ciao Ale-
Lui chiuse gli occhi.***
Mi buttai sul letto, esasperato.
Non poteva essere successo realmente.
Le lacrime pizzicavano gli occhi, non le lasciai uscire.
Eppure sí. Alex era in codice rosso. L'indomani mi sarei recato all'ospedale per capire la situazione, ma l'indomani era troppo tardi.
A quel pensiero, al pensiero di non poter più vedere il mio Alex se non in una foto di una lapide rabbrividii.Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul mio volto, bagnando la federa del cuscino e portando via tutte le mie speranze di una vita felice, come fa un fiume in piena.
Scesi in cucina, sperando che il dolore fisico alleviasse quello dell'anima.~Spazio Autrice~
Ehi! Sono viva!
:D
So che questo capitolo è MOOOLTO triste, potete odiarmi quanto vi pare, ma il prossimo lo sarà di piú.
Scusate se non posto molto, ma sto avendo una sorta di blocco d'autrice in combo con prof rompipalle che sanno solo dare compiti... sto messa molto bene vedo eh...
Comunque sono felice, la storia ha piú di 500 letture! Vorrei ringraziarvi dal primo all'ultimo.
Grazie grazie grazie!
Ps: in classe mia ci sono un paio di fan di Lyon omofobi, sono riuscita a conventirli alla TheBadNauts e a convincerli ad essere aperti di mente.
Ye!
Vb da me è tutto!
Bye!
~Iron