Giorgio's Pov
Stavo con la testa appoggiata sulle gambe di Alex, mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli.
Nel mentre osservavamo il tramonto rosso. Rosso come i nostri pensieri, rosso come il nostro amore.
In quel momento i brutti pensieri scomparvero.
C'eravamo solo io e lui.
Io e lui finalmente assieme.
L'aria era fresca, ma piacevole.
Ma ad un tratto quel dolce silenzio che ci avvolgeva fu infranto da Alex.
-Cucciolo-
Mi girai,socchiudendo impercettibilmente gli occhi, segno della mia approvazione per quel soprannome.
-io non voglio rovinare il momento,peró c'ho fame-
Mi misi a sedere,coprendomi il volto con le mani.
-sempre il solito-
E scoppiamo entrambi a ridere.
La sua vera risata.
Quella che non sentivo da troppo tempo. La sua risata spensierata,quella che aveva contribuito a farmi innamorare .
-dai andiamo-
Mi alzai velocemente,poi gli presi la mano e scemdemmo la grande scalinata di pietra.
Corremmo. Perchè? Non lo so.
Ci sentivamo bambini, a correre liberi e spensierati giù dalla scalinata.
Ma,ad un tratto mi fermai.
Sentivo il cuore pulsare nel petto più velocemente.Provai a muovere le gambe, ma non riuscivo a camminare. Poggiai una mano sul corrimano, inconsapevole di cosa stava succedendo. Fatto sta che fermandomi bruscamente nel mezzo della scalinata arrestai la corsa ed Alex mi cadde addosso. Feci in tempo a cingerlo per il bacino prima che ruzzolasse dalle scale.Lui,vedendomi in quello stato, si ricompose e si avvicinò.
Mi prese il volto tra le mani, scrutandomi con gli occhi cerulei.
-Che hai?-
Io provavo a respirare,invano.
L'aria che cercavo di respirare non era abbastanza. Come si fermasse e uscisse prima di arrivare nella trachea.
-Gio'?-
Chiusi gli occhi,provando a respirare col naso. Un sottile filo d'aria entrò nei miei polmoni.
Riacquistai il dono del respiro, cosí aprii gli occhi.
Lo sguardo preoccupato di Alex mi squadrava,cercando di capire che cazzo mi fosse successo.
Io sussurrai:-sto bene-
Lui sembrò tranquillizzarsi, perchè lasció il mio viso sussurrando:-ok che ti tolgo il respiro,ma qua esageriamo-
Ridemmo insieme, poi cominciammo nuovamente a scendere le scale, ma con ritmo lento.
Arrivati alla fine iniziammo a girovagare per trovare qualche locale interessante.
Ci ritrovammo in un piccolo borgo non molto lontano dalla città.
La strada era rovinata,i sampietrini erano traballanti o mancanti ed i marciapiedi inesistenti;i palazzi del centro storico erano molto antichi, si notava dai vari marmi e dalle colonne,ma avevano il loro fascino. La vernice era mancante in alcuni punti e i lampioni illuminavano poco la via, costringendo i nostri occhi ad abituarsi al buio.
Quasi alla fine del vicolo c'era una piccola trattoria,una di quelle piccole e accoglienti che ti fa sentire a casa.
-Finalmente! Entriamo SUBITO.-
Urlò quasi Alex,straziato dalla fame.
-"Da lello" un nome piuttosto buffo,non trovi?-
Chiesi io,scrutando attentamente l'insegna a neon colorata.
-sì,ma basta che se magna-
Commentó lui spazientito,con evidente calata romana.
Così entrammo spingendo il pesante portone di legno.
Un odore di frittura ci travolse, e una cameriera gentilissima ci accolse immediatamente,indicandoci uno dei tavolini vuoti dove ci saremmo potuti sedere, così ci dirigemmo lì.
La musica nel locale era piacevole, e mi ritrovai a canticchiare sottovoce mentre sceglievo un piatto dal menù.
Alex prese una carbonara, io mi limitai ad una caprese per rimanere leggero.
Quando finimmo di mangiare andammo verso il piccolo balcone;
Per arrivarci passammo per una veranda, dove c'era odore di nicotina stantia e alcuni camerieri stavano ancora finendo di sparecchiare un grande tavolo ormai vuoto.
Quando arrivammo sul piccolo balconcino sentimmo la brezza accarezzarci i visi, mentre osservavamo il panorama.
Io presi la sua mano, intrecciando le nostre dita,per poi appoggiarmi sul suo petto.
Sentii il suo battito accellelare leggermente.
Il silenzio ci avvolgeva, ma non un silenzio imbarazzante,un silenzio dolce e calmo, perchè a noi non servivano parole. C'eravamo io e lui.Nessun altro. Magari Anna ed Ettore stavano litigando,magari Mario e Stefano si erano messi insieme,magari Strecatto e Cico stavano andando un po' più oltre della loro amicizia. Ma non ci importava, solo io e lui.~Nido d'Autrice~
Allora.
Non aggiorno da una vita, ma perdonatemi.
L'intervista è stata carina ma mi aspettavo un face reveal *sad story*. Comunque mi è partita troppo la Strecico, non vedo l'ora di iniziare un'altra storia per scriverne, visto che in questa è un po' latitante e non ce ne sarà molta.
Ora vi chiedo di andare a leggere dei libri molto carini (mi hanno rinchiuso in uno sgabuzzino, obbligandomi a sponsorizzarle. Aiutatemi)
Si chiamano:
-la contea del kokei-sha esiliato
(Scrittrice:108LostLives)
-191's secret
(Scrittrice: PasqualeMassimoScorc)
-l'incubo
(Scrittrice:BlackMoonGinny)
Alla prossima :3