3. perché vi siete lasciati e se solo non fosse così bella

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Erano passate due settimane dall'inizio delle lezioni e Albus già non ce la faceva più a destreggiarsi tra i due cuori spezzati che si ritrovava come migliori amici.

Andare con Rose in biblioteca, pranzare con Scorpius, studiare con Rose, partecipare agli allenamenti di Quiddich con Scorpius, correre a cenare con Rose e poi di nuovo tornare in dormitorio con Scorpius...Intere giornate passate a correre da una parte all'altra del castello pur di esserci per entrambi e di dimostrargli di essere sempre al loro fianco in un momento del genere.

All'inizio quella situazione se l'era fatta andare bene per il quieto vivere, ma ora iniziava ad essere una grossa gatta da pelare, senza contare che presto sarebbero iniziati i test e il Torneo di Quiddich e lui si sentiva già stanco solo al pensiero.

Sia Rose che Scorpius erano ancora molto restii ad affrontare quell'argomento tanto insidioso per entrambi, ma era fiducioso: quel momento sarebbe arrivato presto. In complesso le reazioni più forti, come sempre, le aveva avute Scorpius ancora incapace di nascondere i suoi occhi pieni d'amore ogni volta che guardava la sua ex.

Ex.
Che strana parola.

Albus non si sarebbe mai aspettato di doverla riferire a quella che da anni ormai era la sua coppia preferita, eppure qualcosa si era spezzato e nonostante fosse passato del tempo lui non era ancora riuscito a trovare una risposta ai dubbi che gli tormentavano la mente.

Su chi avesse lasciato chi, con il tempo era riuscito a darsi una risposta, nonostante fosse ancora molto incerto, ma il motivo continuava ad essere un'incognita.

«...Al, che ne pensi?» chiese Dylan Zabini, Serpeverde anche lui, mentre seduti attorno alla panca di verde-argento consumavano la cena. Era un ragazzo estremamente socievole anche se spesso tendeva a trasformarsi in una pettegola di prima categoria.

Albus cadde dalle nuvole e osservò Scorpius, proprio di fronte a lui, in cerca di aiuto, ma lui evitò prontamente il suo sguardo. Sospirò, era da giorni che il biondo si comportava così. «Scusate, mi sono distratto un attimo, dove eravamo rimasti?»

Cercò di cambiare argomento in fretta, ma Dylan, sorridendo malizioso, disse «Fammi indovinare, c'entra una ragazza!»

«No, ehm...» arrossì il corvino provando a negare, ma decise di abbandonare la sua battaglia non appena vide gli sguardi ficcanaso e vagamente invadenti dei suoi amici. «Va beh, pensate pure quello che volete.»

«Potterino, Potterino, per chi batterà questo cuore corvino

«Uff...siete noiosi. Di che parlavate?» replicò il Potter con un sorriso divertito sulle labbra carnose.

«Stavamo giusto chiedendo al nostro Capitano perche la Weasley non venisse più al nostro tavolo, ci mancano un po' di elementi femminili quest'anno...» nel sentire quelle parole Albus si irrigidì immediatamente. Lanciò uno sguardo preoccupato a Scorpius e capì che la situazione stava solo per peggiorare.

Eppure una piccola, una minuscola parte di lui dettata dalla curiosità gli suggeriva di non intervenire e lasciare che le cose facessero il loro corso.

«Dici così solo perché nessuno ti si fila!» esclamò Violet puntando contro Dylan un cucchiaio sporco di minestra. Albus era fermamente convinto che il Cappello Parlante con lei avesse fatto un ottimo lavoro. Maliziosa, seducente e sarcastica, Violet Degeneres, metà francese e metà scozzese, era una delle poche ragazze Serpeverde a non pendere dalla bocca di Scorpius Malfoy, Albus Potter né tantomeno di Dylan Zabini e non perdeva mai l'occasione di stuzzicare quest'ultimo.

Un piccolo Vaso di Pandora.

«Violet, ma che dici? Le ragazze fanno la fila per me.» ribattè stizzito il Serpeverde, vagamente irritato dal fatto che lei non lo considerasse attraente.

Ex's and Oh's | Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora