6. sei sporco di rossetto

4.1K 214 14
                                    

Tic tac tic tac.

Albus alzò lo sguardo e fissò per l'ennesima volta le scale che conducevano ai sotterranei dove si trovava l'aula di Pozioni. Si voltò dalla parte opposta allungando il collo per poter vedere oltre l'angolo, ma del suo migliore amico biondo neanche l'ombra.

Quell'idiota è in ritardo come ieri, l'altro ieri e tre giorni fa.

Il piede del Serpeverde sbatteva con violenza per terra tenendo il ritmo dei secondi che passavano mentre si passava una mano tra i capelli corvini un po' troppo cresciuti.

«Scorpius!» esclamò quando lo vide finalmente sbucare dal fondo del corridoio. Guardò distrattamente l'orologio, quindici minuti di ritardo, questa volta Lumacorno li avrebbe di sicuro spennati.

«Scusa, ci ho messo una vita a rivestirmi.» disse distrattamente Scorpius ancora impegnato nell'impresa di abbottonare correttamente tutti i bottoni della camicia bianca.

«Lo vedo, vieni qua idiota.» lo sollecitò Albus in preda ad un'irritazione crescente. Strattonandolo un po' gli sistemò la camicia e la cravatta verde e argento.

«Grazie.»

«Lascia stare, sbrigati che siamo in ritardo.» replicò duro posizionando la borsa in spalla e dirigendosi verso l'aula.

Scorpius fu presto al suo fianco e cercò in vano di sistemarsi i capelli biondi che puntavano in tutte le direzioni arrancando dietro al passo affrettato del corvino. «Cosa abbiamo ora?»

«Pozioni. Con Gridondoro.» riferì serafico Albus e non poté fare a meno di alzare gli occhi al cielo per l'ennesima volta in quella giornata quando notò che Scorpius non si trovava più accanto a lui.

«Che c'è?» sbuffò.

Il Serpeverde si riscosse in fretta prima di superare l'amico e giungere davanti alla porta dell'aula di Pozioni. «Nulla, nulla, andiamo forza.»

«Scorpius.» Albus lo fermò per il braccio sospirando poco prima che bussasse. «Sei sporco di rossetto, proprio qui.» indicò una piccola chiazza rosa brillantinata poco sotto la mascella ben delineata.

«Non importa» proferì Scorpius alzando le spalle con noncuranza.

Albus strinse i pugni lungo i fianchi e lo voltò completamente verso di lui.
Non avrebbe voluto affrontare quel discorso con Scorpius proprio in quel momento ma il suo migliore amico sembrava essere stato inghiottito da una sottospecie di playboy per ragazzine e lui non riusciva più a sopportarlo.

Va bene coprirlo con la Mcgranitt alla prima ora, va bene fargli copiare il suo tema di Incantesimi, va bene lasciargli la camera libera a sera, ma adesso aveva decisamente superato il limite!

«Sì che importa! Là dentro c'è mia cugina, cazzo!» sbottò puntando i suoi verdi in quelli cerulei di Scorpius che però sembrava fuggire al suo sguardo.

«La stessa cugina che mi ha mollato intendi?» replicò piccato e incrociando le braccia al petto. Nel tono del biondo Albus percepì una nota di sfida come se lo stesse incoraggiando a fare un passo falso.

Scosse la testa guardandolo con disappunto. «Sappiamo benissimo entrambi che puoi fare sesso con chi ti pare e piace, ti chiedo solo di portare un po' di rispetto.»

Scorpius lo fisso incredulo e sconcertato, ma poi sospirò e si passò una mano sul volto stanco. «Che vuoi che faccia?»

«Vorrei che cercassi di non sbucare dai bagni con quella faccia da ho appena scopato ogni sacrosanta volta che abbiamo lezione con i Grifondoro, ma soprattutto vorrei che non lo facessi per farla ingelosire!» esclamò Albus, l'irritazione che si stava lentamente disperdendo lasciando spazio ad un vago senso di colpa.

Non sarebbe dovuto andare così, avrebbe dovuto prenderlo da parte, spingerlo a parlare con il cuore e ricordargli chi era, non avrebbe certamente dovuto aggredirlo a due passi dalla classe di Lumacorno!

«Al, non-» provò ad interromperlo Malfoy, ma ormai il ragazzo era un fiume in piena finalmente liberato dalle barriere che egli stesso si era creato.

«Chiamalo come vuoi, ingelosirla, provocarla, che cambia? Ascolta Scorpius, nessuno meglio di me sa quanto tu abbia sofferto e che ora in qualche modo strano partorito dal tuo cervellino bacato vorresti vendicarti o farle vedere che l'hai ampiamente superata, ma che cosa ottieni facendo così? Convincerai gli altri che non te ne importa più nulla, ma come farai a convincere il tuo cuore?» vomitò tutte queste parole con urgenza, come se fossero un peso troppo pesante sullo stomaco.

Albus fissò il suo migliore amico negli occhi e non si sorprese di vederli profondamente turbati poi lo superò ed entrò in classe scusandosi per il ritardo.

Scorpius rimase alcuni secondi fermo, in testa una ragnatela di pensieri confusi e distorti, prima di seguirlo dentro l'aula.

Albus lo conosceva bene.
Gli aveva fatto fare di testa sua sperando che prima o poi ci sarebbe arrivato da solo, ma quando aveva visto che si stava perdendo era tornato indietro a recuperarlo per mostrargli tutta quella situazione da un'altra prospettiva.
Forse a quel punto avrebbe dovuto iniziare a chiamarlo ufficialmente fratello invece di migliore amico.

Dopo essersi presi una bella lavata di capo ed una punizione per quel fine settimana, i due ragazzi si sedettero finalmente al loro posto.

Scorpius davvero ci provò a non voltarsi a destra, ma non ce la fece e la visione che si palesò davanti ai suoi occhi gli scaldò il petto. Strinse la mano a pugno all'altezza del cuore e sorrise nel vedere Rose seduta in seconda fila, i capelli rossi legati in uno chignon svogliato e la piuma che lui le aveva regalato tanti anni prima tra le dita.

Forse Albus questa volta ci ha preso in pieno.

Non sono mai stata così puntuale con gli aggiornamenti in vita mia, credo di aver bevuto qualcosa di strano ahah

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non sono mai stata così puntuale con gli aggiornamenti in vita mia, credo di aver bevuto qualcosa di strano ahah.

Ex's and Oh's | Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora