C'era stato un tempo in cui per Rose la sala Comune di Serpeverde era diventata la sua seconda casa. Tutto in quel luogo le ricordava loro due, tra quelle quattro mura lei e Scorpius avevano condiviso tanto, di sicuro più di quanto suo padre avesse voluto.
Pomeriggi interi passati a rotolarsi tra le lenzuola, a fare l'amore ancora, ancora e ancora senza mai stancarsi l'uno dell'altro. Lo Scorpius che viveva nei suoi ricordi era lo stesso Scorpius che aveva imparato a conoscere da bambina, era maturato con gli anni ma era rimasto sempre il ragazzino biondo, troppo biondo, che le aveva rubato il cuore.
Ora però quello stesso ragazzino era incredibilmente cresciuto ed esigeva delle risposte che Rose non si sentiva ancora pronta a dargli.
«È vero?» un sussurro di parole, niente di più, che però le causarono una serie indifinita di brividi sulla sua pelle.
Scorpius era seduto davanti a lei, sulle gambe incrociate teneva il blocco di appunti che avrebbero dovuto revisionare insieme quel pomeriggio, ma i suoi occhi cristallini erano fissi su di lei.
«Che cosa?» Rose avrebbe voluto suonare stupita eppure si sentiva soffocare, la gola le bruciava e non riusciva ad alzare lo sguardo dal libro che teneva in mano.
«Quello che hai detto l'altro giorno»
«Dico tante cose, non saprei. Ecco, guarda qui hai sbagliato questo procedimento.» cercò di spostare la sua attenzione su qualcos'altro.
Scorpius alzò gli occhi al cielo e si sporse in avanti quel tanto che bastava per afferrarle la mano facendo cadere i fogli a terra. «Hai detto che sei ancora innamorata di me.»
Rose si sentì messa alle strette e, sebbene Scorpius non la stesse obbligando a fare nulla, il suo sguardo bruciante la faceva sentire in trappola.
Era facile indossare la maschera di freddezza davanti agli altri e non permettere a nessuno di captare i suoi sentimenti, ma Scorpius non era mai stato gli altri e per lui lei era come un libro aperto.
«E quindi?» Scorpius nascoscose un sorrisetto nel vederla mettersi così velocemente sulla difensiva. Non voleva parlarne, era ovvio, ma lui sentiva il bisogno impellente di conoscere la verità.
Ho lasciato Scorpius, è vero, ma sono ancora innamorata di lui.
Quelle parole continuavano a rimbombargli in testa all'infinito e voleva essere certo che non fossero state semplicemente dettate dal momento e dal fastidio che quel tizio le provocava.
Aveva bisogno di certezze.
«È vero?» ripeté nuovamente e come previsto Rose si mosse nervosa sul suo letto cercando in tutti i modi di non guardarlo.
«Se anche lo fosse? Sarebbe un problema per te?» replicò acidamente.
Non sono pronta per un rifiuto, non di nuovo.
Non aveva certo dimenticato di come lui le avesse proposto di restare amici e di come lei avesse accettato quella stupida proposta nonostante il suo cuore saltasse un battito ogni singola volta in cui quelle iridi cristalline si posavano su di lei.
«Sì. Si ma non per quello che pensi tu. Mi sei piaciuta per anni Rose, passavo giornate intere a guardarti studiare, a descrivere ad ogni mio amico ogni singola sfumatura di rosso nei tuoi capelli, ogni minimo luccichio nei tuoi occhi, ogni tua espressione.»
Aveva sempre riso ai racconti di Albus sulle numerose nottate passate ad ascoltarlo parlare solo di lei, ma non ci aveva mai creduto fino in fondo. Invece ora che lui era lì e la guardava come se non esistesse nulla da più importante al mondo, lei finì inevitabilmente per ricredersi.
Le piaceva che lui la guardasse, anche più di quanto avrebbe voluto ammettere; i suoi occhi la osservano e improvvisamente l'effetto Scorpius si faceva sentire. Inspiegabile caldo, rossore sulle guance, battito veloce e testa nel pallone.
A vantarsi di essere stati in grado di mandare Rose Weasley in confusione erano davvero pochi, e uno di questi se ne stava seduto proprio davanti a lei. Scorpius Malfoy aveva sempre avuto, fin dal primo giorno, la stranissima capacità di fotterle il cervello e di impedirle di ragionare lucidamente.
Vorrei... vorrei...
Scorpius aveva parlato con un tono di voce fermo, deciso ma le iridi puntate su di lei tremavano nel dirle quelle cose.
Tremavano loro e tremava Rose, sopraffatta dal suo cuore che batteva all'impazzata mentre cercava invano di controllare il suo respiro accelerato.Eppure c'era qualcosa nel tono del ragazzo che faceva intendere che ci fosse altro. «Ma?»
«Ma non posso.» Ed eccola la pugnalata decisiva, il colpo di grazia diretto al suo povero cuore sofferente. Rose sbattè le palpebre un paio di volte distogliendo lo sguardo da quello del ragazzo di fronte a lei per permettersi di ragionare e impedirsi di lasciarsi sopraffare dalle emozioni.
Sospirò e solo quando si sentì pronta si permise di alzare nuovamente lo sguardo. «Io... mi sono già scusata Scorpius. So di aver sbagliato i modi, ma fidati se ti dico che ho paura. Non voglio soffrire di nuovo e mi ero promessa di non calpestare mai più la mia dignità in quel modo, eppure eccomi qui. La perfettissima Rose Weasley che casca due volte sullo stesso errore e finisce per innamorarsi di nuovo dello stesso stronzo che le ha spezzato il cuore. Mi sento stupida.» ammise. Si sentiva sciocca proprio come una bambina che nonostante si sia già bruciata le dita una volta continua a voler giocare con l'accendino.
Gli occhi di Scorpius subirono un cambiamento troppo veloce perché lei ne riuscisse a cogliere le sfumature, poi le sue iridi cristalline si posarono confuse su di lei. «Ma tu non-»
«Non lo sono, lo so. » lo interruppe. Nell'aria c'era qualcosa di strano, un misto di imbarazzo e confusione che iniziava a darle alla testa.
Aveva bisogno di tornare a respirare normalmente di nuovo. Stare con Scorpius senza averlo era come immergersi nell'oceano senza saper nuotare.
E lei in quel momento aveva maledettamente bisogno di un salvagente.«Ho bisogno di tempo.»
Il sussurro di Scorpius squarciò il silenzio che era calato su di loro come una Maledizione Senza Perdono. Rose alzò lo sguardo di scatto, presa in contropiede da questa nuova inaspettata evoluzione della situazione. Non se lo aspettava e il guizzo che ebbero i suoi occhi furono la conferma per Scorpius che lei lo avrebbe aspettato.
Aveva bisogno di tempo per elaborare quello che era appena successo e per riflettere. Loro ne valevano la pena?
Scorpius era certo che fosse così, Rose ne era sempre valsa la pena, ma non poteva permettersi di farla soffrire in quel modo ancora.
D'altro canto le mani di Rose tremavano febbricitanti per l'emozione e anche se cercò di nasconderlo per tutto il pomeriggio, non riuscì a parlargli senza arrossire nemmeno una volta.
Non è un no.
No, sì, boh, chi lo sa... forse?
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Ex's and Oh's | Scorose
Fanfiction"Rose Weasley e Scorpius Malfoy non stanno più insieme" si sussurra non poi così discretamente nei corridoi di Hogwarts. Quello che nessuno sa, nemmeno Albus Potter, è il motivo della rottura della coppia più amata dal Gossipposo, il giornale più pe...