14. ti sei fottuto il cervello, altroché

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«Dite a questa stronza di smettere di rovinarmi le conquiste!» proruppe Dylan appena giunto al tavolo Serpeverde puntando il dito indignato verso Violet che non si preoccupò nemmeno per un istante di nascondere di star ghignando. Albus sorrise di riflesso nel vederla così a proprio agio.

«Altro che rovinarle, le salvo dal loro crudele destino!» replicò limitandosi ad alzare gli occhi al cielo e a sedersi accanto ad Albus.

«E va bene, ora basta, ho cercato di non fartelo pesare ma la tua cotta per me sta diventando imbarazzante.» Violet scoppiò a ridere tenendosi la pancia con le mani mentre il suo corpo veniva a scosso dalle risate. Dylan però rimase serio e mantenne la sua espressione finché lei non si fermò a guardarlo con gli occhi spalancati.

Ma è scemo?

Albus lanciò uno sguardo d'intesa a Scorpius che stava invano tentando di trattenere le risata soffocandole in un bicchiere d'acqua.

«Io sarei innamorata da te?»
Violet fissò il Serpeverde con puro diventimento dipinto negli occhi color ghiaccio.

«Esatto.»

«Mi spieghi quando ti avrei suggerito quest'idea assurda?» domandò sull'orlo di una crisi di nervi. Dylan era come un fratellino dispettoso a cui rovinare la vita per lei.

«Beh, innanzitutto mi tratti sempre come se il mio fascino non ti facesse effetto e poi ti diverti a terrorizzare tutte le mie ragazze.»

«Forse è perché il tuo fascino effettivamente non fa effetto e non le terrorizzo, anzi, te le mostro per come sono ovvero delle ragazzine superficiali piene di sé e onestamente credo che tu debba meritare di meglio, tutto qui.» replicò tranquilla anche se ad Albus non sfuggì il breve sguardo che gli lanciò e il fatto che fosse leggermente arrossita.

In compenso davanti a quella rivelazione Dylan spalancò gli occhi scioccato passando ripetutamente lo sguardo da Albus a Scorpius pregandoli mentalmente di intervenire.

«Voi lo sapevate?» chiese guardandoli tradito.

«È Violet.» rispose Albus come se solo il fatto che si trattasse di lei avrebbe dovuto farlo desistere dalla sua malsana idea.

Scorpius alzò gli occhi al cielo davanti a quel quadretto che era diventato ormai così famigliare per lui e si voltò verso l'entrata della Sala Grande dove aveva appena fatto il suo ingresso una ragazza dai capelli rossi come il fuoco accompagnata dalla sua immancabile amica bionda.

Scorpius le fissò a lungo mentre quelle chiaccheravano e si dirigevano verso il tavolo di Grifondoro non comprendendo come di colpo si fosse sentito meglio nel vedere quella chioma vermiglia.

La ragazza sentendosi osservata si voltò incrociando il suo sguardo e gli fece un timido saluto con la mano che Scorpius ricambiò con uno di quei sorrisi che Albus non vedeva da un po'.

Quando Scorpius si voltò nuovamente verso i suoi amici li trovò tutti intenti a fissarlo stupiti. «Cos'era quello?»

«Un saluto.»

«Grazie tante, lo avevo capito, ma perché stavi salutando Rose?» Albus lo guardava impassibile con le mani incrociate all'altezza del petto, ma ad un occhio attento non sarebbe di certo sfuggito lo sguardo che gli stava dedicando.

Voleva delle spiegazioni e le voleva ora.

«Abbiamo chiarito.» disse Scorpius alzando le spalle, come se fosse effettivamente normale quello che era appena successo.

Le sue parole ebbero diverse reazioni sui suoi amici ma il primo a parlare, sorprendentemente, fu proprio Dylan.

«Ma hai capito di chi stiamo parlando? Rose Weasley, cugina perfetta di Albus, quella che ti ha spezzato il cuore lasciandoti per nessun motivo apparente... ci sei?» domandò insicuro.

Ex's and Oh's | Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora