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●Isabel●
Entriamo dentro la vettura privata e dico a Greg il luogo d'incontro per la festa.
Appena arriviamo davanti al pub usciamo dalla macchina e ci addentriamo dentro il locale affollato.
«Julie, vieni!» la prendo per mano così non ci perdiamo e andiamo accanto al bancone degli alcolici.
Ordiniamo un cocktail alla frutta per Julie mentre per me una vodka alla pesca.
Le dò il drink e poi prendo il mio «Guarda quel ragazzo. È davvero carino!» adocchio un tipo seduto su uno dei divanetti in pelle.
Juliette «Non mi piace.»
«Non trovi nessuno di interessante?»
Juliette «Mh no. No! Quello!»
«Quello moro che sta parlando con il suo amico?»
Juliette «Si!»
«Perché non ci provi? Ti avvicini a lui.»
Juliette «Macché sei pazza?»
«Avanti, quando ricapiterà?»
Juliette «No, no.»
«Ti accompagno io e poi tu gli parli.»
Juliette «No Isabel! Non ci pensare nemmeno.»
Sospiro «Allora balliamo, ok?» la prendo per mano e la conduco in pista.
Juliette «Non so ballare!»
«Dai, Julie! Muovi i fianchi e balla!» rido e ci facciamo spazio tra i ragazzi.
Cominciamo a ballare e ogni tanto beviamo i cocktail.
Alcuni ragazzi si avvicinano ma noto subito che sono fidanzati quindi dico alla mia amica di spostarci.
Lei lo fa e andiamo dal barista.
Ordino e continuo a bere finché non sono brilla.
Barcollo e dico a Julie «Penso di vedere tutto che gira...»
Juliette «Meglio!»
«Meglio? Ma che dici?» rido e continuo a bere.
Juliette «Ti scrolli i pensieri!»
«Già, hai ragione!» brindo insieme a lei prima di scolarci il bicchierino di vodka.

All'una viene a prenderci Greg e saliamo con difficoltà in macchina.

L'indomani mi sveglio tardi e scendo al piano di sotto.
«Ehy...» dico assonnata.
Che mal di testa...
Ashley «Ehy tesoro non ti ho sentita rientrare ieri sera. Come è andata la festa? Ti sei divertita con la tua amica?»
«Si, è stato bello.» apro uno stipetto e prendo una tachipirina.
Ashley «Quante volte ti ho detto che non dovresti bere?» sospira.
«Mamma, non cominciare.»
Che noia.
Ashley cambia discorso «Hai chiamato almeno tuo padre?»
«Ora lo faccio. Ieri non ho potuto.» prendo il cellulare e cerco tra i contatti il numero di mio padre. Appena lo trovo chiamo e aspetto che risponda.
Dylan «Piccola, dimmi.»
«Ehy, come va il tour?»
Dylan «Stancante ma tutto sommato bene. Voi?»
«Qua va come al solito. Mamma lavora e sta con Grace mentre io penso all'università.»
Dylan «Devi pensare solo a studiare. Greg è sempre con te, vero?»
«Si, lo so. È sempre qua.»
Purtroppo.
Sbuffo.
Dylan «Bene, bene. Com'è andato il primo giorno?»
«Benissimo. Ho fatto pure amicizia con una ragazza di nome Juliette. È davvero simpatica.»
Dylan «Sono contento. Ma adesso ti devo lasciare perché Matthew e William stanno litigando per l'ultima birra. Salutami tua madre, un bacio.»
Rido «Va bene. Ci sentiamo.» lo saluto e poi riattacco.
Mi avvicino a mia madre «Papà ti saluta.»
Ashley «Va bene dopo lo chiamo.»
«Si. Grace dov'è?»
Ashley «Sarà in stanza.»
«Ok ok.» salgo al piano di sopra.
Vado in camera sua e, appena entro, la trovo davanti al computer bianco della Apple con le cuffie a sentire la musica.
Le levo un auricolare «Che ne dici di uscire?»
Grace «Dovevi bussare!»
«Si si. Allora? Ti va?»
Grace «Dove?»
«Facciamo un po' di shopping in centro.»
Grace «Si!»
«Ok, perfetto. Vado a vestirmi anche io.» esco dalla stanza e appena entro nella mia indosso un jeans e una camicetta con i bordi ricamati.
Dopodiché esco e vedo mia sorella con indosso un jeans nero e una felpa «Andiamo?»
Grace «Si, pronta!»
Prima di uscire da casa avvertiamo nostra madre e poi andiamo con Greg in centro per fare shopping.
La guardia ci segue e noi ammiriamo le vetrine «Che belle borse!» mi fermo davanti il negozio Gucci.
Grace «Ne voglio una!»
Mi spinge e subito entriamo dentro.
«Salve.»
Signora sorride «Avete bisogno di qualcosa?»
«Si, in verità volevamo sapere se c'erano delle borse simile a quelle esposte in vetrina.»
Signora «Ma certo. Venite. Abbiamo tantissimi modelli.»
La seguiamo e subito osserviamo le borse che ci fa vedere.
Grace «Voglio questa.»
«Ok, allora questa.»
Signora «Gliela porto alla cassa.»
«Grazie. Nel frattempo vediamo altre borse.»
La signora ci sorride e poi va alla cassa con la borsa che ha scelto mia sorella.
«Io penso proprio che prenderò questa pochette turchese insieme al portafoglio.»
Grace «Prendila. Tanto paga papà!» ride.
«Giusto. Dobbiamo anche vedere i vestiti.» prendo quello che le ho fatto vedere e ci rechiamo alla cassa. Pago con la carta e, dopo aver salutato, usciamo dal negozio.
Camminiamo e poi ci fermiamo davanti il negozio Prada «Oddio, Grace guarda quell'abito!»
Subito entriamo e prendo quel meraviglioso abito blu notte che ho visto in vetrina «È stupendo. Lo voglio. A te piace qualcosa?»
Grace «Non so. Faccio un giro!»
«Va bene. Io vado a provarlo.»
Vado in camerino e dopo averlo provato mi guardo allo specchio.
Deve essere assolutamente mio!
Sorrido e successivamente esco dal camerino con l'abito in mano.
Lo porto alla cassa e poi giro un altro po' il negozio in cerca di mia sorella.
Finalmente la trovo e mi avvicino.
Dopodiché andiamo insieme alla cassa e paghiamo il mio vestito e quello suo.

Ore 17:30.
Giriamo diversi negozi e compriamo altri capi da Luis Vuitton, Moschino, Armani e anche da Michael Kors.
Prima di cena ce ne andiamo e torniamo a casa con Greg.
Appena entriamo vediamo nostra madre.
Ashley «Avete comprato un negozio?» ride.
«Quasi.» sorrido insieme a Grace «Abbiamo comprato delle borse, dei vestiti e anche delle scarpe.»
Ashley «Dopo mi fate vedere. Adesso dobbiamo preparare la cena.»
«Va bene. Posiamo i sacchetti e veniamo ad aiutarti.»
Dopo aver posato i capi ritorniamo da nostra madre per preparare la cena.

21:00.
Dopo aver finito di mangiare salgo nella mia stanza e mi sdraio sul letto.
Che stanchezza.
Mi metto sotto le coperte e verso le dieci mi addormento.

L'indomani, ore 8:00.
Arrivo all'università e vado da Juliette che mi aspetta in classe. Prendo posto accanto a lei e seguiamo le diverse lezioni fino al suono della campanella.
Andiamo a mensa e, dopo aver finito di mangiare, le chiedo «Che ne dici di rimanere a studiare pure di pomeriggio?»
Juliette «Si, così recuperiamo.»
«Esatto. Ne ho proprio bisogno.»






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