●Blake●
Da quel giorno non parlai più con Isabel.
A volte, con sua sorella o sua madre ma mai con lei.
Non volevo parlare perché mi aveva ferito.
Non mi ha creduto e probabilmente non l'avrebbe mai fatto.
D'altronde, perché credere a uno come me?
Durante la settimana seguente l'ho accompagnata da Daniel nelle discoteche, nei pub, nei ristoranti.
Ovunque.
Ma non li ho più lasciati soli dopo l'ultima volta.
È stato uno stupido errore.
Lui avrebbe potuto fare qualsiasi cosa e io non voglio.
Lui non la merita.
L'unico modo in cui posso trasmetterle ciò che provo è attraverso gli sguardi.
Mi perdo in quei suoi occhi meravigliosi e non capisco più nulla.
Ci guardiamo, restiamo minuti intrappolati l'uno negli occhi dell'altro.
Ed ogni volta il mio cuore batte sempre di più.
Non so se riuscirò a resistere ancora per molto. Purtroppo ho bisogno dei soldi e di questo lavoro.
Vederla ogni giorno tra le braccia di quello stronzo, mi distrugge.
È come una coltellata dritta al cuore.
Oggi l'ho accompagnata all'università per un esame e l'ha passato con successo.
Sono contento per lei però non posso dirglielo e mi limito a farle un piccolo sorriso.
Quando lei è felice, anch'io sono felice.Domenica.
Anche oggi mi alzo e dopo essermi preparato, vado in camera da Isabel.
Sta ancora dormendo.
Aspetto che si svegli e poi scendo con lei a fare colazione.
Oggi siamo solo io e lei.
Sua madre e sua sorella sono uscite.
So che non dovrei parlarle ma è più forte di me. Mi ha perfino preparato i waffle.
Che dolce.
Non li mangiavo da tanto tempo.
«Perché mi hai preparato la colazione?»
Isabel «So che ti piacciono e ho pensato di farli pure a te.»
«Grazie...ma non avresti dovuto.» mi siedo di fronte a lei.
Isabel «Non c'è di che.» sorride.
Si siede anche lei e poggia la mano sul tavolo. Istintivamente metto la mia mano sopra la sua e la guardo negli occhi.
Mi è mancato poterla toccare.
Poter sentire il calore della sua pelle.
Le lascio la mano e iniziamo a mangiare parlando di alcune cose.
In realtà, lei parla dell'Università e io la ascolto volentieri.
Successivamente ci mettiamo sul divano a guardare un film.
Sperando che a Isabel ne piaccia uno.
Sono minuti che gira canali.
Mi avvicino a lei e la abbraccio «Vuoi scegliere un film o no?»
Isabel «Non c'è nulla che mi ispira.»
Le rubo il telecomando «Lascia fare a me.»
Poco dopo appoggia la testa sopra il mio petto. Adoro questa sensazione.
Metto un film d'azione con Tom Cruise.
«Questo è bello.»
Durante il film, Isabel si addormenta e io le accarezzo i capelli dolcemente.
Sfortunatamente il suo cellulare squilla e lei si sveglia per rispondere.
«Isabel sei sempre al cellulare. Perché non lo spegni?» la disturbo.
Isabel «Sto parlando con Dan. Un attimo.»
«Dan, Dan. Sempre Dan.» inizio a farle il solletico.
Isabel ride «Blake!»
Le faccio cadere il cellulare dalle mani e continuo a solleticarla.
Isabel continua a ridere «Blake! Basta!»
La faccio sdraiare e mi metto sopra di lei.
Quanto vorrei essere dentro di lei in questo momento.
Avvicino il mio viso al suo e restiamo fermi a fissarci.
Le mie labbra si avvicinano sempre di più ma veniamo interrotti dal suo cellulare.
Di nuovo.
Mi sposto e la lascio parlare.
Mentre lei conversa con il suo ragazzo, io mi reco nella mia stanza.
Ho bisogno di una doccia per rilassarmi.
Stavo per baciarla.
Devo smetterla.
Dopo la doccia, pranziamo e trascorriamo il pomeriggio in camera sua.
Lei studia e io la guardo.Di sera invece andiamo in discoteca.
Lei resta con Daniel a ballare mentre io rimango a guardarla.
Come sempre...
Vorrei essere io al posto di quello stronzo. Tenerla stretta e non lasciarla andare via mai.Torniamo alle 5 di mattina.
Siamo letteralmente sfiniti.
Mi siedo sulla sedia e aspetto che lei si addormenti.
Il tempo di sedermi e crollo anch'io.
Buio totale.Lasciate una stellina, grazie ❤️
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Un Amore Sotto Controllo
RomanceIsabel Harris. La figlia di uno dei più importanti giocatori di Baseball, Dylan Harris, si trova a fare i conti con una delle guardie del corpo più testarde che abbia mai conosciuto. Riuscirà a mantenere la calma o perderà la pazienza? Potrà mai far...