Un Amore Sotto Controllo

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●Isabel●
Blake «Io non l'ho mai provato, Isabel. Come posso saperlo?... Senti, io non sono nulla senza di te. Non ho intenzione di lasciarti andare via da me.»
«Ok, va bene. Ti perdono solo perché adesso ho capito bene la situazione.»
Blake «Grazie Bel. Ti prometto che mi farò perdonare.»
Annuisco e lui mi bacia molto intensamente.
Metto le braccia attorno al suo collo e ricambio.
Blake «Mi piaci tantissimo.»
«Anche tu. Mi piaci davvero tanto.»
Blake «Dovremmo andare di là o si chiederanno dove tu sia finita.»
Dopodiché usciamo e raggiungiamo gli altri che stanno cominciando a ballare il lento tranne mia madre che sta parlando con Audrey.
Sospiro e io Blake ci dividiamo per non dare troppo nell'occhio.
Mi guardo intorno e vedo Daniel venirmi incontro.
Ancora lui?!
Daniel mi prende per mano e andiamo in pista con gli altri.
Mi guardo alle spalle e noto Blake fissare Daniel malissimo.
Che casino.
Daniel mi fa girare e poi poggia le mani ai lati dei miei fianchi.
«In verità non mi va molto di ballare.»
Daniel «Rilassati. È solo un ballo.»
«Okay...» cerco di rilassarmi ma non riesco proprio.
Mi sento troppo a disagio.
Daniel «Sei bellissima...»
«Ehm, grazie.» sento le sue mani scendere sempre più giù e subito mi irrigidisco.
Daniel si avvicina al mio orecchio e mi sussurra «Ti voglio così tanto Bel...»
Non dico nulla e lui continua stavolta a salire con la mano lungo la schiena.
Daniel «Saresti stupenda senza questo vestito. Bel, ho davvero bisogno di te...»
Prova a darmi un bacio sul collo ma lo respingo allontanandomi.
Nello stesso istante arriva Blake e si mette tra noi.
Blake «Ti sta disturbando?»
Mi metto vicina a Blake «Lascia stare. C'è gente...»
Blake «Daniel, devi smetterla di starle addosso. Cosa ti avevo detto?»
Daniel «Riuscirò a farla ritornare con me. Lei mi vuole, lo so.»
Blake «Lei non ti vuole. Smettila di importunarla.»
Osservo sia Blake che Daniel guardarsi negli occhi e subito intervengo «Non voglio discussioni stasera. Siamo ad una festa di beneficenza.»
Daniel «L'unico che vuole discutere è la tua guardia non io.»