--- CAPITOLO XXIII ---

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D E E P  W E B

C A P I T O L O  X X I I I





La prima cosa che l'hacker pensò, subito dopo essere entrato all'interno della dimora del più giovane e dopo aver dato un occhiata fugace a ciò che all'esterno la circondava, consisteva nell'attribuire al rosa un lusso maggiore rispetto a quanto aveva immaginato all'inizio. Namjoon gli aveva parlato delle facoltose origini di Hoseok ma vederle materializzarsi direttamente sotto al suo sguardo, un po' lo impensierì, oltre che a metterlo in un insolito disagio. Il ragazzo dai capelli rosati si chiuse la porta alle spalle subito dopo aver constatato che il maggiore fosse ormai al centro dell'immenso salone, successivamente lo fiancheggiò mentre di sfuggita cercava di captare emozioni sul volto che però non si erano comunque palesate. Con l'aria atona che lo aveva sempre contrassegnato, al contrario, il moro lasciò scorrere lo sguardo sull'ampio ambiente, focalizzandosi sul bel divano imbottito di un altrettanto bel color ardesia chiaro davanti al quale si trovava uno degli schermi più ampi che avesse mai visto al di fuori di un negozio di elettronica. Per uno che amava guardare film come lui, quello sarebbe stato comparabile ad un piccolo comfort senza ombra di dubbio ben gradito. Davanti ai due oggetti, era sistemato un tavolino tondo di vetro massiccio non troppo grande sul quale era poggiato un telecomando nero che l'hacker presumeva fosse correlato alla tv e un paio di piccoli sassolini dello stesso materiale del tavolino che luccicavano quasi sotto la luce del sole che entrava dalla grande vetrata. Non poté fare a meno di sollevare incredulo un sopracciglio quando il pensiero che vedeva quella casa – o almeno quella parte – incredibilmente simile a quelle che di solito si trovano raffigurate sulle copertine delle riviste dedicate all'arredamento, investì in pieno la sua mente; un pensiero che tra l'altro statisticamente non sembrava neanche discostarsi troppo dalla realtà, dal momento che perfino le pareti si adattavano perfettamente sia per stile che per colore all'arredamento da loro incorniciato. Nonostante i numerosi fronzoli certamente non incorporati all'interno dei gusti personali di Yoongi, quest'ultimo dovette ammettere che tutto ciò che vedeva sembrava modellarsi perfettamente all'immagine di Hoseok: fine e delicata nel suo essere minimalista, tremendamente sistemata e ordinata per pulizia e per colori tenui come lo erano i capi che era solito indossare, e con piccoli oggetti d'arredo raffinati e scintillanti come diventava il suo volto quando su di esso nasceva un sorriso. La mente dell'hacker era piena, affollata quasi, da questi pensieri che accostavano cose ad altre nel tentativo di registrare quante più informazioni gli era possibile mentre il minore, visibilmente ancora una volta timoroso del giudizio altrui, prese a sfilare al centro della stanza sotto gli occhi del moro che esitò qualche secondo, prima di seguire il ragazzo oltre la porta.

I due superarono assieme numerose camere e le brevi occhiate di Yoongi riuscirono a cogliere nel tragitto solo quelle che probabilmente erano la cucina e una camera da letto riservata ad eventuali ospiti perché tutto il resto del tempo, doveva ammetterlo, lo stava passando a fissare la silhouette del più giovane davanti a lui soltanto di pochi passi. Nonostante il ragazzo fosse probabilmente di costituzione molto magra – forse più di quanto normalmente tendeva a trovare attraente – il moro lasciò comunque che i suoi occhi guizzassero su tutta la figura del rosato con celata approvazione verso ciò che stava guardando. I vestiti di Hoseok sembravano quasi essere cuciti direttamente sulla sua pelle e per le esatte forme del suo corpo; quasi come se una sarta gli avesse misurato centimetro per centimetro la lunghezza delle gambe e la circonferenza della vita stretta ma all'apparenza incredibilmente morbida. E per la prima volta in vita sua, le mani dell'hacker furono fortemente tentate dall'idea di poggiarsi delicatamente sul corpo di qualcuno soltanto per avere la possibilità di constatare se ci avesse visto giusto oppure no. Quasi incantato dal modo in cui quei fianchi oscillavano a causa dei passi effettuati dal minore, Yoongi si rese conto che quest'ultimo si fosse fermato – ormai giunto al centro della sua enorme camera da letto – solo quando il suo petto si ritrovò ad essere spaventosamente troppo vicino alla schiena dell'altro e il suo sospiro ricco di sorpresa in frantumi contro la pelle di un paio di tonalità più scure del collo di Hoseok che dopo qualche brivido improvviso, si voltò tentando di fingere con lo sguardo di non aver sentito nulla ma con le parole che a tratti si accartocciavano – Questa è la camera... – la frase che aveva intenzione di pronunciare fin da quando aveva iniziato a camminare per casa sua, fu interrotta dall'improvviso bisogno di dover regolare il proprio respiro – il portatile sai già dove si trova. – Concluse il più giovane d'età mentre fissava gli occhi quasi neri dell'hacker, in seguito, con un piccolo cenno della testa, si allontanò dalla camera con l'intenzione di andare a prendere qualcosa da mangiare e da bere per l'altro che notevolmente spaesato, rimase ancora una volta in silenzio incapace di capire cosa fosse appena successo.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora