--- CAPITOLO XXVIII ---

862 50 62
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


D E E P W E B

C A P I T O L O  X X V I I I





Il moro ebbe l'impressione che ci fosse qualcosa, intento ad aleggiare in mezzo e attorno alle figure di Seokjin e Namjoon ma nonostante i suoi occhi tentassero di scivolare analitici e bisognosi di raccogliere informazioni visive su di loro, la sua mente non era realmente poi così focalizzata su quello che gli verteva fiero e ben piazzato davanti; al contrario, durante il discorso più o meno euforico del suo giovane collega dai capelli, ora ancora più mossi e scompigliati sul lato destro della testa – quasi come se pochi istanti prima avesse portato dietro un orecchio un paio di ciocche brune per dare loro un ordine che però era mancato – i suoi pensieri avevano spaziato una semi vasta gamma di immagini alternate ad appunti su cose che avrebbe dovuto fare e che sperava di non dimenticare da li a poche ore. Il capo era stato in silenzio quasi per tutto il tempo e questo aveva contribuito a far pensare all'hacker che fosse realmente successo qualcosa prima del suo arrivo soprattutto perché dopo tutto, per quanto potesse risultare vagamente noiosa una conversazione per il maggiore, quest'ultimo trovava sempre il modo di interagire e ancor di più, sottolineare ai presenti il suo punto di vista. Non importava quale fosse e quanto risultasse agli altri condivisibile, e in questo certamente Seokjin e Yoongi erano molto simili. – Yoongi, non credi sia troppo azzardato? Jungkook infondo è arrivato da poco e questo è solo il suo secondo caso. – Avanzò Namjoon con tono pacato, quasi come se prima di aprire bocca, avesse volutamente ponderato per diversi momenti il modo più corretto per esprimere i suoi scetticismi senza però dare adito all'hacker di leggere quelle parole come se fossero state un affronto o una critica verso il modo in cui aveva deciso di occupare il suo collaboratore. Il moro tuttavia non ne fu per nulla offeso, anzi, analizzò le parole del più alto con estrema attenzione mentre lasciava che il suo sguardo vagasse sui diversi oggetti posti sopra la scrivania del loro capo e quando arrivò alla consapevolezza di avere un differente punto di vista, semplicemente lo riaffermò. – Jungkook si è occupato del suo primo caso in forma quasi del tutto autonoma e ti garantisco che non era comunque poi così semplice. Lo ha fatto da solo e anche in un arco di tempo sensibilmente inferiore rispetto a quello che avessi ipotizzato all'inizio. Voglio provare a spingerlo oltre, anche perché voglio vedere quanto nel pratico può essermi utile il suo aiuto e la sua presenza. – cominciò, imitando il tono cauto e pacato utilizzato da Namjoon solo un minuto prima – Ma se, come credo, dovesse essere in grado risolvere anche questo di caso, posso garantirti che a quel punto le sue capacità potranno essermi concretamente di grande aiuto e non penso sia una cattiva idea provare ad accorciare un po' i tempi approfittando anche della mia presenza al suo fianco. –

Il più alto ascoltò attentamente la risposta del moro prima di restare da essa vagamente stupito. Dal tono che aveva utilizzato e dallo sguardo ancora più serioso rispetto a quello che l'hacker era solito possedere già normalmente, era stato sufficiente a convincerlo che quest'ultimo pensasse realmente ciò che stava affermando. Dopo quella semplice analisi, si voltò poi ad osservare l'espressione attenta, ma sotto qualche sfumatura anche speranzosa, che Jungkook aveva dipinta sul volto e dopo un semplice mezzo sorriso dovuto alla realizzazione di quanto l'esito di ciò che stava animando la conversazione fosse importante per il minore, acconsentì. – In tal modo, sono sicuro anche io che Jungkook farà un buon lavoro. – Pronunciò, stando attento a non perdersi la naturale felicità mostrata dal più giovane subito dopo aver udito le parole di Namjoon. – Anche per te va bene? – Riprese dopo qualche secondo, voltandosi direttamente in direzione del capo che, sentendosi preso improvvisamente in causa, si drizzò lievemente sulla sedia prima di agganciare le mani l'una con l'altra.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora