--- CAPITOLO XXXII ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O X X X I I




Se le cose fossero andate diversamente, l'hacker si sarebbe trattenuto fuori a respirare aria fresca per un altro po' di tempo ma la pressante voce di Jimin e l'apparente ingenuità di Hoseok, lo spinsero ad arretrare nelle sue decisioni. Con un leggero sbuffo voltò lo sguardo per quella che credeva essere l'ultima volta, verso il ragazzo dai capelli rosati solo per scoprirlo intento a mordicchiarsi le labbra mentre si guardava intorno con sul volto disegnata non solo l'aria di chi non aveva ― e non voleva avere ― nulla a che vedere con ciò che stava accadendo, ma anche di chi si serviva di una velata tanto quanto fasulla innocenza per allontanarsi da una colpa che non aveva intenzione di portare.

- Va bene. - Tagliò corto improvvisamente il moro, soprattutto perché si era finalmente accorto del fatto che il suo collega, almeno per il momento, non era in grado di dare un freno all'esuberanza di Jimin - Questo non è il momento adatto per organizzare serate poiché, come già detto, siamo ancora in orario lavorativo e abbiamo fretta di rientrare ma dal momento che hai il suo numero - sottolineò, questa volta fissando il biondo direttamente negli occhi castani e vispi - puoi contattarlo tranquillamente a fine turno. - Concluse alla fine con un sorriso sghembo. Non era riuscito ad allontanare totalmente Jimin dal collega ma almeno, contro ogni sua precedente aspettativa, era riuscito ad allontanarlo per qualche ora; il tempo di cui sicuramente Jungkook necessitava per rimettere un po' apposto lo stomaco che sembrava essere ancora in subbuglio. Oltre a quello i ragazzi non si scambiarono parola alcuna, Jimin per primo, sorrise di rimando all'hacker prima di fare un cenno volto al congedo bisbigliando un come vuoi tra le labbra massicce mentre, appena pochi istanti dopo e sotto lo sguardo ancora vivo del moro, si apprestava a stringere la mano di Hoseok.

Nonostante fosse lievemente indispettito dal gesto indisponente, tuttavia, Yoongi decise semplicemente di ripiegare lo sguardo verso Jungkook per poi bere un sorso di caffè, divenuto ormai freddo, dal bicchiere di carta che stringeva. Il collega invece, al primo passo dell'altro verso l'interno della struttura che assieme a loro, ospitava un numero esponenziale di dipendenti, lo seguì in silenzio non riuscendo però, nel mentre, a trattenersi dal voltarsi per l'ultima verso il viso allegro e sorridente di Jimin. Quando i due giunsero all'atrio, l'hacker era sul punto di parlare ma fu interrotto dal ragazzo, poco prima di aprir bocca. - Hyung, davvero, grazie. - Disse, ponendo maggiore attenzione nello scandire e nel marcare bene l'ultima parola.

- Ti ha letteralmente braccato. - Fu la prima cosa che riuscì a recitare per rispondere al collega. - A dirla tutta, sembravi una preda impaurita e messa all'angolo dal suo cacciatore. - Si fermò d'improvviso, voltandosi per osservare meglio il viso dai lineamenti fanciulleschi di Jungkook - Un coniglio inerme, con la coda piccola e paffuta schiacciata contro al tronco di un albero, che non riesce a fare altro se non guardare il suo carnefice con gli occhi strabuzzati a causa dello spavento. - Lo prese in giro bonariamente il maggiore, facendo del suo meglio per imitare l'espressione posseduta da Jungkook solo pochi minuti prima mentre il diretto interessato, ancora una volta lo guardava con le labbra sporgenti e le sopracciglia aggrottate a causa del disappunto.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora