--- CAPITOLO LVI ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O L V I





Yoongi fu il primo a scendere dalla vettura, seguito a ruota da Namjoon e dal resto della sua squadra che si sistemò prontamente piazzandosi davanti alla sola via d'uscita che quell'angolo offriva. Namjoon invece, seguì per qualche passo l'hacker fermandosi alla fine, davanti ai primi gradini che antecedevano la porta d'entrata. Yoongi, con un cenno della testa, gli intimò di restare lì fino a quando non sarebbe uscito, o ancora, quando la situazione, sfuggita dalle sue mani, avrebbe richiesto un'ulteriore aiuto, com'era stato da lui stesso ipotizzato all'inizio, prima che il capo squadra coinvolgesse altri uomini per eccesso di sicurezza. Bussò alla porta con colpi secchi e decisi, intervallati da qualche momento di attesa tra una serie e l'altra, fino a quando i passi di uno di loro, non furono facilmente udibili da Yoongi, dall'altra parte della porta. Quando la figura davanti ai suoi occhi si rivelò, l'hacker non lo riconobbe, così come non riconobbe neppure quello che precedeva il primo di qualche passo. Non disse nulla fondamentalmente perché non avrebbe saputo neppure in che modo presentarsi, ma con un'invidiabile calma, assortita da uno sguardo atono, semplicemente scostò la figura sconosciuta per entrare e al momento stesso, lasciare che lo sguardo ripercorresse ogni viso all'interno di quella stanza. Quando gli capitò di incrociare lo sguardo con quello di Mark, che a dispetto di ogni ragionevole logica si sarebbe dovuto trovare in prigione e non in quel covo ricco di sporcizia accumulata in qualche punto di troppo del pavimento, si soffermò su di lui per qualche attimo in più. Ma prima ancora che potesse avere modo di parlare, Mark, quasi come se avesse compreso la natura che si celava dietro all'ulteriore attenzione dimostratagli, rispetto agli altri, da Yoongi, lo precedette sul tempo. ― Non pensavamo saresti tornato davvero. Hai impiegato tanto tempo prima di farti vedere di nuovo. ― Si alzò dal comodo giaciglio su cui era seduto, per avvicinare una sedia a Yoongi, probabilmente con lo scopo di vederlo finalmente seduto e non in piedi, contribuendo quindi, ad alleggerire l'aria pesante che aveva iniziato a tirare all'interno di quell'ambiente da quando l'ultimo arrivato aveva varcato la soglia d'entrata.

Tuttavia, nonostante quel gesto ragguardevole nei suoi confronti, Yoongi aveva ben notato il tono nervoso col quale il ragazzo aveva parlato e approfittandosi di quella simile debolezza, rispose ― Non sono qui per chiarire qualcosa che non può ugualmente essere spiegato in modo convincente ma solo perché sono giunte a me delle notizie, in merito a voi e al vostro lavoro, che meritano di essere approfondite al fine di ottenere una smentita o una conferma. Per quanto riguarda la mia presenza qui, invece, è avvenuta solo in virtù della nostra precedente conoscenza, una sorta di gentilezza concessavi prima che a farvi delle domande, sia qualcun altro. ― Rincarò molto la dose, sia nel tono inutilmente austero che nelle velate minacce, alludendo a uno scenario su cui certamente non c'erano ancora i presupposti necessari al fine di poterlo mettere a punto con lo stesso utilizzo della severità e della fermezza che aveva suggerito. Ma nonostante la fallacia di quelle parole, Mark prima di tutto, sembrò credere ad ogni sua parola. ― Cosa ti è stato detto? ― Chiese prontamente, guadagnandosi attraverso quella domanda un'occhiata stranita da parte di un altro, in passato, grade amico di Yoongi. ― Non crederai davvero che io ti dica tutto per lasciare a te la possibilità di decidere quanto dire e quanto no, vero? Conosco questo genere di dinamiche, le uniche cose che voglio sapere riguardano, nel dettaglio, tutte le operazioni che conducete qui, quali sono i mezzi di cui vi servite per arrivarci, e a quanto ammonta, più o meno, il guadagno economico che siete riusciti a mettere insieme al momento. ― Sentì, al termine di quelle parole, numerosi sbuffi sollevarsi nell'aria e qualche indispettito insulto, vociferato dalle labbra di qualcuno, direttamente nelle orecchie di qualcun altro.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora