𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴

--- CAPITOLO XXX ---

D E E P W E B

C A P I T O L O X X X

Yoongi si sentiva profondamente a disagio mentre percorreva i lunghi e ampi corridoi della struttura in cui lavorava – quel giorno, per la prima volta – assieme ad un Hoseok che lo seguiva standogli alle spalle seppur, ormai, conoscesse il luogo ed un Jimin che, visibilmente incuriosito assestava gomitate all'amico dai capelli rosati in cerca di chissà quale risposta e soprattutto, senza premurarsi minimamente di nascondere il tutto al maggiore. A dire il vero, il moro immaginava perfettamente cosa quel ragazzo volesse sapere da Hoseok e per un quantitativo minuscolo di tempo, si era pentito di ciò che aveva fatto e impensierito su ciò che Jimin avrebbe potuto pensare. Non gli era ancora totalmente chiaro il grado di piacenza che esercitava su Hoseok ma senza ombra di dubbio aveva notato di non essere al rosato totalmente indifferente, almeno sotto un certo punto di vista; tuttavia però, nonostante quella pseudo consapevolezza, Yoongi non aveva mai realmente pensato di provare qualcosa con quel ragazzo, e neanche lo voleva. Era fondamentalmente a causa di quel motivo che preferiva fingere di non vedere e non sentire nulla, anche quando le cose diventavano palesi persino ai suoi occhi tutto, fuorché allenati a quel tipo attenzioni. Quando si trovò, con al seguito i due ragazzi che parlottavano tra loro, a pochi centimetri dalla porta dello studio di Seokjin, l'hacker si voltò leggermente indietro per osservare Hoseok che di rimando, incrociò il suo sguardo, prima di poggiare le nocche contro la superficie rigida per battere su di essa i colpi che avrebbero messo al corrente il suo capo della sua presenza. Quando alle sue orecchie arrivò pressoché vibrante il permesso di entrare da parte del biondo, poggiò la mano sulla maniglia per aprire la porta ed entrare. Contrariamente a quanto si aspettava, assieme a Namjoon e Seokjin quel giorno e per la prima volta, c'era anche Jungkook seduto ad una delle tante sedie intorno al tavolo che ormai erano soliti utilizzare per le loro riunioni e confronti. Oltrepassò il centro dello studio, certo di essere ancora seguito dai due ragazzi, prima di andare ad occupare la sedia posta di fronte a quella dove si trovava il suo giovane collega che, sentendolo arrivare, sollevò la testa dalle scartoffie che stava leggendo per rivolgergli un sorriso di benvenuto. Yoongi passò qualche minuto ad osservare Jungkook intento a sollevare il bordo inferiore del foglio posto in alto come a leggere sporadicamente qualcosa che invece aveva annotato sopra quello sottostante mentre con le dita coperte da qualche tatuaggio si portava indietro i capelli che talvolta gli scivolavano davanti agli occhi a causa della posizione che aveva assunto.

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Hoseok aveva occupato il posto accanto al suo e l'hacker poteva ancora sentirlo parlottare con Jimin quando Namjoon per primo, si si schiarì la gola qualche secondo prima di pronunciare le prime parole. – Iniziamo da Hoseok. Come procedono le indagini? – Questa volta il ragazzo, guardò direttamente Yoongi che dal canto suo, restò lievemente sorpreso dall'improvvisa domanda. – Stanno proseguendo ma a fatica. – cominciò atono e vago prima di focalizzarsi sui dettagli – Provare a tracciarlo attraverso il cellulare è inutile. I tecnici informatici continuano ad insistere sulla pista dell'utilizzo di numerosi cellulari diversi che vengono giornalmente sostituiti e gli intestatari di essi, sono persone sempre differenti e domiciliate in ogni paese del mondo. Suppongo che acquisti e rivenda quei cellulari su alcuni siti di compravendita online famosi proprio per mettere a disposizione del pubblico dispositivi rubati e pertanto pronti per l'utilizzo ma appartenenti comunque a persone che hanno semplicemente perso il cellulare e che non hanno nulla a che vedere con questa storia. –