In salotto Rachel stava leggendo e Nat, lasciata per un attimo la pistola, si stava cimentando con un cruciverba datole da Clint.
-Mi passi la gomma sul tavolino, per favore?- chiese a Rachel.
Lei mugolò, e Nat vide la gomma in questione galleggiare verso di lei. Si stropicciò gli occhi, nella speranza di avere le allucinazioni, ma no. La gomma era all'altezza dei suoi occhi, sta nuotando in un mare di ossigeno, anidride carbonica, azoto e quant'altro.
Vedendo meglio, la gomma era in un sottile involucro quasi invisibile, di un rosso trasparente e appena percettibile. L'involucro allla fine si assotigliava fino a raggiungere le dimensioni di un capello, e questa folta chioma rossa fuoriusciva costantemente dalle dita di Rachel.
Telecinesi. Era questo l'unico pensiero che in quel momento metteva in secondo piano tutti i ricordi -probabilmente imbarazzanti- della Vedova Nera. È questo il potere di mia figlia. Telecinesi.
-Sei stata tu?- chiese poi prendendo la gomma, e si potrebbe dire che la prese al volo. (hahaha, molto divertente)
-A fare cosa? – la ragazza alzò gli occhi dal libro e la guardò innocentemente.
-A darmi la gomma.-
-Sì, perché?- stava iniziando a guardare la madre con preoccupazione.
-Come hai fatto?- a Natasha tremava la voce.
Rachel aggrottò le sopracciglia perplessa -Mi sono alzata, l'ho presa e te l'ho data perché?-
-No, prova a passarmi quella matita.- Rachel allungò le mani, ma Natasha gliele fece ritrarre bruscamente con uno schiaffo.
-AHIA! – Rachel si accarezzò le mani.
-Scusa. Devi passarmi quella matita senza toccarla. –
-Cosè, un enigma della serie tira il tappo della penna fuori dalla bottiglia senza toccare la bottiglia?-
-Avanti, concentrati. Guarda quella matita, e immagina che si muove davanti a te, per poi arrivare a me. Provaci almeno, dai! – pregò, con le mani congiunte.
Rachel spalancò gli occhi, guardando la madre e dicendole con lo sguardo "seria?"
Poi si decise, guardò la matita, e si concentrò. Prima si immaginò di vederla galleggiare nell'aria, per poi arrivare davanti a Natasha, ma visto che non funzionava, provò a pensare nella mente di alzarsi, prenderla e darla a l'altra, che la stava guardando con la stessa ansia che si prova quando si partecipa ad una gara di scacchi tra due cervelloni. Cosa che già accadeva, ma amichevolmente, tra Rachel e Tony.
La ragazza si sistemò meglio sul divano, e passò al desiderare di spostare la matita con la sola forza del pensiero. Lo desiderò con lo stesso fervore con cui desiderava, che so, prendere a calci Sarah Ortiz?
Poi, dopo venti minuti che delle gocce di sudore imperlavano la fronte di Rachel, questa si arrese. Non era il tipo che si arrendeva tanto facilmente, anzi, ma quella scena le sembrava inutile e ridicola. Chi avrebbe preso sul serio una quindicienne che fissa per venti minuti una matita perché la vuole spostare senza toccarla?
Guardò Natasha, e disse:
-Perché dovrei avere anche questo potere? –
-Che intendi con anche? La telecinesi oltre a cosa? –
-Il fuoco? – a Rahcel sembrava ovvio.
-Il fuoco? –
-Perché sei così sorpresa? –
-Cioè, tu sai evocare il fuoco? –
-Sì? –
-E non me l'hai mai detto? Per te una persona che può evocare il fuoco è normale? –

KAMU SEDANG MEMBACA
Aler|| Avengers
Fiksi IlmiahSequel di Spiderman homecoming. Rachel è una semplice ragazzina che viene espulsa, per un motivo o per un altro, da tutte le scuole in cui va. Ma nessuno sa che lei è la figlia adottiva degli Avengers, e un vecchio nemico di sua madre si fa vivo per...