Capitolo 15

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-Conosci questa donna?- le chiese, mostrandole una foto di Ella Black.

Rachel strabuzzò gli occhi alla vista di una foto di sua madre nelle mani di uno sconosciuto, e lo sconosciuto in questione mormorò: -Lo sapevo- e mise la foto nella tasca.

-Come conosci mia madre?-

-Forse dovresti chiedermi come faccio a sapere che sei sua figlia. Solo un Avenger avrebbe reagito alla rapina di una povera donna incinta, per cui sei tu la famosa Aler di cui tutti parlano-

-Non so proprio di cosa stai parlando- Rachel iniziava ad avere paura. Come faceva a sapere tutte quelle cose su di lei? In più le persone attorno a lei stavano con il telefono puntato a riprendere la scena.

-Sì invece che lo sai. Ciò che invece non sai, è che tuo padre ti sta cercando. È molto arrabbiato, sai? Lui fa tutto il lavoro e tu ti prendi tutto il merito. Non si fa, ok?-

-Cosa stai dicendo? Mio padre è arrabbiato a morte con me per- non finì la frase. Se avesse detto che aveva ucciso sua madre tutti l'avrebbero vista come un'assassina, ed in quel momento non sapeva neppure di quale padre stesse parlando, per cui non stava dando una buona impressione di sé.

-Padre biologico o padre adottivo?- chiese dopo infatti.

-Sì, ho saputo che hai molti padri adottivi, più di quanto tu non sappia- pausa ad effetto -comunque, stavo parlando del tuo padre biologico. Il tuo vero padre biologico.-

-Scusate, non sto capendo molto, potreste riavvolgere il nastro e cominciare da capo, per favore? Neppure i miei followers stanno capendo troppo- disse il ragazzo che prima aveva riso e che in quel momento aveva stufato Rachel.

-Stai facendo una diretta? Tutti i cellulari giù, per favore.- disse con un tono fermo. Nessuno le obbedì.

Guardò l'uomo che stava iniziando a srotolare la sciarpa che gli avvolgeva il viso, poi si decise. Ormai avevano capito tutti che lei era un'Avenger, per cui con la telecinesi prese i telefoni di tutti e li posò, con delicatezza, su uno scaffale, spegnendoli.

Dopo un lamento generale, Rachel si voltò, e spalancò gli occhi inorridita da quello che stava guardando, capendo il perché di tutte quelle sciarpe e maglioni.

Di fronte a lei c'era un uomo con gli occhi gialli, una barbetta corta, e fin qui tutto bene.

Ma i capelli erano come raggruppati in trecce, sporchi, e sembravano rami. Le braccia, ora scoperte, e il viso erano atraversati da delle vene in superficie e al loro interno scorreva qualcosa di un verde intenso e brillante.

-Questa- e l'uomo indicò una sua vena all'interno del polso -è clorofilla. Il che mi permette di fare questo- allungò un dito la cui unghia si allungò affusolandosi in un ramoscello flebile.

-L'ha fatto tuo padre, sai? È bravo con queste cose- sorrise malizioso l'uomo-pianta.

-In tutto questo non mi hai detto perché sei qui. Arriva al punto- a Rachel non piaceva la piega che stava prendendo la conversazione.

-Te l'ho detto. Tuo padre non è molto contento del tuo comportamento. Vuole solo sapere se sei all'altezza di combattere con lui-

-Cosa? Perché dovrei...- non fece in tempo di finire la frase che l'uomo-pianta la attaccò.

Allungò il braccio verso di lei, le mani si allungarono in ramificazioni marroncine e nodose che andarono nella direzione del collo di Rachel, al fine di strozzarla.

Boato generale. Evidentemente non si aspettavano una cosa del genere.

-Aaron- sibilò l'uomo-pianta -è questo il nome di chi ti ucciderà.-

Rachel, per quello che poteva dire con la gola tra le grinfie del probabile Aaron, mormorò:
-Non penso che mio padre vorrebbe che tu mi uccidessi- poi con un calcio si liberò dalla stretta e si mise in posizione. La aspettava una battaglia.

Aler|| AvengersWhere stories live. Discover now