XXI. Epilogo

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- Dobbiamo andarcene. Subito! - Disse Jill.
- Ehi, aspetta un momento. - Le rispose Claire. - Che diavolo sta succedendo? -
- Non hai visto cosa c'è là fuori? -
- Certo, ma pensavo che... -
- Andiamo! - Jill diede un piccola spinta a Claire che le sbarrava la strada.
Uscirono fuori dall'Hotel, e corsero verso la fine del vicolo.
- Dove stiamo andando? - Chiese Michelle.
Jill la guardò senza risponderle.
- Ma cosa faccio con questo mitra? - Aggiunse Oliver. - Non ho munizioni. -
- Tienilo. - Le rispose Jill stizzita.
Il gruppo giunse in strada. Nessun non-morto in vista, ma in lontananza, videro un orrenda creatura uscita dagli abissi infernali.
- Ma... Ma è lo stesso mostro? - Indicò Lara con un dito tremante.
- Cazzo! - Imprecò Tom.
Michelle chiuse gli occhi.
- Pensavo di averlo ucciso... - Jill corrugò la fronte.
- Cosa? - Rispose Leon. - Quando? -
Tutti guardarono Jill perplessi.
- Quando sono venuta a cercarti... Mi trovavo nei giardini della torre dell'orologio. Il Nemesis è sbucato dal nulla. Mi ha quasi uccisa. - Fece una piccola pausa. - L'ho riempito di pallottole. L'ho visto accasciarsi nelle fiamme. Come... come diavolo è sopravvissuto..? -
Tutti si scambiarono delle occhiate, mentre il Nemesis si fermò di colpo.
- Ma sei sicura? - Le domandò Oliver. - Quello è senza impermeabile. Ed è il doppio di... di... -
Jill si girò verso di lui. - Ha mutato. Non so come, ma l'ha fatto. -
Michelle si mise a piangere, si tolse dall'abbraccio di Tom e corse da Lara.
Tom cercò di riprendersela, ma Michelle si divincolò dalle sua mani: - Lasciami! -
Lara lanciò uno sguardo torvo a Tom che diventò paonazzo, ma non fece nulla.
Il Nemesis, che era mutato in un imponente bestione dal busto prorompente e lunghi tentacoli che fuoriuscivano mani, cominciò nuovamente a camminare. L'asfalto tremò, gli allarmi delle auto suonarono, e in breve tempo, il gruppo si ritrovò un orda smisurata di zombie alle proprie spalle.
- Cazzo! - Imprecò Tom.
- Ma non sai dire altro? - Gli rispose Claire.
Tom sbuffò dal nervoso: - Siamo nella merda! -
- Lo siamo da quanto è scoppiato questo casino. -
- Possiamo tornare indietro. - Aggiunse Lara. - Nell'Hotel. -
- E' troppo pericoloso. - Disse Jill.
- Allora che cazzo facciamo? - Tom si accarezzò i capelli con fare nervoso.
Jill non gli rispose, anche perché aveva intuito che parlare con Tom non serviva a nient'altro che a peggiorare le cose.
- L'hotel è invaso da zombie, ormai. - Gli rispose Leon. - E poi, non possiamo arrivare sul tetto. Le scale... Be', i non-morti hanno invaso pure quelle. -
Il Nemesis si stava avvicinando.
Il gruppo era quasi circondato a sinistra dagli zombie, a destra dal Nemesis.
D'un tratto Tom provò a togliere Michelle dalle braccia di Lara, ma quella gli sferrò un calcio sul ginocchio.
- Stupida put... -
Oliver lo colpì in faccia con il calcio del fucile a mo' di mazza da baseball.
Tom cadde a terra privo di sensi.
- Ehi! - Gridò Leon senza capire che diavolo fosse successo.
Oliver alzò l'arma per colpirlo ancora, ma Leon gli torse un braccio, passandolo dietro la schiena.
- Stai fermo! - Gridò Leon.
Jill era rimasta a osservare la scena con totale indifferenza. Sapeva che Tom da lì a breve avrebbe fatto di nuovo qualche cazzata, ed eccola che era appena successa.
Claire si piegò su Tom, gli aprì le palpebre. - E' svenuto. -
Michelle si voltò timidamente verso di lui. - Zio Tom. -
- Ora ci si mette pure lui a complicare le cose. - Aggiunse Jill.
In quel istante Tom riaprì gli occhi del tutto confuso.
- Si è ripreso. - Disse Claire.
- Non siamo ciechi. - Le rispose Jill.
Claire serrò gli occhi.
- Stiamo perdendo tempo. - Leon lasciò andare Oliver che fissò Tom con un sguardo carico di violenza.
- Proviamo ad entrare in quel bar! - Disse Claire.
Tom si rialzò stordito, e il gruppo procedette spedito dall'altra parte della strada.

D'un tratto una voce infernale tuonò nella via: - STARS! - Fu così forte, che assopì per un istante persino i gemiti di una infinità di non-morti che erano a novanta metri dal gruppo.
Tutti sussultarono, e Michelle affondò il viso nella felpa di Lara.
Il Nemesis schiacciò una macchina sotto il suo stivale, e si mise a camminare sul marciapiede, creando piccoli crateri al suo passaggio.
- Non mi lascerà mai andare. - Disse Jill, non appena Leon sfondò la porta con due calci ben piazzati contro la maniglia.
Tutti la guardarono.
- Dovete procedere senza di me. -
- Ma sei impazzita? - Le disse Lara.
- Fatelo! Non posso portavi dietro quel coso. E' troppo pericoloso per voi! -
- Jill. - Leon si avvicinò a un passo dal suo viso. - Lo affronteremo insieme. -
Lara si accigliò vedendo i loro occhi che si incrociavano come se il mondo là fuori non esistesse più. Poi si voltò verso Oliver per avere risposte, ma quello fece spallucce.
- Lasciamoli soli. - Disse Claire.
Tutti entrarono nel bar. Era un piccolo locale dalla pianta rettangolare con un biliardo all'angolo, e qualche tavolino lungo le mura. Molte bottiglie di birra e di liquori puntellavano il bancone. Sembrava più un ritrovo di ubriaconi, che un normale bar.
Poi Tom si avvicinò a Michelle, mentre Lara indietreggiava tenendola in braccio. Oliver era pronto a colpirlo di nuovo, quando vide Tom accarezzare il viso di sua nipote. Le baciò la fronte, le sussurrò qualcosa all'orecchio e infine, con il volto pieno di lacrime, si avvicinò a Oliver. Gli tese un mano. Oliver pensò che volesse scusarsi, ma appena gliela strinse, Tom gli tirò un cazzotto in faccia, gli rubò il mitra e corse fuori. Lara e Claire rimasero spiazzati da quel gesto, e si precipitarono da Oliver.
Appena Tom si ritrovò fuori, vide Leon e Jill che si abbracciavano e, con un forte spintone, li fece cadere dentro il bar. Leon, arrabbiato e confuso, cerco di rialzarsi, ma Tom chiuse la porta, pensando di poterla sbarrare. Ma l'uomo barbuto si era dimenticato che Leon aveva distrutto la serratura, così Leon uscì puntandogli la pistola: - Ma che cazzo fai? -
Tom si slacciò la corda legata in obliquo attorno al busto, si mise a cospargere l'asfalto di benzina e posò la tanica ai suoi piedi. Poi, scoprendo con suo rammarico che il mitra non aveva munizioni, lo lanciò addosso a Leon, che si abbassò per non venire colpito.
- EHI! - Urlò Leon.
Tom estrasse la pistola e la puntò contro Leon. - Levati dal cazzo! -
Gli zombie a sinistra erano quasi a ridosso dell'uomo barbuto, mentre il Nemesis proseguiva rigido verso di loro, anche se era ancora lontano.
Leon lanciò una rapida occhiata attorno: - Entra dentro! -
- Sparisci! - Gli urlò Tom con le lacrime agli occhi.
Tutti si misero sotto la soglia della porta a guardare la scena. Michelle iniziò a singhiozzare e allungò le manine verso suo zio.
- Falla entrare! - Gridò Tom a Lara. - Lei non deve guardare! -
Leon guardò dapprima il viso arrossato dell'uomo barbuto, poi la tanica di benzina. - Dannazione! Tutti nel bar! - Si precipitò addosso al gruppo e li spinse dentro.
Tom corse brevemente dall'altra parte della strada e sparò contro l'asfalto pregno di benzina. Le fiamme si propagarono sulla strada, e gli zombie furono inghiottiti dal fuoco. Poco dopo un auto saltò in aria, e la porta del bar venne scaraventata via dall'esplosione, colpendo la schiena di Oliver che andava dietro il bancone.
Un nauseabondo odore di carne bruciata li raggiunse, così come un denso fumo nero.
- Oliver! - Urlò Lara.
Leon tolse la porta da sopra Oliver.
- Volevo solo farmi un goccio, dannazione! - Oliver tossì.
Leon e Claire lo aiutarono ad alzarsi.
- Claire. - Disse Jill. - Dammi la tua tanica. -
Claire la guardò sospettosa: - Cosa vuoi fare? Vuoi darti fuoco anche tu? -
- Zio Tom non è morto. - Disse Michelle. - Lui non mi lascerà mai. L'ha promesso alla mamma tante volte così. - Mostrò a Claire tutte e dieci le piccole dita. Poi scoppiò a piangere pensando a sua madre.
- Sei davvero così stupida da non capire cosa ha fatto Tom? - Chiese Jill a Claire.
Claire serrò la mascella.
- Ci ha salvati tutti. Certo, poteva evitare di fare tutta questa sceneggiata. Va bene che è un completo idiota, ma uccidersi? No, non è così stupido. E poi l'ho visto allontanarsi prima di sparare. Ora dammi la tanica. -
Claire gettò uno sguardo a Leon che annuì come a darle il suo consenso. Si sfilò la corda e diede la tanica a Jill che, senza dire nulla, iniziò a cospargere di benzina il pavimento di legno del bar.
Leon la guardò con fare perplesso, mentre Claire guardava lui in attesa di una risposta.
- Ma che vuoi fare? - Disse Lara a Jill.
- Bruciare quel figlio di puttana di un Nemesis! -
Lara non rispose subito. - Ma la fuori c'è il fuoco. Dovrà passare da lì. -
Jill si voltò verso di lei. - Non è stupido. Non quanto Tom, almeno. -
- E' un mostro! - Disse Oliver. - Come quei cosi là fuori. Non sono intelligenti. -
In quel momento la parete alla loro destra esplose in mille pezzi. Alcuni detriti colpirono il gruppo, ma senza grossi danni.
Dalla nube di polvere si materializzò lentamente la sagoma del Nemesis: - STARS! -
Tutti lo guardarono confusi e frastornati, tossendo sia per il fumo che andava aumentando, che per la polvere.
- Fuggite nel retro! - Urlò Jill che continuò a cospargere di benzina il pavimento di legno.
- Dai, andate! - Leon affiancò Jill.
- STARS! - Il Nemesis disintegrò una parte del bancone con un calcio.
Leon fece fuoco, e i proiettili rimbalzarono sulla carne del Nemesis.
- Attento a dove spari! - Urlò Jill.
Quando Claire, Lara, Michelle e Oliver furono usciti, Jill e Leon corsero alla porta, mentre il Nemesis non staccava gli occhi di dosso dalla donna. Poi si udì uno sparo; il pavimento prese fuoco, e il Nemesis fu avvolto dalle fiamme che tentò inutilmente di spegnere.
Jill vide ardere il Nemesis come un ciocco di legno nel camino. Il Nemesis cadde dapprima sulle ginocchia con un tonfo, infine cascò di faccia a terra. - STAAARSSS... -

Un uomo tra tanti | Resident Evil 2/3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora