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JUNGKOOK'S POV
ho deciso di aggiornare oggi invece di domani! Nello spazio autrice vi chiedo quali giorni preferite per l'aggiornamento per favore rispondete! Buona lettura

Il giorno dopo e tutti quelli a susseguire, mi ero imposto di provare a comportarmi naturalmente e normalmente con Taehyung, soffocando i miei sentimenti e le mie emozioni per lui, cercando di dimenticare del mio sogno di averlo tra le mie braccia per sempre; ci stavo riuscendo, avevo incominciato ad uscire sul serio con Bambam e mi trovavo bene anche se nel lato carnale non riuscivo ancora a lasciarmi andare. Jennie era tornata dalla sua trasferta ormai già da parecchi giorni, quindi io e Tae ci vedevamo poco e niente perché usciva spesso e anch'io, oppure quando tutti e due eravamo a casa a cenare insieme c'era sempre la sua ragazza ed a volte anche mia sorella.

Ero appena rientrato dal lavoro, mi ero svestito dei miei indumenti, e con lentezza mi ero immerso nella vasca che si trovava nel piccolo bagno al piano inferiore. Quella sera non avevo nessun appuntamento e anche se era venerdì, avevo deciso di passarlo in tranquillità a casa da solo. Non c'era nessuno, quindi mi presi tutto il tempo che volevo per lavarmi con leggerezza,rilassando i muscoli e i pensieri, che anche se al di fuori sembravano essersi calmati, dentro di me li sentivo ancora come un mare in tempesta; c'era quella vocina fastidiosa che continuava a ripetermi di star sbagliando, che anche soffocando il mio amore per lui non sarebbe cambiato nulla, mi ricordava che avrei amato lui e solo lui per il resto dei miei giorni e forse anche dopo la morte. Sapevo che era vero, perché un amore così, nato per caso e cresciuto senza che me ne rendessi conto, sarebbe durato per sempre. Io avrei amato Taehyung per sempre, anche vedendolo davanti all'altare con una persona che non ero io, lo avrei amato anche quando fosse diventato padre, quando sarebbe stato sul letto di morte, avrei amato la sua essenza e non solo il suo corpo, avrei amato la sua anima, il suo ricordo più di qualunque cosa, più di me stesso.

Dopo i mille e mille pensieri che ormai mi portavo dietro come una valigia pesante, presi un asciugamano e me lo misi in vita uscendo poi dalla porta del bagno fino ad arrivare in camera mia; dopo essermi vestito con dei pantaloncini della tuta e una maglietta larga e nera mi avvicinai alla finestra aperta a guardare il cielo luminoso di un luglio fin troppo caldo. Presi il pacchetto di sigarette, e dopo averne sfilata una e accesa con lo zippo d'argento, me la portai alla bocca ispirando tutto quel fumo nocivo e buttandolo fuori poco dopo.
Quando fumo, oltre a rilassare il corpo, la mia mente si alleggerisce un po', ma quel giorno, c'era un pensiero fisso che non riuscivo a scacciare. Dovevo rischiare tutto? Dovevo andare da lui e urlargli il mio amore? Scossi la testa come per scacciare quei pensieri e dopo aver finito la paglietta la buttai nel posacenere sopra al davanzale.

Ero ormai in posizione supina sul mio letto da ormai un'ora buona, come le braccia sotto la testa e lo sguardo fisso al soffitto, non avevo neanche cenato così, dopo essermi messo seduto e aver controllato l'ora sul telefono, decisi di scendere per andare in cucina e cucinarmi almeno un misero piatto di riso.

Iniziai a cucinare canticchiando qua e là per passare il tempo e non sentirmi così solo. È vero ormai da una settimana se non poco più, avevo quel tailandese pazzo a farmi compagnia, ma purtroppo non mi era ancora entrato ne nella mente ne nel cuore; era normale sentirsi un po' solo e perso, potevo essere circondato da persone: amici, colleghi, familiari, ma nessuno valeva un capello di Taehyung. Già Taehyung, chissà cosa stava facendo adesso, chissà se si stava divertendo e svagando, chissà se aveva mangiato o anche solo bevuto, chissà se mi pensava. Tornai con i piedi per terra e cotto il riso, lo misi in una ciotola e presi delle bacchette; stavo mangiando e bevendo un po' di birra trovata per caso nel frigo quando sentii la porta di casa aprirsi e chiudersi poco dopo. Erano solo le 21 per cui mi accigliai e allungai la testa per scorgere la presenza del mio coinquilino togliersi le scarpe.
-" oh ciao kook non sei uscito?" entrò in cucina sedendosi poi davanti a me, io scossi la testa -" non ne avevo voglia e poi" presi l'ultimo boccone prima di continuare -" e poi bam non c'era stasera " ogni volta che pronunciavo il suo nome vedevo Taehyung cambiare espressione in una più infastidita e scazzata, non ci diedi molto peso e mi alzai mettendo le posate nel lavandino iniziando a lavarle.

Something has changedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora