La clinica non troppo lontano da casa mia, ospitava ogni tipo di caso clinico psichiatrico giovanile.
A nessuno era permesso entrarvi, ma a me si. Tutti sapevano chi ero, la mia identità era un passe-partout per ogni luogo proibito.
La segretaria era una donna giovane, alla ricerca di un momento di evasione. Alla mia vista diventò rossa, come se avesse visto per la prima volta un Tomlinson.
-Signore, lei non può entrare.-disse la donna quasi scusandosi
-Lei crede?-gli chiesi io abbassando gli occhiali da sole e guardandola in maniera desiderabile
-Se ha qualcuno da vedere, per questa volta può andare!-
La ringraziai con un occhiolino -A buon rendere.-le dissi lasciando intendere che non se ne sarebbe pentita.L'edificio era immenso, con uno stile gotico un po' tetro. All'interno l'odore di alcool e disinfettante era asfissiante.
Era pieno di infermiere, che andavano avanti e indietro per i corridoi ed entravano e uscivano dalle stanze con i pazienti.
Nessuna di loro mi chiese che cosa ci facessi lì. Avevano capito tutte chi ero.
Ogni porta della stanza dei pazienti, aveva una finestra perfettamente quadrata, che permetteva di controllare chi ci fosse al suo interno.
Il corridoio era lungo una decina di metri, le stanze si trovavamo su ambe due i lati del corridoio.
C'erano all'incirca una decina di porte.
Camminai a zig zag, per poter controllare tutte quante le finestre.
Nella prima a sinistra, quando mi sporsi notai un ragazzo accovacciato di fronte al letto.
Sul cartellino attaccato alla porta c'era scritto "Adam, paziente allo stadio 4"
Mi allontanai spaventato da cosa potesse significare 'stadio quattro', sicuramente nulla di buono.
Proseguii più avanti, nella seconda stanza a destra.
Nuovo cartellino "Isaac, paziente in fase terminale'. Quello mi spaventò ancora di più.
Il ragazzo era sdraiato sul letto, con le braccia alzate e la bocca spalancata, mentre muoveva le labbra pronunciando parole senza senso.
Mi voltai per andarmene, la situazione era peggio di quanto immaginassi.Presi gli occhiali da sole dalla mia tasca, ma mentre stavo per adagiarli sul naso, un urlo di donna interruppe il mio gesto.
Quando mi voltai, vidi una ragazza che veniva trascinata nella sua stanza a forza da due infermiere.
Non appena la porta si chiuse e le due donne uscirono, mi avvicinai per vedere meglio.
Era l'ultima stanza a sinistra, dovevo attraversare tutto il corridoio.
Appena mi trovai davanti alla porta, una voce rigida mi richiamò -Ora deve andare, non può restare qui!- Una donna sulla cinquantina, vestita di bianco stava cercando di buttarmi fuori.
Ora che avevo trovato qualcuno di interessante, non potevo andarmene
-Gentile signora, sono qui per far visita a mia cugina...non la vedo mai! Lei sa chi sono...-tolsi gli occhiali e la fissai, finché non arrossì ed abbassò lo sguardo per l'imbarazzo.
-La signorina Anne è stata appena sedata, non si sveglierà fino a domani mattina. La invito a tornare domani...-disse avvicinandosi a me sempre di più.
Era una donna appariscente e molto giovanile per la sua età -La lascerò entrare domani, solo se accetta di cenare con me.-mi sussurrò nell'orecchio.
Qualcosa mi diceva che dovevo dire di si, se volevo scoprire chi fosse quella ragazza.
La vicenda si era fatta sempre più intrigante, e quella donna si stava donando a me senza mezze misure. Accettai.Quello era ciò che quasi sempre accadeva nella mia vita, occasioni che permettevano altre occasioni. A volte avevano un prezzo alto, altre per niente. Quella fu una di queste.
Andare con quella donna fu più stimolante di quanto immaginassi.
Non mi pento delle mie scelte, sopratutto quando mi permettono di realizzare i miei interessi personali.L'urlo di quella ragazza mi aveva toccato nel profondo. Come se avesse qualcosa da dire, qualcosa da cui liberarsi. L'avrei rivista e forse poteva essere proprio lei la mia nuova anima da salvare.
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In the Shadows; L.T
FanfictionLa famiglia Tomlinson nel corso delle generazioni ha accumulato una ricchezza inestimabile. Grazie alla discendenza nobile e alla fruttuosa attività di famiglia. Louis, il più piccolo tra i fratelli Tomlinson, ha una generosità innata. Segretamente...