Il mattino seguente, mi risvegliai a fianco di quella donna non più giovane.
-Louis, sei così giovane e bello. Perché non hai trovato una ragazza?-mi chiese, mentre mi guardava rimettere i vestiti addosso
-Questa è una domanda personale. Siamo pari ora, io ho fatto un piacere a te...oggi mi farai incontrare quella ragazza.-non dovevo darle nessuna spiegazione.
Eravamo scesi ad un compromesso, aveva ottenuto il suo "pagamento", ora toccava a me.
-Anne, la ragazza che è stata portata da noi tre anni fa...-
A quelle parole impallidii. Erano tre anni che si trovava in quel posto terribile.
Tre anni che non usciva da quell'inferno sulla terra.
-Perché ti interessa tanto? Fidati di me, è un caso perso. Faresti meglio a lasciarla dove si trova.-continuò lei, accendendosi una sigaretta
-Dimmi qualcosa in più. Perché è nella tua clinica? Sai che la farò uscire da lì-volevo sapere tutto su quella Anne.
-Tre anni fa, non appena fu maggiorenne, venne portata da noi dai suoi genitori. Da allora nessuno è venuto più a trovarla. Anne soffre di depressione cronica e bipolarismo, tutto ad uno stadio molto avanzato. I suoi genitori non sapendo più come doversene occupare, hanno scelto di abbandonarla nella nostra clinica.-
Tutto ciò era terribile. Avevano scelto di abbandonarla ad una vita senza riprese, al nulla più totale...i suoi genitori
-Non parla mai, urla soltanto. Se vuoi prendertene cura puoi farlo, ma farla uscire da lì comporterebbe molti rischi. Non sei in grado di poter badare a lei, ne tanto meno fare in modo che abbia una vita indipendente.-puntualizzò, mimando i gesti come un direttore d'orchestra.
Era certo che da solo, non avrei potuto combinare nulla di buono. Dovevo trovare un medico che l'avrebbe potuta assistere costantemente nella mia casa, almeno per un po'.
Era una bambina indifesa, sola non poteva stare.
-Non ho mai detto che l'avrei lasciata sola, al suo destino. L'aiuterò io. Insieme ad un medico, sapremo cavarcela alla grande. Non ho nient'altro da aggiungere Marie, la ragazza verrà con me, oggi stesso.-lei mi guardò stupita, sapendo di non potermi contraddire.
Anne era malata, ma in quella clinica era stata solo abbandonata. Avrebbe potuto vivere una vita normale lontano da quel posto, se solo qualcuno se ne fosse preso cura.
-Mi stai dicendo che vuoi diventare il suo tutore? Beh, non è più minorenne ormai...dovrà essere lei ad accettare, ma sopratutto i suoi genitori. Ti farò sapere come si può fare...
-Nel frattempo voglio incontrarla-non vedevo l'ora di vedere il volto di quelle grida sofferenti.Marie, insieme ad un infermiera mi accompagnarono davanti alla sua stanza.
-Io sono qui fuori, se dovesse servire il mio intervento. Oggi la vedo molto calma, forse non gli salterà addosso.-mi disse l'infermiera prima di aprirmi la porta.
Le sue condizioni erano da non sottovalutare, ma dovevo fare in modo che quei tre anni non sarebbero diventati quattro.
Mi avvicinai al letto accanto al suo. Lei era sdraiata su un fianco, mentre mi dava le spalle.
Non appena sentì la porta chiudersi, si voltò di scatto verso di me.
Il suo sguardo era impaurito e pieno di terrore, ma i suoi occhi erano verdi e pieni di speranza.
-Anne, il mio nome è Louis.-gli dissi in tono calmo, mentre lei non si mosse.
Mi fissò per un lasso di tempo incalcolabile, così come faceva l'infermiera attraverso la finestrella sulla porta.
-Io...io...-era l'unica parola che riuscisse a pronunciare. Le sue mani erano pallide e si muovevano con tremolii costanti, mentre i suoi occhi non smettevano di fissarmi.
Aveva quasi la mia stessa età, eppure sembrava così piccola in quel pigiama bianco.
Era anche molto bella, nonostante le condizioni in cui si trovasse.
-Vuoi uscire da questo posto Anne? Vuoi essere libera e felice?-provai di nuovo a parlargli, senza ricevere risposte.
-Io...non posso. Non ho nessuno da cui tornare.- la sua voce era come un vento debole, un sussurro lontano e quasi inaudibile. Aveva una voce profonda e calda, l'esatto opposto dell'aspetto freddo e trascurato che mostrava all'esterno.
"Non ho nessuno da cui tornare" erano state le parole più tristi che avevo mai sentito pronunciare ad alta voce. Cercai di non farle capire il mio dispiacere e proseguii -Io lo conosco un posto dove potrai stare. Ci sarò anche io, lì con te. Vuoi? Rimanere qui non è bello...-Provò a sorridermi, come se stesse cercando di farmi capire cosa volesse davvero
-Ci saranno anche i miei genitori? Nessuno vuole farmeli vedere...-appena finì la frase, Marie entrò nella camera.
-Il tempo è finito Louis.-mi disse in tono freddo e stizzoso
-Anne, vieni con me. Ti prometto che sarai di nuovo felice... So che lo vuoi.-feci un ultimo tentativo , prima che Marie mi richiamasse di nuovo
-Sì- insieme ad un sorriso debole, fu la risposta che anche Anne stava aspettando.-I suoi genitori hanno mandato una dichiarazione. Si avvalgono di non occuparsi più di Anne, quindi non pagheranno più le sue cure ne niente. Louis pensaci bene...- continuò lei cercando di farmi cambiare idea
-No. Me l'ha detto anche la dottoressa prima. Erano anni che non la vedeva parlare e reagire così. La mia visita gli ha fatto solo che bene, immagina uscire da questo posto. Diventerà una persona nuova, quella che sarebbe dovuta essere. Non mi dimenticherò mai i suoi occhi quando ha detto 'si'. Lei verrà con me. Prepara tutto ciò che serve, perché domani mattina verrò a prenderla.-
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In the Shadows; L.T
ФанфикLa famiglia Tomlinson nel corso delle generazioni ha accumulato una ricchezza inestimabile. Grazie alla discendenza nobile e alla fruttuosa attività di famiglia. Louis, il più piccolo tra i fratelli Tomlinson, ha una generosità innata. Segretamente...