Capitolo 15

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Andammo in un ristorante fuori città.
Non ci ero mai stato prima, ma Klaus mi aveva detto di esserci stato più volte con Sue.
Volevo qualcosa di speciale per lei.
-Wow. Non dovevamo prenderci una birra?- disse lei sbalordita dal luogo
-Beh, ho deciso che forse questo poteva essere un po' meglio.

Mentre cenavamo la conversazione stava andando avanti
-Quindi...mi stai dicendo che sei una specie di celebrità?- Sadie era incredula rispetto alla mia identità. Aveva sentito parlare della mia famiglia, ma non aveva idea di chi fossimo.
-No, io non sono nessuno. I miei genitori sono persone note, io molto meno. Poi se non sai chi sono, dimostra tutto!- gli dissi io, e lei mi guardava sorridendo
-Te invece, chi sei? Sadie... -
-Io sono semplicemente una ragazza di venti anni, che fa la babysitter per mantenersi. Non c'è nulla di speciale nella mia vita, sopratutto rispetto alla tua!- era ironica, ma non stava mentendo. Forse l'avevo messa in imbarazzo.
Gli versai un po' di vino, e lei si incupì.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- gli chiesi io preoccupato dalla sua reazione
-No, mi sento solo fuori posto. Tu hai tanto, non ha senso fare questo per me.- disse lei prima di alzarsi da tavola.
Lasciai il conto pagato sul tavolo, più del dovuto, mentre la seguivo verso l'uscita.

Era fuori alla porta d'entrata, mentre cercava di nascondere le lacrime.
-Sadie, ho fatto qualcosa di male? Ti prego dimmelo, non farmi preoccupare!- gli dissi io dispiaciuto
-Hai fatto troppo Lou. Io non posso neanche sognarmelo tutto questo, e non voglio sentirmi in debito con te. Riportami a casa.- mi disse lei quasi arrabbiata.
L'avevo messa decisamente a disagio, ma non credevo potesse accadere.
Non ero solito frequentare qualcuno che non era abituato a tutto quello sfarzo.
Non me ne resi conto, forse avevo esagerato.
-Ti chiedo scusa. Non avevo intenzione di creare questo... Volevo solo passare una piacevole serata con te!- provai a spiegargli io
-Aspetto solo che la mia macchina venga riparata, niente di più. Grazie Louis.- disse lei prima di scendere dall'auto.
Rientrò in casa senza dire nulla.
Non riuscivo a spiegarmi come poteva essere successo tutto quello.

Il giorno dopo, andai a saldare il danno della sua auto.
Avevo voglia di parlare con lei, ma come avrei mai potuto essere accettato?
Di certo non potevo cambiare, io ero fatto così.
Tutto quello che avevo e chi ero, non era stata una mia scelta.

Passarono diversi giorni, prima che la incontrassi all'uscita di casa sua.
Non la stavo pedinando, ma semplicemente volevo parlargli di persona "casualmente".
-Ora mi spii?- mi disse lei sarcasticamente
-Voglio parlarti chiaramente Sadie...- provai io
-Grazie per la macchina. L'ho ripresa questa mattina...-
-Sadie, ascoltami! Io non posso diventare un'altra persona, sono quello che vedi! Se non ti piaccio dimmelo chiaramente, perché io inizio a pensarti sempre più spesso.- non riuscivo a credere di averlo detto.
Lei alzò lo sguardo, e mi fissò
-Dannazione Lou! Baciami!- senza neanche rifletterci su, le mie labbra erano già incollate alle sue.
Credevo mi odiasse, ma forse mi sbagliavo.
Non avevo capito nulla di lei, era completamente pazza.
-Credevo non ti piacessi.- gli dissi io imbarazzato
-Come cavolo faccio a non odiarti? Sei riuscito a far colpo su di me, con un tamponamento!
Io non potrò mai essere alla tua altezza...- abbassò lo sguardo
-Se mi avessi lasciato il tempo di parlare... Io non sono quello che pensi. Ho soldi, tutto quello che voglio ma...non è tutto oro quello che luccica, Sadie. Sei una ragazza sveglia e mi piaci, non sottovalutarti mai!
L'abbracciai, comprendendo che forse la sua età la rendeva più vulnerabile di me.
-Lou... Che ne dici di una cena? Il posto però, lo scelgo io!

In the Shadows; L.TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora