I giorni che trascorsi a Parigi non furono di totale calma e relax. Avevo un sacco di cose a cui pensare, davvero troppe da tenere sotto controllo.
Riuscii a dimenticare però, per qualche istante le infinite cose che avevo lasciato a casa.
-Louis, ti unisci a me per il party?- era la direttrice di Vogue a consigliarmi di partecipare ad una festa, che sicuramente non mi avrebbe messo del buon umore.
Non avevo così tanta voglia di far festa, forse perché non ero più il Louis di qualche tempo prima.
Tante esperienze mi avevano reso diverso, più maturo. Non riuscivo a concedermi uno svago di quel genere.
-No, tornerò in albergo- gli dico io in tono di scuse
-Sicuro? C'è un modello davvero bello che mi sta addosso da giorni, vuole conoscerti.
-Non ho nessuna intenzione. Ti saluto...L'unica persona a cui riuscivo a pensare, era Sadie. Figuriamoci se mai mi fossi lasciato corteggiare da un'altra persona. Non esisteva.
Provai a chiamarla quella sera, mentre mi trovavo nella mia camera.
Ero in piedi davanti alla parete a vetri immensa, che ricopriva quasi tutto l'appartamento. Fuori era buio, ma le luci creavano uno spettacolo romantico e così la chiamai.
'Louis, non credevo ti facessi più sentire.' mi disse lei, e ci rimasi male non capendo
per quale motivo poteva pensarlo
'Io ti stavo pensando...' dissi a bassa voce
'Dove sei?'
'Sono a Parigi. Sai che c'è la settimana della moda qui, no?'
'Veramente no...' davo per scontato che Sadie conoscesse ogni cosa che mi riguardava, ma non era così
'Sono qui, ma domani torno in Canada. Fortunatamente è tutto finito... ho voglia di rivederti.' era giusto dirle tutto quello che pensavo, non volevo fingere con lei
'Anche io...' stava piangendo, perché il tono della sua voce si fece strozzato
'Sadie, cosa hai? È successo qualcosa?' mi preoccupai
'No...ho solo un po di allergia! stai tranquillo. Quando torni fatti sentire, un bacio...'Era evidente che qualcosa non andava, così chiamai Klaus chiedendogli di indagare su cosa stava accadendo nella vita di Sadie.
Mio fratello, è un genio del computer ma conosce anche chi sa scoprire ogni cosa.
'D'accordo Lou, appena so qualcosa ti faccio sapere.' così concludemmo la nostra breve conversazione al telefono.
Non chiusi occhio, rimasi con il telefono in mano fino a quando non arrivò un messaggio.
'È tutto regolare, K.'
Non potevo crederci, dentro di me qualcosa mi diceva che non era così.
Chiamai il mio assistente, e insieme a tutto il mio staff partimmo in quel preciso istante.Il volo fu lungo, più del previsto. La voglia di tornare a casa, di vedere Sadie..lo rendevano ancora più insopportabile.
Non appena atterrati, chiamai un taxi che mi portò immediatamente davanti casa di Sadie.
Erano le otto del mattino, molto probabilmente stava dormendo ma poco mi importava. Avevo addosso gli stessi vestiti del giorno prima, non avevo avuto neanche il tempo per cambiarmi.
Suonai al suo campanello, fino a che la porta si aprì.
Davanti a me c'era Sadie, ma non la ragazza bionda e solare che avevo conosciuto un mese prima.
Era dimagrita, aveva il viso solcato e gli zigomi sporgenti. I suoi capelli non c'erano più, la testa era avvolta da un foulard color prugna. E i suoi occhi erano così tristi, da ricordami gli stessi che aveva Anne il
giorno che la conobbi.
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In the Shadows; L.T
Fiksi PenggemarLa famiglia Tomlinson nel corso delle generazioni ha accumulato una ricchezza inestimabile. Grazie alla discendenza nobile e alla fruttuosa attività di famiglia. Louis, il più piccolo tra i fratelli Tomlinson, ha una generosità innata. Segretamente...