Ero tesa, tuttavia, riuscivo a ballare.
La musica era tranquilla, si vedeva che per Andres non era la prima volta che metteva piede su una pista.
Nonostante mi avesse detto di dovermi parlare, per un po' ballammo solo.
Non sapevo spiegarlo, era come se ballando riuscissi a comunicargli ciò che provavo senza bisogno di parole.
Lui assecondava i miei passi.
<< Senti - attaccò ad un certo punto - io... Volevo chiederti scusa per averti ferita in quel modo l'altro giorno >> rimasi in silenzio, continuando a guardarlo negli occhi.
Sbuffò: << Per favore non guardarmi così >>.
<< Perché? >> Chiesi un po' troppo presto.
<< Perché ti ho mentito in parte >>.
<< Cioè? >> La musica terminò e si levarono degli applausi.
Andres aprì la bocca, ma prima che potesse dire qualcosa si udii la voce di Linda che lo chiamava.
<< Devi andare dalla tua regina - dissi senza cercare di nascondere il fastidio - non hai tempo per me >> conclusi e mi allontanai prima che lo facesse lui.
Di nuovo tentai di andare da Ernesta.
<< Scusa? >> mi voltai.
Un uomo... O meglio, un essere dagli occhi castani e i capelli neri mi stava chiamando.
<< Si? >>.
<< Ciao, sono Patrick, ti ho vista ballare con mio fratello.
Puoi concedere anche a me l'onore? >> Chiese ma il mio istinto mi disse di non fidarmi.
La prima volta che ero arrivata al castello, Andres aveva detto qualcosa a proposito di suo fratello.
Aveva detto che mi avrebbe data in pasto a qualche bestia.
Ma avevo le ali e quindi non avrebbe potuto capire che ero un'umana.
Inoltre, Andres magari l'aveva detto solo per spaventarmi.
Vidi che proprio lui mi stava guardando, non seppi interpretare il suo sguardo ma non sembrava speranzoso che ballassi con suo fratello.
Forse fu per questo che mi girai verso Patrick e risposi di si.
Iniziammo a ballare, ma non era come con Andres.
Non c'era sintonia tra di noi.
Mi dissi che era perché lo avevo appena conosciuto.
<< Dov'eri nascosta? Non ti ho mai vista prima >> mi disse Patrick.
Io risi per non dover rispondere.
Intanto il mio sguardo non riusciva a staccarsi da Andres che stava ballando con Linda.
<< Sai, hai veramente un buon profumo >> mi disse, per poi inspirare con il naso.
<< Ehm, grazie >>.
<< Un profumo un po' insolito per essere una fata >> disse sorridendomi in modo... Strano.
Dentro di me scattarono i sensori.
Di certo questo Patrick aveva cattive intenzioni.
<< È anche lei un Camilitas come Andres? >> domandai per sviare il discorso.
<< Certo, non lo sapevi? >> La musica finì ed io ne approfittai per allontanarmi.
<< No >> risposi, poi mi voltai per andarmene.
<< Aspetta >> disse afferrandomi per un polso.
Tentai di sfilarlo, ma lui lo strinse con più forza.
Allora mi voltai verso di lui.
<< Lasciami andare >> gli intimai.
<< E perdermi il gusto di smascherare un'umana? >> Rise e si avvicinò di un passo a me.
<< Cosa succede qui? >> Andres comparve alle mie spalle, tutti ci stavano guardando.
<< Oh, niente ma quando avevi intenzione di dire a tutti che avresti portato alla festa un'umana? >>.
Andres si avvicinò pericolosamente a Patrick.
<< Non devi toccarla >> ringhiò.
<< Sennò che fai? >> Lo sfidò il fratello con lo sguardo.
Andres spinse via Patrick con impeto, al che intorno a lui comparve una luce blu, appena si levò lo vidi: si era trasformato in un leone.
Si stava avvicinando a noi.
Andres mi si parò davanti, probabilmente intento anche lui a trasformarsi.
Ma non accadde, perché Linda urlò: << ADESSO SMETTETELA! >>.
Patrick tornò alle sue sembianze umane e si rivolse alla regina: << scusami, ma non sono io ad aver portato un'umana a palazzo >>.
Si sollevò un brusio di stupore: << Oh! >>.
<< Un'umana? >> Val si avvicinò a noi fissandomi sbalordito.
Linda schioccò le dita e le mie ali sparirono.
<< A quanto vedo Patrick non si sbaglia, ti sei intrufolata qui fingendoti una fata e sai a cosa andrai in contro vero? >> Strinse la mano a pugno, una scia verde le si formò attorno.
Iniziò a riaprire la mano, ma dentro di essa c'era ormai una palla di fuoco.
Caricò il colpo, ma prima che potesse lanciarmelo, Andres mi afferrò di colpo e mi condusse fuori dal roseto del castello ad una velocità sovraumana.
<< Prendeteli! >> Urlò la regina del nord e le guardie corsero verso di noi.
<< Cosa facciamo? >> Chiesi con il cuore che mi martellava nel petto.
Andres non mi rispose, intorno a lui si formò la solita scia blu e quando se ne andò vidi che si era trasformato in un cavallo d'oro.
Io montai su, e lui iniziò a correre.
Le guardie ci lanciavano frecce di fuoco, ma Andres le schivò tutte.
In poco tempo li seminammo.
Non seppi dire per quanto Andres si mosse come una furia, sapevo solo che quando si fermò, era ormai il tramonto.
Quando scesi da lui ritornò in sembianze umane.
Il cuore mi batteva a mille.
Mi aveva difesa.
Mi aveva salvata.
Nonostante tutto, gli ero davvero riconoscente.
<< Dove siamo? >> Chiesi guardandomi intorno.
<< Nel bosco di Fores, qui non possono rintracciarci >> mi spiegò mentre si sedeva sotto a un albero.
Aveva la fronte imperlata di sudore.
Mi accovacciai accanto a lui.
<< Grazie >> sussurrai.
Lui mi guardò e sorrise.
Rimanemmo in silenzio per un po', il tempo che lui riprese fiato.
<< Arinda io... Non sono stato del tutto sincero con te.
Dicevo sul serio sul fatto che non potrei mai stare con un'umana ma... Non perché non lo voglia, bensì perché la legge di questo regno me lo vieta >> rimasi a bocca aperta.
Quindi mi voleva o no?
<< Senti, se devi rifiutarmi di nuovo ti prego di non farlo ora.
A mezzanotte sarà il mio compleanno e non vorrei passarlo a piangere >> mi sentii sciocca per aver ammesso davanti a lui una cosa del genere, ma non potevo farci niente se mi faceva questo effetto: mi rendeva vulnerabile.
<< Aspetta, aspetta... Perché dici così?
L'ultima volta hai... Pianto? >> Sembrava seriamente dispiaciuto.
Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi ma annuii.
<< Non solo per te ovviamente, anche per mia madre, per... >> Non feci in tempo a finire la frase Andres mi strinse in un abbraccio.
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sul suo torace.
Con una mano iniziò ad accarezzarmi i capelli.
<< Perdonami per averti fatto soffrire, non volevo >> sussurrò, poi mi lasciò un bacio sulla fronte, senza smettere di accarezzarmi.
Non so per quanto tempo rimanemmo in questo stato, so solo che ad un certo punto mi addormentai.
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Il Regno Sperduto.
FantasyFantasy AUTOCONCLUSIVO COMPLETA: Arinda, una ragazza abituata alla vita di campagna, si ritrova in un mondo a lei sconosciuto, con esseri di cui ignorava l'esistenza. Cosa succederebbe poi, se si prendesse una sbandata proprio per il principe Andre...