Ho sempre pensato che questo castello fosse bellissimo, incredibilmente fiabesco. Non è incantevole solo da fuori però, ogni stanza è perfettamente arredata e di classe. Non mi ero mai goduta a pieno i privilegi di questo posto, eccetto quando ho lavorato alla mia collezione. Ma adesso ho scelto di smetterla di continuare a scervellarmi sul modo in cui trovare e salvare mia madre, perché ho capito che se penso troppo tralascio l'istinto che a volte può essere utile. Per cui, mentre Andres e Shulby discutono tra di loro nel salotto, io mi lascio guidare da Ernesta nell'ambito della cucina. Ha voluto iniziare ad insegnarmi i piatti base. << Guarda che so come si prepara un caffè! >> incrociai le braccia al petto con sguardo deciso. << Signorina Arinda, non le lascerò bruciare questa stanza, perciò devo essere sicura che sia a conoscenza delle basi culinarie. Ora mi mostri cos'è in grado di fare >>. Deglutii e le mostrai ciò che avevo appreso da mia madre, si, anche un semplice caffè.
Intanto in un'altra stanza...
<< Grazie per il tuo tempo Shulby mi sei stato utilissimo, come al solito ovviamente >> l'aiutante del principe gli sorrise: << Per me è sempre un piacere Sire >> detto ciò fece un inchino, anche se gli aveva detto più volte che poteva anche evitarlo. Andres uscì dalla stanza e si diresse verso la cucina per dare una sbirciata alla sua principessa. Lui sapeva che lei non si considerava tale, ma lo era e sposandosi avrebbe preso il posto di sua sorella. La vide ridere, si era sporcata il viso di farina e Andres sorrise involontariamente scuotendo la testa. Ernesta lo vide e gli fece cenno di andare via, non voleva distraesse Arinda, dunque ubbediente andò verso camera sua. Il telefono posizionato sul comò accanto al suo enorme letto prese a squillare. Sollevò la cornetta, poteva chiamare e ricevere solo da determinate persone del regno. Più precisamente Linda, suo fratello, il re Val e... << Dimmi tutto papà >>. << Ciao Andres, volevo informarti che abbiamo un appuntamento con Linda e suo padre >>. << A che proposito? >> chiese Andres ironico e al con tempo sprezzante. << Il tuo matrimonio >> scoppiò in una risata. << Mi sembra di avertelo già detto a sufficienza, non ho alcuna intenzione di sposare Linda. Voglio Arinda, ha sangue blu anche lei e per la legge non c'è alcun problema >>. << Ma per me si, la tua piccola regina non sa nulla del nostro regno, fino a qualche mese fa non ne conosceva neanche l'esistenza >>. << Non per colpa sua >>. << é stata allevata da un'umana, per giunta dalla stessa che ci ha abbandonato quando ne avevamo più bisogno >>. << Papà, Arinda non è come sua madre. Non ci lascerebbe mai >> non se ne andrebbe mai da lui, pensò. << Figlio mio questo non è un gioco, tantomeno una stupida scommessa. Non metterò a rischio il tuo futuro per una ragazza >>. << Il mio futuro >> sussurrò, << non spetta a te deciderlo >>. << Andres ti prego, sto cercando di farti ragionare >>. << Non cambierò idea >> ci fu un pesante silenzio, quando non diceva nulla stava per sganciare una bomba e ogni volta Andres ne restava bruciato. << Ci vediamo domani nella mia villa alle otto, ti conviene esserci, non vorrei che qualcuno potesse perderci la vita >> e attaccò. Il cuore iniziò ad accelerargli nel petto, si augurò che il padre non intendesse intimargli ciò che temeva di più.
In cucina...
<< Questi biscotti hanno un bellissimo aspetto >> mi leccai le labbra alla vista del cioccolato fuso che fuoriusciva dall'interno, coperto da qualche strato di vaniglia. << Beh, non ci resta che testarne anche il sapore >> Ernesta stava già allungando una mano, quando io la fermai per il polso. << Prima dobbiamo chiamare gli altri >> lei sbuffò, ma uscì dalla stanza. Nel frattempo tolsi i biscotti dalla teglia e li posizionai nei piatti, avevo già calcolato che ce ne spettavano quattro a testa. Ero veramente felice, la preoccupazione per mia madre stava diminuendo, mi sentivo finalmente spensierata e sicura di riuscire a salvarla. Chiunque l'avesse rapita avrebbe dovuto vedersela con me e i miei nuovi poteri. Ormai non li sentivo più come estranei, ma come una parte di me. Sentii dei passi, poi le fate entrarono insieme a Shulby e Andres che sembrava diverso. Non incrociò il mio sguardo nemmeno per un momento, mi dissi che probabilmente stava sovrappensiero, che stava ragionando su come trovare mia madre. Addentai un biscotto e mi sfuggì un mugolio, erano deliziosi. Come conferma mi fecero tutti i complimenti, eccetto Andres. << Ei >> una volta finito di mangiare lo afferrai per una spalla facendolo voltare e solo quando i nostri sguardi si incrociarono mi accorsi del velo di tristezza che si trovava sul suo volto. << Cos'hai? >> non mi rispose. Mi stavo seriamente preoccupando: << Andres vuota il sacco, ora >>. << Ho bisogno di spazio >> fece per andarsene di nuovo ma anche stavolta lo fermai. << Non farmi scherzi >>. << Non sto giocando >>. << Ma se fino a stamattina avevi il sorriso stampato sulle labbra, se fino a ieri non smettevi di dirmi che mi ami >> perché sembrava cambiare idea da un momento all'altro? E perché mi rendeva così vulnerabile? Distolse gli occhi dai miei e tentò di sorpassarmi, ma io gli afferrai il viso tra le mani: << Non so cosa ti sia successo, ma qualunque cosa sia non ti lascerò andare via un'altra volta >> mi sfuggì un singhiozzo. << Non me la fai, ti conosco, stai cercando di mettere su una maschera, un muro. So che ci tieni a me, perciò smettila e dimmi qual è il problema >>. Lui sospirò, io mi avvicinai cautamente a lui, una mia lacrima finì sulla sua maglietta, il suo odore mi pervase. Il principe mi guardò le labbra, per un attimo chiusi gli occhi e mi fiondai sulle sue. Le mancai però, si scostò bruscamente da me e si allontanò a passo svelto. Io mi voltai, mentre un senso di profonda delusione mi riempiva il cuore e urlai alle sue spalle: << Sei solo un codardo! >> poi le gambe mi cedettero e mi raggomitolai per terra cercando di calmarmi.
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Il Regno Sperduto.
FantasyFantasy AUTOCONCLUSIVO COMPLETA: Arinda, una ragazza abituata alla vita di campagna, si ritrova in un mondo a lei sconosciuto, con esseri di cui ignorava l'esistenza. Cosa succederebbe poi, se si prendesse una sbandata proprio per il principe Andre...