14.

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<< Tuo padre >>.
<< Cosa?! >> Urlai scattando in piedi.
Se lui era mio padre, allora...
<< La bambina che hai visto nell'immagine... È Linda, la regina del nord >> non potevo crederci.
Non solo avevo una sorella e non lo sapevo... Ma aveva anche tentato di uccidermi!
Ma questo significava che io... << Non sono un'umana? >> Domandai in un sussurro.
<< Da una parte lo sei... Dall'altra no >> cosa voleva dire?
<< I tuoi poteri si trovano dentro di te... Arinda tu e tua sorella avete i poteri più forti del regno proprio perché siete mezze umane e mezze fate >>.
Ecco perché Andres all'inizio credeva che mi si fossero strappate le ali... Ecco perché quella sirena era scappata via appena le avevo intimato di andarsene...
<< Lo so che sei sconvolta e mi dispiace tanto non averti detto la verità fin dall'inizio.
Pensavo fosse l'unico modo per proteggerti >> una lacrima le solcò il viso.
Io gliel'asciugai e poi la strinsi in un abbraccio.
<< Mi dispiace tanto >> mi disse mentre era scossa dai singhiozzi.
<< Anche a me >>.
Non so per quanto tempo rimanemmo così, so solo che ad un certo punto si calmò, si staccò da me e mi guardò negli occhi:
<< Se realmente provi qualcosa per Andres devi andare da lui e prendertelo >>.
<< Ma la legge non dice... >>.
<< Che deve sposare una regina? Fino a prova contraria tu lo sei quanto Linda >> mi gettai di slancio verso di lei abbracciandola di nuovo.
<< Basta affetto, su! Dobbiamo andare, abbiamo un matrimonio da impedire >> sorrisi di rimando.
<< Ma come facciamo a tornare lì?... Per di più in mezzo a tutti quei pericoli! >> Esclamai ripensando alle mani squamose delle sirene.
Un brivido mi scosse le spalle.
<< Sta tranquilla Arinda, ricordati che sei più forte di loro.
Dentro di te ci sono più poteri di quanti tu ne possa immaginare >>.
<< Okay... Ma da dove dovremo passare? >>.
<< Dal giardino segreto, ovvio! >>.

...

<< Quindi questo labirinto è un portale che lega i regni? >> Mia madre annuì, facendomi strada tra le vie infinite.
<< È più grande di quanto immagini.
Ci sono dieci uscite che portano in dieci angoli diversi del regno del sud e novantanove nel regno del nord >>.
<< Wow... >>.
<< Strano che tu abbia imboccato una delle dieci >> ripensai alla lettera anonima.
Se realmente era stata una fata ad avermi chiamata, probabilmente mi aveva fatta arrivare lì vicino di proposito.
<< In questo caso però qualsiasi regno andrà bene. L'importante è muoversi il più velocemente possibile >> disse, prima di fermarsi davanti ad un'uscita.
Dentro di me sperai che fosse quella che avevo intrapreso la prima volta, tuttavia, uscendo, notai che non lo era.
Non c'era alcun lago limpido e neanche un castello.
Non faceva nemmeno caldo, bensì un freddo glaciale.
<< Siamo vicini alla regina del nord >> mi sussurrò mia madre.
Attraversammo una foresta completamente immersa nel buio e ad ogni rumore che sentivo il mio stomaco si rimescolava.
Avevo paura, ma il motivo per cui ero lì era più forte, per cui proseguii senza voltarmi indietro.
<< Perché c'è tutto questo silenzio? >> Domandai ad un certo punto a mia madre.
<< Perché questo regno è l'opposto dell'altro >> ad un certo punto sentimmo un ramo scricchiolare, poi una rete si strinse intorno a noi, sollevandoci in aria.
<< Bene, bene... Chi abbiamo qui? >> Uno strano essere scese dall'albero cui eravamo appese.
<< Uh! Se l'occhio non mi inganna abbiamo due umane che si sono imbucate nella foresta >> aveva la pelle rossa e le orecchie simili a quelle di un pipistrello.
<< Lasciaci andare >> gli intimò mia madre.
Lui emise una risata beffarda: << E perché dovrei? Immaginò già quanta polvere magica mi darà la regina quando le farò vedere chi ho catturato... >> Mentre parlava però, non permisi al panico di prendere il possesso.
Avevo troppo in gioco per arrendermi.
Ripensai alle parole di mia madre: " sei più forte di loro ... ".
Dovevo soltanto scoprire i miei poteri.
Allungai il braccio verso di lui, ma niente.
Provai con un gesto che avevo visto nei film della Marvel, ma ancora niente.
Poi mi ricordai mia sorella, come aveva stretto il pugno e poi riaperto con dentro un fuoco.
Imitai il suo gesto e con mia sorpresa, quando riaprii la mano dentro c'era cubetto di ghiaccio.
Lo lanciai, ma non presi l'essere rosso.
<< Bene devo solo andare a chiamarla.
Voi aspettatemi qui... Oh già! Non potete muovervi >> rise prima di scomparire dalla nostra vista.
<< Sta tranquilla Arinda, troveremo il modo di liberarci >> ma io ci stavo già pensando.
Quella specie di mostro come osava intrappolarci in questo modo?
Avevamo una missione da portare a termine.
Per la rabbia strinsi fortemente le corde della rete.
Le strinsi sempre di più, cercando di sfogare la rabbia.
<< Arinda! >> Disse mia madre distogliendomi dai pensieri.
<< Cosa? >>.
<< Hai congelato la rete! >> Abbassai lo sguardo e mi resi conto che aveva ragione.
Così ebbi un'idea: senza pensarci due volte ruppi alcune corde di ghiaccio, in modo da riuscirmi a spostare.
<< Aggrappati ad un albero mamma >>.
Io riuscii mi aggrappai all'albero opposto e poi finimmo di rompere il ghiaccio.
Scendemmo dalle cortecce, fino a raggiungere terra.
Ci battemmo il cinque soddisfatte, prima di iniziare a correre via.
Raggiungemmo un piccolo ruscello, su cui ci fermammo a bere.
<< Avevi ragione... Sto scoprendo pian piano i miei poteri >> ammisi.
<< Sono così contenta tesoro >>.
Ci sedemmo sul prato per qualche secondo, in modo da riprendere fiato.
Poi ricominciammo a camminare.
Non mi accorsi di quanto tempo era passato, finché non vidi il sole andare via, per lasciare spazio alla luna.
Io e la mamma ci fermammo per osservare il cielo.
<< Non posso credere che siamo qui... Insieme >> ammisi raggiante.
<< Adesso però dobbiamo trovare un riparo per la notte >> mi informò lei.
<< Okay, andiamo avanti un altro po', magari troviamo qualcosa >> dissi speranzosa.
Mentre camminavamo però, udii un altro rumore.
<< No, non di nuovo! >> Esclamò mia madre e poi di colpo sentii qualcuno avvicinarsi a me.
Mi voltai di scatto mettendomi difronte a mia madre per proteggerla.
<< Ei umana! >>.
<< Shreck? >> Ma perché mi faceva prendere colpi ogni volta che arrivava?
<< Come va a palazzo? E chi è questa splendida donna accanto a te? >>
<< Non abito più lì e lei è Fire, mia madre >>.
<< Oh, piacere signora >> disse l'orco porgendole la mano verde.
<< Ehm... Piacere mio >> la strinse un po' titubante.
<< Quale buon vento vi porta da queste parti? >>.
<< Te lo dirò soltanto se sarai dei nostri >> dissi incrociando le braccia al petto.
<< Mh... Ci sto >>.

Il Regno Sperduto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora