Restammo a fissarci per svariati attimi.
Dentro di me non volevo questo, desideravo conoscere mia sorella perché ci era stato tolto già troppo tempo che avremmo potuto passare insieme.
Lei mi distolse dai pensieri, allungando un dito e facendo partire una saetta verso di me.
D'istinto aprii la mano formando un enorme scudo di ghiaccio.
Sempre meglio dei cubetti.
La saetta rimbalzò sul ghiaccio e andò a finire contro un vaso di vetro che finì in mille cocci.
<< Non nasconderti Arinda >> tuonò lei.
Senza togliere lo scudo allungai anch'io un dito, da cui però partì soltanto uno spruzzo d'acqua.
Ma perché ogni volta che imitavo i suoi gesti ne veniva fuori una brutta copia?
Non sapevo esattamente come muovermi, lei aveva sicuramente più esperienza di me in fatto di poteri.
<< Non seguire la regina, ascolta piuttosto il tuo istinto >> Andres era a qualche passo da me.
Gli diedi retta e allargai le braccia per poi richiuderle in avanti.
Un'onda energetica si mosse nella direzione di Lidia, che vidi finire addosso al parete.
Non volevo scaraventarla a terra.
Dentro di me c'erano due sentimenti contrastanti: da una parte volevo difendere i miei amici, la mia mamma, rivedere mio padre e stare con Andres, ma dall'altra... Era pur sempre mia sorella.
Mi avvicinai a lei e le allungai una mano per aiutarla a rialzarsi.
Linda la afferrò ma appena si alzò la strinse, io la tolsi prima di scottarmi, essendo che bruciava.
<< Tra noi non può esserci tregua >> affermò decisa.
<< Ma perché? Siamo state lontane 18 anni, abbiamo perso un sacco di occasioni, di momenti da passare insieme... Dovremmo recuperarli >>.
In tutta risposta lei allargò le braccia come avevo fatto io un minuto prima... Non sapevo cosa stesse per fare, per sicurezza mi riparai dietro lo scudo di ghiaccio.
L'onda però scosse Andres, che andò a sbattere contro la parete.
Corsi da lui.
Afferrai il suo volto tra le mani: << stai bene? >>.
<< Si... >> Irritata mi voltai verso mia sorella.
<< Senti Linda, puoi cercare di colpirmi quanto vuoi, ma non toccare Andres! >> Serrai la mandibola.
Lei strinse le mani a pugno, come aveva fatto quel giorno al roseto.
Io disegnai il contorno di un'onda d'acqua che in poco tempo di materializzò e la lanciai con più impeto di prima.
Linda scagliò con veemenza un grande fuoco verso di me proprio in quel momento.
Le due forze si scontrarono, annullandosi tra loro.
Un arco luminoso attraversò la stanza.
La collana con la mezza fiamma che portavo al collo si accese e notai che Linda ne aveva una con la metà opposta.
Si accese anche la sua, solo che lei non ci faceva caso.
Formai una bolla d'acqua intorno a me, poi mi avvicinai a lei e di scatto le strappai la collana.
Unii le due fiamme e ci fu un sovraccarico di forze: la bolla d'acqua scoppiò, dalle mie mani uscirono polveri fatate e dai miei occhi partirono strani laser.
Non riuscivo a crederci, non potevo contenere tutto questo... Strappai la collana dal mio collo, la gettai a terra distruggendola: Iniziò un gran terremoto.
Non sapevo dove reggermi, a cosa aggrapparmi.
Le catene che tenevano Shulby, le fate e mia madre si ruppero e loro uscirono immediatamente dal castello volando via, mia madre trasportata dalle fate e Shulby da Ernesta.
Linda non la vedevo più, ma chi mi preoccupava era Andres.
Lo cercai con lo sguardo e appena lo vidi notai che si stava trasformando in un uccello.
Poi successe: con un colpo d'ala mi afferrò e insieme sfuggimmo al terremoto.
Mentre eravamo in volo ero troppo sconvolta per provare ad usare le mie ali... Non sapevo nemmeno come farle apparire.
Non riuscivo a capire cosa contenessero quelle collane, per aver provocato una tale catastrofe.
Continuai a chiedermelo finché non approdai al regno del sud, nel castello di Andres.
Dopo essere tornato in sembianze umane, non esitò un attimo a prendermi per mano e condurmi in una sala in cui non ero ancora stata.
Mi guardai intorno e capii che doveva essere l'infermeria.
Mi fece sdraiare su un lettino e rimasi in silenzio durante tutto il tempo che impiegò per visitarmi.
Quando posò gli attrezzi mi guardò sospirando: << stai bene, mi ero spaventato inutilmente >>.
E di nuovo calò il silenzio.
Notai che era ferito su una mano.
<< Cosa hai fatto lì? >>.
<< Ricordi quel vaso di vetro che si è rotto a causa della fiamma di Linda? Stava per finirmi in faccia, mi sono semplicemente protetto il viso>> mi avvicinai a lui e delicatamente presi la sua mano nelle mie.
<< Tranquilla, non è niente >> minimizzò la cosa.
Io però non gli diedi retta e andai a cercare del disinfettante.
Appena lo trovai lo feci sedere e gli mendicai la mano.
<< Ho quasi finito >>.
<< Senti io... Non immaginavo fossi figlia di Val >> iniziò a dire di punto in bianco.
<< Beh, nemmeno io... Ma sai? Non è così male >> dissi guardandomi le mani.
Lui si alzò in piedi e mi guardò negli occhi: << Prima che tu mi dica ciò che stai per dire, sappi che non possiamo comunque stare insieme >>.
Cosa? Io... Lo avevo baciato, avevo giocato tutto per lui.
Di colpo sbottai: << No, scusami.
Mi hai già rifiutata in passato, poi mi hai detto di volermi e ora che c'è un modo per stare insieme senza violare la vostra legge tu mi dici che non possiamo?? >> Mi avvicinai di un passo a lui, puntandogli un dito sul petto.
<< Io ho rischiato la vita per te, sono tornata in questo strano mondo con mia madre per impedire il tuo matrimonio - avvicinai il viso al suo - ti ho baciato mettendoci tutta me stessa>>.
I nostri respiri si fusero in quell'istante.
<< Perciò non mi allontanerai un'altra volta >> dissi e fu questione di un solo momento: Andres afferrò con forza il mio viso e mi baciò.
Le sue mani sempre sul mio viso, le mie tra i suoi capelli.
Sognavo da tanto questo momento. Le sue labbra erano soffici, incredibilmente morbide e calde. Avevano un sapore delizioso: il suo.
Ci baciammo per ore, senza mai stancarci, intanto dentro di me capii una cosa: qualunque differenza tra di noi, qualsiasi problema, non avrebbe cambiato il nostro destino.
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Il Regno Sperduto.
FantasyFantasy AUTOCONCLUSIVO COMPLETA: Arinda, una ragazza abituata alla vita di campagna, si ritrova in un mondo a lei sconosciuto, con esseri di cui ignorava l'esistenza. Cosa succederebbe poi, se si prendesse una sbandata proprio per il principe Andre...