16.

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<< Mi oppongo! >>.
Ma appena vidi il luogo che mi era difronte restai sbalordita: non c'era nessuno.
Ernesta, le fate, Shulby e mia madre entrarono dietro di me, anche loro senza parole.
<< Ma cosa succede? >> Domandai non capendo.
Mi guardai intorno sforzandomi di capire, ma non ci riuscivo.
<< Siamo arrivati tardi? Hanno già finito le prove? >> Continuai a chiedere, poi mi voltai: mia madre e i miei amici non c'erano più.
Erano spariti.
Il cuore iniziò a battermi velocemente, osservai ovunque, ma non c'era ancora nessuno.
Tornai fuori a controllare, non c'era anima viva.
Iniziai a correre d'appertutto, non potevo perdere mia madre di nuovo.
Corsi finché non vidi una strana polvere intorno a me... Era di color verde palude... che mi offuscava la vista, che non mi faceva vedere niente... D' improvviso sentii un gran sonno...

...

Ciao cara Arinda, non sai quanta fatica ho fatto per trovarti.

" Ero indecisa sui colori esatti, sulle sfumature, quando qualcosa catturò la mia attenzione.
Alzai lo sguardo al suono dei cinguettii degli uccelli, alla vista di una luce sfolgorante ".

<< Mh... >>.

Tu non mi conosci, ma sono una fata del regno del nord.

" << Sire, scusi non vorrei disturbarla, ma la regina è qui >>... "

<< Lei... >>

Sono stata io a chiamarti qui, a illuminarti la strada e a cantare.
C'è bisogno di te.

" ...il canto si fece più forte, mi rimbombava nella testa.
Se fossi tornata indietro la voce mi avrebbe stordita ".

<< Un modo un po' forzato... >>

Sapevo che avresti provato ad attraversare il lago e saresti giunta in qualche modo al castello.

" Iniziai a nuotare... proprio in quel momento qualcosa mi afferrò la caviglia.
Trattenni a stento il respiro mentre qualcosa di simile a una mano mi trascinava giù ".

<< Ah! >>

Mi raccomando, tieni gli occhi aperti e non ascoltare ciò che ti viene detto da coloro che ti circondano.

" << Da quel giorno non si seppe più niente della donna umana... >> Mi spiegò Ernesta ".

Ma allora come avevano fatto a trovarmi?

Ascolta il tuo istinto, ciò che ti dice il cuore.
Lì c'è la chiave di ogni porta.

" Mi sentivo privata di un qualcosa.
Mi ero sempre sentita così ".

Sentii delle voci intorno a me, intanto i ricordi continuavano a farsi spazio nella mia mente.

Non arrenderti, a volte ciò che è nostro, non lo vediamo e ce l'abbiamo sotto al naso.
Tanti saluti.

" Afferrò la mia mano e se la portò al petto, sopra il cuore che batteva ad un ritmo irregolare, poi lentamente mi disse: << Questo effetto me lo fai solo tu >>... ".

<< Andres... >> Dissi tentando di svegliarmi, di aprire gli occhi.
<< Mh!! >> Udii un lamento.
Scalciai e tentai di muovere le braccia... Mi sentivo legata a qualcosa.
Riuscii finalmente ad aprire gli occhi e mi sedetti di scatto.
Le catene mi tiravano le braccia e mi immobilizzavano le gambe.
Davanti al naso avevo una bustina aperta... Mi avevano dato del sonnifero?
<< Mh! >> Girai la testa e vidi mia madre legata accanto a me.
A lei avevano tappato anche la bocca.
Le fate e Shulby erano stretti tutti insieme da una corda... Cercai di capire dove ci trovavamo.
<< Ben svegliata Arinda... O dovrei dire principessa? >>Linda fece il suo ingresso nella sala, seguita da Andres.
Lui non era ammanettato, tentai di incrociare il suo sguardo ma appena i nostri occhi si incontrarono notai che i suoi erano rossi.
<< In ogni caso siete arrivati giusto in tempo per assistere al matrimonio che si terrà domani >> continuò lei prendendo Andres per mano.
<< Sapevo che la mia cara sorella - disse poi guardandomi con i suoi occhi glaciali - avrebbe ricevuto la mia lettera >> quindi era lei!
<< Quello che non immaginavo era che ci avrebbe provato con il mio futuro sposo! >> Urlò facendo emergere la rabbia nei miei confronti.
<< Perché Linda? Se sapevi che ero tua sorella potevi ospitarmi nel tuo castello, senza farmi stare in quello del tuo amante >>.
Lei rise: << Perché la nostra cara mammina - disse guardandola - mi ha abbandonata subito dopo avermi partorita, così ho pensato... Che averti qui l'avrebbe portata a cercarti, a cercarmi >>.
Poi si rivolse a lei: << Per quale motivo lei si ed io no? >> Improvvisamente la vidi vulnerabile.
Tolse la benda dalla bocca della mamma, aspettando una risposta.
<< Linda, tesoro... Non farmi questo.
Ero giovane allora e non potevo strapparti dalle mani di tuo padre... Non sarebbe stato giusto e non sapevo di aspettare anche Arinda.
Quando l'ho avuta ho voluto tenermela stretta, lontana da questo mondo... Non volevo perderla come avevo perso te e tuo padre >> una lacrima le solcò il viso.
<< Sei stata tu a scegliere di perderci >> Linda ormai sussurrava.
<< Non potevi pretendere che papà non mi rivelasse la verità >>.
Ci furono diversi attimi di silenzio, poi continuò: << Adesso capirete entrambe cos'ho provato >> disse liberando me, mia madre, Ernesta, le altre fate e Shulby.
Non riuscivo a capire cosa intendesse.
<< Andres >> disse poi elevando una polvere magica nell'aria.
<< Uccidile, a partire dalla mia cara sorellina >>.
Era chiaro che covava vendetta, ma la colpa non era di certo mia.
Era lei ad aver scelto di trasformare la sofferenza in rabbia e poi in ira.
Io non la invidiavo per aver avuto papà per tutto questo tempo... Quindi era lei ad aver scelto di invidiare me.
Quando Andres avanzò velocemente verso di me non potevo credere che le stesse davvero dando retta.
Poi notai meglio i suoi occhi, non erano semplicemente rossi, sembravano... Offuscati.
Era sotto incantesimo.
<< Andres, non farlo >> dissi mentre si trasformava in... Un leone.
<< Andres no >> sussurrai guardandolo negli occhi.
Ringhiò distogliendo lo sguardo.
Chiusi la mano a pugno, quando la riaprii c'era un marmo di ghiaccio dentro.
<< Andres >> alzò una zampa in aria io utilizzai il ghiaccio come scudo, e lui lo graffiò.
<< Andres, per favore guardami >> un'altra zampata.
Non volevo lottare contro di lui.
Andres corse verso di me, ma io scattai a destra, schivandolo, a quanto pare non ero veloce solo in acqua.
<< Andres ricordi quando mi hai detto di voler stare con me? Beh, sappi che anch'io ti voglio! Sono qui per te >> corse verso di me, questa volta riuscì a prendermi e mi stese per terra.
<< Andres guardami >> incontrai di nuovo i suoi occhi, ma lui distolse lo sguardo e alzò la zampa destra in aria, mirando alla mia faccia.
Io gli afferrai la zampa di scatto, ma non riuscii a trattenerlo tanto.
Pian piano gli artigli erano sempre più vicini al mio viso.
<< Andres... >> Stavo piangendo ormai.
<< Uccidila Andres >> tuonò Linda.
<< Andres, guardami >> con l'altra mano afferrai il suo muso, costringendolo a guardarmi.
Ci guardammo negli occhi, sentii che stava piegando la zampa con meno forza.
<< Ti ho detto di ucciderla >> mia sorella si stava avvicinando a noi.
<< Andres ti amo. Hai sentito?! Ti amo, okay? Ti amo nonostante quello che mi stai per fare>> Dissi singhiozzando.
Lui sbatté le palpebre e una polvere blu si levò nell'aria, mentre tornava nelle sue sembianze umane.
Sembrava lottare contro la parte animale di sé, era ancora sotto incantesimo.
<< Andres, non te lo ripeterò di nuovo: uccidila, adesso >> nonostante non fosse più un leone, aveva ancora gli artigli in fuori.
Si avvicinò a me a passo lento, alzando una mano, gli artigli in mostra.
Con una mano mi afferrò la vita, con l'altra il viso, ma non in modo dolce.
Io non avevo smesso di piangere.
<< Andres... Io ti amo >> si bloccò di nuovo, eppure l'incantesimo rimaneva.
Se dovevo morire c'era una cosa però, che avevo sempre voluto fare: amarlo fino alla fine.
Afferrai il suo volto e lo baciai con forza.
Piansi contro le sue labbra, volevo trasmettergli ogni mia emozione in quel bacio.
Aspettavo che mi uccidesse, eppure non lo fece.
Anzi, rimasi sorpresa nel momento in cui mi spinse via da lui.
Scosse la testa e una polvere oscura uscì da lui.
Nei suoi occhi vidi l'Andres di sempre.
Si sfiorò le labbra, poi si guardò le mani e ritrasse gli artigli.
Mi guardò, probabilmente capendo ciò che stava per fare.
Vidi nel suo sguardo il dispiacere, il senso di colpa e poi... L'amore.
Di colpo era a due passi da me.
<< Arinda... >> Deglutii.
<< Andres >> accarezzai la sua guancia con un dito.
<< Ma che bel quadretto! >> Disse Linda mentre batteva le mani.
Andres mi aveva sempre difesa, ma adesso avevo la sensazione che toccava a me salvare lui.
Da mia sorella, da ogni incantesimo, da sé stesso.
Perciò mi misi davanti a lui e alzai il mento in segno di sfida.
<< Smettila di usarlo, se devi affrontarmi fallo di persona e libera mia madre e miei amici >> dissi guardandola negli occhi.
<< Okay sorellina, fammi vedere cosa sai fare >> mi instigò.
Mi avvicinai a lei, fino ad esserle a un millimetro di distanza, poi le dissi: << non ho paura di te >>.

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