Capitolo 1.

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Luglio 2019.

Paulo.

Frugo nella tasca dei pantaloni , prendo le chiavi dell'appartamento che non uso da anni ormai , anche se ho continuato ad affittarlo , a tenerlo per me , non ho mai voluto che qualcun'altro potesse prenderselo e prendersi così ciò che queste quattro mura racchiudono.

Giovanna , la proprietaria dell'appartamento è affezionata a me da tempi ormai lontani , è lei che si occupa dell'appartamento , che lo tiene pulito , che non permette che si rovini , se ne è presa cura per quattro anni e quasi non le sembrava vero quando le ho detto che sarei finalmente tornato.

"Picciriddu miu."
Sento la sua voce inconfondibile che negli ultimi anni ho sentito solo tramite telefono , non ho ancora avuto il tempo di aprire la porta.
"Finalmente si tornato a casa!"
Aggiunge senza darmi tempo di dire niente , mi abbraccia dolcemente , come una madre che non vede il figlio da troppi anni.
La abbraccio sincero , ha l'età di mia madre e mi ha conosciuto tamente piccolo che è davvero diventata come una seconda madre , si è presa cura di me quando qua ero da solo e non sapevo come muovermi.

"Sunno tornato."
Rispondo col poco sicialiano che ho imparato rovinato dal mio accento argentino troppo marcato.

La faccio ridere.

"Scendi a cena vero? Ti preparo il pesce , quello buono , quello che pesca Salvatore."
Mi dice prendendomi il viso fra le mani ed io come faccio a dirle di no?

"Certo che scendo a cena."
Rispondo sorridendo.
La casa di Giovanna è sotto la mia , siamo vicini alla spiaggia , ci separano pochi metri.

"Allora ti aspetto picciriddu miu , l'orario lo sai , la porta è sempre aperta , ora vado , devo cucinare."

"Ma sono le quattro."
La prendo in giro.

"E che non lo sai che quando un figlio torna a casa festa si deve fare?"
Mi dice quando ormai è all'inizio della scala , sorrido , non potrei fare altrimenti.

Giovanna e Salvatore hanno quattro figli , Marco , Giulio , Simone ed Elena ma sono rimasti qua a Palermo solo Elena , la più piccola , che ancora non ha finito le superiori e Simone , che ha la mia età , uno dei migliori amici che abbia mai avuto qua e nella vita.

Entro in casa , uguale a quella che ho lasciato quatto anni fa , uguale in ogni cosa.
Gli stessi mobili , gli stessi quadri , le stesse fotografie sparse per casa .

E la mia attenzione è subito catturata dalla foto accanto all'ingresso.

E' fatta nella spiaggia qua sotto , siamo io e lei.

E' sulle mie spalle , mi da un bacio sulla guancia , io rido , rido felice.

Rido come solo con lei potevo ridere.

Chiudo gli occhi , me li sfrego con una mano , sospiro.

Chiudo la porta , lascio la valigia accanto all'ingresso , la disferò dopo.
Il mio telefono continua a vibrare ma io non ho intenzione di rispondere a nulla ed a nessuno.
E' un periodo terribilmente complicato ed io ho bisogno di staccare , di isolarmi , di stare solo.

Probabilmente di ritrovare me stesso.

E ,nelle tre settimane che la società mi ha concesso dopo la Copa America , questo farò.

Esco sul terrazzo , il motivo principale per cui io e mia madre abbiamo scelto questo appartamento anni fa.
Un terrazzo che da sulla spiaggia e che ti fa ammirare l'immensità del mare e del cielo.

In spiaggia c'è gente , come sempre , la gente del quartiere , del posto .
E' una spiaggia piccolina , dove non vengono turisti , anche perchè non ci sono molti alberghi nei dintorni , se non la si conosce questa spiaggia non è facile da trovare ed è questo il  bello.

Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora