Capitolo 18.

3.5K 113 16
                                    

Paulo.

'Scendi ? So che nonno l'ha scritto anche a te.'

Ecco il messaggio che ho trovato qualche minuto fa , da parte di Beatrice.

Sono solo le sette e probabilmente ho dormito meno di cinque ore ma Beatrice è come una calamita per me , mi alzo , mi faccio una doccia veloce , mi vesto ed esco di casa.

Le parole di Giuseppe su quella lettera le ho lette e rilette , mi hanno tenuto sveglio e mi hanno accompagnato nella notte.

Mi hanno confuso , perchè non so più cosa voglia dalla vita.

Insomma , sono alla Juventus , voglio passarci ancora molti anni , voglio passarci più anni possibili e conquistare tutto con questi colori.

Il problema che mi si pone ora è se sia capace di tornare a Torino senza Beatrice.

Se sia pronto a vivere di nuovo senza Beatrice.

In questi quattro anni lontano ho come accantonato il pensiero , fino a quando quest'anno non è stata l'unico pensiero in grado di farmi stare bene , dopo un anno d'inferno ed un'estate tormentata .

Con Beatrice ho ritrovato anche me stesso .
Mi ero perso senza nemmeno rendermene conto , anzi , me ne sono accorto tornando qua , quando ho ricominciato a fare cose che non facevo più da tanto , forse troppo , tempo.

Passo a salutare Giovanna che vorrebbe che mi fermassi un po' di più ma comprende benissimo il perchè io sia così difretta.

Scendo gli ultimi scalini .

"Vieni qua amore!"
Sento urlare da Beatrice , è più lontano rispetto a Mathias , si accovaccia e spalanca le braccia , suo figlio le corre incontro .

"Arrivo mamma!"
Dice il piccolo , inciampa pure ma si rialza subito e corre dalla sua mamma , che ovviamente già si era spaventata.

Si tuffa fra le sue braccia , Beatrice si lascia cadere sulla spiaggia mentre stringe forte il suo bambino , in un meraviglioso quadretto pieno d'amore che mi godo e guardo sotto ogni punto di vista.

Beatrice gli fa il solletico , lo fa ridere ed io sorrido, cosa che ultimamente se si tratta di loro è una cosa che mi viene sempre più spontanea , una cosa che mi viene normale fare.

"Paulo! Mamma c'è Paulo!"
Esclama Mathias quando mi vede , non sono molto lontano , così Beatrice lo lascia a terra e lui corre da me , mi abbasso di poco , lo prendo fra le braccia , lo faccio volare leggermente in aria un paio di volte e poi lo sistemo in braccio a me.

"Ciao ometto."
Sussurro , lui sorride , Beatrice ci guarda da più lontano , sorride anche lei .

Ha un bicchiere di latte in mano , si avvicina .

"Buongiorno."
Mi sussurra a pochi passi da me , mi abbasso di poco , le lascio un bacio su una guancia.

"Buongiorno nica."
Rispondo , prendo il latte che mi porge e poi andiamo insieme a sederci sul telo , Mathias va a giocare con un secchiello ed una paletta.

Lo guardiamo in silenzio, vicini , poi Bearice si appoggia alla mia spalla , allargo un braccio , la faccio rifugiare fra le mie braccia , le bacio i capelli.

"Io non so se ce la faccio."
Tira su col naso , sta piangendo e mi si spezza il cuore.
"Lo faccio per Mathias , che ama venire qua, è la sua normalità , l'abbiamo sempre fatto con il nonno ma il nonno non c'è più e non si sarà mai più."

Le scappa un singhiozzo.

"Mamma , perchè piangi?"
Mathias si avvicina a noi , tendo una mano verso di lui , lo faccio sedere sulle mie gambe.

"Scusami tesoro , mi passa subito."
Risponde lei accarezzando il viso di suo figlio anche se non  accenna ad allontanarsi da me.

Le bacio i capelli , Mathias passa una piccola manina sul viso della sua mamma.

Ed a me viene una splendida idea.

"Mathias?"
Chiedo al piccolo che alza il capo verso di me.

"Hai voglia di fare una gita?"
Chiedo ed i suoi occhi si illuminano.

"Una gita?"
Chiede Beatrice alzando un sopracciglio.

"Si mamma andiamo dai !"
Esclama Mathias alzadosi in piedi , Beatrice sorride e posso giurare stia sorridendo davvero.

"Si okay , andiamo."
Risponde senza pensarci troppo su .

"Siii!"
Mathias le salta in braccio con un po' troppa foga , facendoci sbilanciare indietro dato che era ancora appoggiata a me , così io li stringo forte , entrambi.

E mai nulla di più bello ho stretto fra le mie braccia.

-

"Non ci posso credere , l'isolotto?"
Esclama Beatrice quando lo intravediamo.

"Esattamente."
Rispondo tenendo Mathias in braccio che si appoggia al bordo del traghetto.

L'isolotto è il posto speciale mio e di Beatrice.
L'abbiamo trovato per caso , un giorno in cui non ci vedevamo da un po' , ero stato in Argentina tredici giorni e sono rientrato la sera tardi senza poterla andare a salutare perchè doveva andare a scuola ed i suoi non le permettevano ne di uscire ne di ricevere visite.

Il giorno dopo però , dato che ci mancavamo in un modo davvero inspiegabile ,ha finto di andare a scuola ed invece è venuta a casa mia , sono impazzito d'amore e poi per non rischiare di essere beccati, siamo corsi al porto , preso il primo traghetto per la prima destinazione disponibile  e così abbiamo trovato l'isolotto , a soli venti minuti di traghetto da Palermo.

Li ho portati qui a sorpresa , ho preso tre biglietti del traghetto senza dirgli dove saremmo andati e lo sguardo stupito e felice di Beatrice mi sta proprio dicendo che ho fatto bene.

"Non torno qui da quando sei andato via."
Mi sussurra girandosi verso di me , con gli occhi sempre coperti da quei maledetti occhiali da sole.

"E' il nostro posto , non possiamo venirci separati."
Rispondo serio.

Non abbiamo ancora parlato della lettera che ha lasciato ad entrambi suo nonno , anche se più o meno avrà scritto cose simili.

Non è ancora tempo di parlarne , oggi è giusto che si distraggano , oggi è giusto che io mi prenda cura di loro sotto ogni aspetto.

Arriviamo all'isolotto , Beatrice mi passa lo zaino che abbiamo preparato per restare in giro mentre lei tiene la borsa con le cose per Mathias che ora è sistemato sulle mie spalle e si guarda intorno felice .

"Mamma ma è bellissimo qui."
Esclama con un entusiasmo travolgente.

Proprio come sua madre la prima volta che è stata qua.

Ed anche ora Beatrice si guarda intorno come se fosse la prima volta , sorride , osserva tutto con quell'espressione spensierata che non è cambiata poi tanto negli anni.

Ed a me sembra di esser tornato a quattro anni fa , come se il tempo non fosse mai passato.

Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora