Capitolo 10.

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Paulo.

"Picciriddu prendi questa insalata , prendi anche i pomodori e le carote per favore."
Mi chiede Giovanna ed io sorridendo mi allungo e prendo tutto quello che mi ha detto , lo metto nella cesta e poi lo passo al ragazzo dietro al banco che avrà si e no quindici anni.

Il sabato è giorno di mercato ed al mercato ci viene tutto il quartiere perchè nulla è buono come quello che ti compri al mercato ,o almeno  così dicono , ed infondo non ho mai avuto modo di dargli torto.

Così stamattina ho accompagnato Giovanna ed Elena di buon mattino , mentre Salvatore e Simone sono usciti all'alba per pescare.

"Elena per favore , non trotterellare ovunque."
Esclama Giovanna non dando davvero un tono di richiamo alle sue parole , Elena è così spensierata , così felice , così allegra.

Così, come è giusto che sia a diciotto anni .

E se ho avuto la possibilità di esserlo anche io è stato solo grazie a Beatrice , Beatrice che è stata la mia luce , la mia forza , la mia felicità.

"Guarda che bello mamma."
Elena prende un foulard che può mettersi anche sulle spalle , fa una giravolta con quello addosso , è giallo , le piacciono così tanto i colori accesi , i colori caldi.

"Ni hai a miriadi , nun te ni serve 'n àutru."
Risponde sua madre più decisa e quando usa il dialetto è perchè vuole proprio farsi valere.

"Prendilo dai , te lo regalo io."
Mi intrometto anche se so che non dovrei.
Elena battendo le mani si avvicina saltellando , mi abbraccia.

"Sei tornato per viziarla picciriddu ? Che sono i principi che ho sempre insegnato anche a te?"
Mi riprende Giovanna ma lo so che fa affettuosamente.

"Non le faccio un regalo da quattro anni , a parte il cesto a Natale , direi che sia arrivato il momento di fargliene uno."
Dico tenendo ancora Elena fra le braccia , è davvero come una sorella , le voglio bene come un fratello maggiore.

"Solo questa volta."
Mi dice e lo sa anche lei che non sarà solo questa volta.

"A te quale piace? Quello a fiori?"
Le chiedo .

"Non mi serve a me."

"Non ti sto chiedendo se ti serva o no , ti sto chiedendo quale ti piaccia."

"Non cambierai mai figlio mio."
Risponde quando ho già in mano quello a fiori.

"Allora , ti piace?"

Annuisce ed io già lo sapevo. 
Li compro ed entrambe mi danno un bacio quando glieli passo .

E' così bello vedere qualcuno così felice con così poco , non sono più abituato alla semplicità , la sto ritrovando solo ora.

"Mamma mamma c'è Paulo."
Sento dire da una vocina che ormai ho imparato a riconoscere , mi giro subito e trovo immediatamente Beatrice , con lo sguardo ancora coperto dagli occhiali , spinge la sedia a rotelle del nonno che tiene in braccio Mathias ed accanto a lei c'è Anita con Alessandro.

Mi avvicino , come attratto da una calamita e in un gesto che gli viene spontaneo Mathias allunga le braccia verso di me , per farsi prendere in braccio.

"Ciao ometto."
Dico quando è fra le mie braccia , ride , mi sposta il cappellino.

"Mathias lascialo stare."
Lo riprende Beatrice.

"Lascialo fare."
Le dico e lei scuote il capo senza però nascondere il sorrisetto che le nasce spontaneo , accarezzo i capelli di Alessandro .

"Allora campione , fatto progressi con la palla?"
Chiedo , Beatrice mi ha deto che ha una sorta di ammirazione nei miei confronti , probabilmente complici anche suo nonno ,suo padre ed i suoi fratelli.

Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora