Capitolo 23.

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Paulo

La fastidiosa luce delle prime ore del mattino mi infastidice , costringendomi a svegliarmi.

Mi stiracchio leggermente e solo dopo qualche istante mi ricordo di non essere da solo .

Sorrido e mi giro trovando Beatrice con un braccio intorno al corpicino di Mathias , dormono entrambi rilassati e questa immagine mi fa esplodere il cuore di gioia.

Hanno dormito qua perché il tempo di ieri non è migliorato poi tanto ed io non volevo che rischiassero per tornare a casa.

Evito di accarezzarle il viso perchè non voglio svegliarla , so che ha avuto svariati problemi a dormire ultimamente e voglio che si riposi e poi oggi non dovrà lavorare al chiosco visto che tocca a Riccardino e Gennaro.

Tiro di più la tenda per non far entrare la luce fastidiosa in camera e disturbare i due angioletti che stanotte hanno dormito con me , mi vesto velocemente , prendo il telefono e scendo sotto.

Cerco qulcosa in cucina ma ovviamente ho poco niente perchè con Giovanna sottocasa è fuori discussione  che io faccia una vera e propria spesa , siamo rimasti a mangiare da lei tutti quanti pure ieri sera , infondo qui nel quartiere Beatrice e Mathias sono amati da tutti , Giovanna appena l'ha vista non ha esitato a dirle che si sarebbero fermati a  cena , Eleonora le ha addirittura prestato dei suoi vestiti dato che si era bagnata e ,nonostante i sette anni che le separino, Beatrice ha sempre vestito una taglia piuttosto piccola , come Ele.

Ed è proprio Giovanna che mi salverà anche questa volta , ne sono sicuro.

Scendo velocemente le scale , il brutto tempaccio di ieri sera ha già lasciato spazio al sole che sta sorgendo per svegliare tutta la città.

Scosto piano la tenda , sento già il profumino di ciò che ha cucinato.

"Piccirridu miu ."
Dice ancora prima di vedermi.

"Buongiorno."
Esclamo avvicinandomi ai fornelli e lasciandole un bacio sulla guancia.

"Guarda li , c'è un cestino con i cornetti , la crema da spalmare ,le fragole , l'uva e il succo , il caffè sei capace di farlo no?"
Mi chiede  ed io le sorrido .

"Ho imparato dalla migliore no?"
Rispondo prendendo in mano il cestino.
"Non so come ringraziarti Giovanna."

"Non devi ringraziarmi figlio mio."
Mi risponde ed io le mando un bacio prima di uscire e tornare di sopra .

Preparo la tavola , metto i cornetti su un piattino con accanto la Nutella , le fragole e l'uva in una ciotola , il succo al centro del tavolo , prendo tre bicchieri e due tazze , poi dalla borsa con le cose di Mathias prendo il suo biberon , prendo il padellino ed il latte per scaldarlo , poi la moca del caffè che preparo e metto sul fuoco , so che a breve si sveglieranno anche loro , ho constato io stesso non siano grandi dormiglioni e voglio che trovino tutto pronto.

Soprattutto Beatrice.

Voglio fare qualcosa io per lei , voglio prendermi cura io di lei , dimostrarle che sono un uomo in grado di aiutarla in tutto e per tutto.

Controllo la temperatura del latte , mi sembra pronto , non freddo ma nemmeno bollente , è la temperatura giusta , così a Mathias so che andrà bene e non si scotterà.

"Buongiorno."
Sento dire alle mie spalle , mi giro trovandomi davanti una delle scene più belle al mondo , Beatrice con in braccio Mathias.
Lei con addosso la mia maglietta che ha usato come pigiama , proprio come faceva anni fa , suo figlio con il dito in bocca che mi guarda , mi avvicino.

"Buongiorno."
Rispondo non sapendo bene cosa fare , è Beatrice che in un gesto spontaneo mi lascia un piccolo bacio a stampo ed a me trema persino il cuore perché da anni non ricevevo un buongiorno così bello , da anni la mia mattina non era così bella.

Mathias che non si fa sfuggire niente alza il capo , guarda prima me e poi sua madre.

"Te l'ho spiegato prima amore , la mamma e Paulo non sono due amici come la mamma e Leonardo."
Gli dice imbarazzandosi un pochino.

"Hai sposato la mamma?"
Chiede poi guardando me.

"Oddio no Mathias no , non mi ha sposata."
Risponde lei imbarazzandosi ancora di più , mi fa ridere.

"Non l'ho sposata ma è nella mia lista delle cose da fare."
Rispondo e la vedo sorridere , sorridere davvero , sorridere radiosa , come solo io posso farla sorridere.

Anche Mathias sembra soddisfatto della mia risposta.

"Posso chiederti il permesso di baciare la mamma ogni tanto fino a che non l'avrà sposata?"
Chiedo ancora accarezzando la guancia del piccolo.

"Si va bene."
Mi dice in realtà senza probabilmente capire davvero ciò che gli ho chiesto.

"Grazie ometto."
Rispondo scompigliandogli i capelli , rubo un altro bacio a Beatrice e poi gli sposto la sedia per farli sedere.

"Che gentiluomo."
Mi prende in giro .

"Matnuaselle."

"Che cretino che sei."
Mi dice ancora facendomi ridere.

"Hai fatto tutto tu?"

"Ovviamente no , Giovanna è un angelo su queste cose."

"Ricordami di ringraziarla dopo."

"Questo però l'ho fatto io."
Esclamo passando il biberon a Mathias con il suo latte.
"Tutto per te ometto."
Aggiungo , si toglie il dito di bocca , sorride felice.

"Cosa si dice?"
Lo riprende Beatrice.

"Grazie Paulo!"
Mi dice con entusiasmo prima di prendere il suo latte e appoggiarsi di nuovo a sua madre .

Verso anche il caffè nelle due tazze , Beatrice mi ringrazia.

"Zucchero bianco vero?"
Le chiedo aprendo il mobiletto.

"Si , grazie."
Rispondo prendendolo e prendendo anche il mio dolcificante da mettere nel caffè e latte.

Mi siedo al tavolo poco distante da loro , prendo una fragola , l'allungo verso Beatrice , ne mangia un pezzo , io mangio quello che ne avanza , in una cosa che abbiamo fatto per anni e ci è venuta sempre spontanea.

"Allora ometto , cosa vuoi fare oggi?"
Chiedo prendendo i cornetti da preparare con la Nutella.

"Voglio giocare a palla con te e la mamma!"
Dice entusiasta.

"Ah ma allora abbiamo un baby calciatore fra di noi!"
Rispondo con lo stesso entusiasmo.

"Non traviarlo Dybala."
Mi riprende Beatrice dopo un sorso di caffè.

"No tranquilla , gli insegnerò solo tutti i trucchetti che so e basta."
Beatrice scuote il capo,  ridacchia , poi beve un sorso di caffè.

Mi perdo a guardarla .

Accarezza Mathias , gli lascia un bacio fra i capelli.

E più li guardo più penso siano l'unica quotidianità che davvero voglia  dalla vita.

Più li guardo più penso che li vorrei con me sempre e per sempre.

Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora