Capitolo 20.

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Paulo

Fisso le stelle , in quella che è una delle mie serate malinconiche.

Non mi capitano spesso , anche se ultimamente ne sto avendo qualcuna di troppo.

Non so nemmeno bene a cosa sia dovuta.

Sta andando tutto bene , qui a Palermo sono riuscito davvero a distrarmi , sono riuscito davvero ad essere solo Paulo.

Sto riuscendo ad essere solo Paulo.

E lo sarò ancora per un po' dato che la Juventus ha deciso che il mio rientro non dovrà avvenire prima dell'otto agosto.

Ho prolungato la mia permanenza qua , non vedo l'ora di dirlo a Beatrice.

Beatrice.

E' lei che in questa notte tormentata mi sta tenendo sveglio , è il suo pensiero costante che non mi fa dormire , unito alle parole di suo nonno.
Beatrice , quando non è con me , è sempre  nella mi testa e probabilmente c'è sempre stata , solo che ora sono incapace di accantonare il pensiero.

Per una delle prime volte nella mia vita non so cosa fare , non so più se sono in grado di andarmene di nuovo da qua , di andarmene senza di lei.

Non pensavo mi avrebbe scombussolato così tanto rivederla , tornare qua.

E poi c'è anche Mathias ora , Mathias che è un bambino straordinario , ha una sensibilità ed un'intelligenza fuori dal comune , si è creata una sintonia unica fra di noi , che non mi è mai capitata prima con nessun altro bambino.
Oserei dire che spesso ci ho rivisto un mini me.

Ed una minuscola parte di me ha sinceramente sperato che Beatrice mi dicesse che fosse mio figlio , cosa completamente impossibile perchè non mi avrebbe mai tenuto nascosto nulla di tutto questo , non avrebbe permesso a suo figlio di crescere senza un padre , lei che sa benissimo quanto per me sia importante essere un buon padre. 

Essere ciò che mio padre non ha potuto essere per me.

Mi sfrego gli occhi , mi lascio cadere all'indietro su questa sabbia che si infila dappertutto .

Proprio come il pensiero di Beatrice.

Vorrei urlare per la frustrazione .

Vorrei Beatrice in un modo che forse non potrò mai più avere .

Pianto un pugno sulla sabbia.

Chiudo gli occhi.

E vado indietro con la mente.

Indietro a ricordi lontani .

Alla prima volta che ho visto Beatrice , proprio qui , sulla spiaggia.

Era Giugno.

Ero qua da un paio di settimane , mia madre ed i miei fratelli non erano ancora arrivati.

Ero spaesato , parlavo solo con Giovanna e Simone , parlavo per modo di dire perchè non capivo un h d'italiano ed idem loro con lo spagnolo , Simone capiva qualcosa perchè l'aveva studiato a scuola.

Una mattina , all'alba , sono sceso in spiaggia.

E l'ho vista lì.

In riva al mare , con un libro in mano ed un foulard sulle spalle.

Senza accorgermene le mie gambe mi hanno portato dritto da lei che alzando gli occhi si è spaventata , le ho chiesto scusa in spagnolo e lei mi ha risposto nella medesima lingua , solo dopo ho scoperto che lo sapeva perchè a scuola , per dei crediti aggiuntivi , aveva frequentato un corso di spagnolo con madrelingua , lo capiva molto bene anche se a parlarlo faceva più fatica.

Mi ha fatto sorridere.
E per un attimo , un solo attimo , i miei occhi si sono persi nei suoi.

I suoi occhi nei miei occhi.

Ed è li che ci siamo innamorati.

Perdutamente , irrimediabilmente , stupidamente,  innamorati.

Quella mattina abbiamo parlato fino a quando non ha cominciato ad arrivare gente in spiaggia , così lei mi ha invitato al suo chiosco a fare colazione , dove c'era suo fratello Gennaro con suo padre.

Abbiamo passato la giornata insieme.

Mi ha fatto conoscere i suoi amici che col tempo sono diventati i miei più cari amici.

Si è persino offerta di aiutarmi con l'Italiano ed io ho accettato subito, nonostante avessi un insegnante a disposizione dal Palermo ,  così avrei potuto vederla ogni giorno perché nel momento esatto in cui i miei occhi hanno incontrato i suoi , ho capito che non ne avrei più potuto fare a meno.

Facevamo lezioni quando non dovevo allenarmi , si adattava ai miei impegni , mi veniva incontro su tutto.

Mi ha fatto scoprire ogni angolo nascosto di Palermo.

E dopo più di un mese dalla prima volta in cui l'ho vista , durante una delle noste lezioni , l'ho baciata , incapace di resistere oltre , avevo già resistito abbastanza e proprio non ce la facevo più.

E da li abbiamo cominciato ad essere noi.

Ad essere Paulo e Beatrice.

Ad essere una cosa unica per noi e per il resto del quartiere.

I piccioncini du quartiere.

Eravamo sempre insieme nei nostri momenti liberi.

La portavo a scuola ogni mattina , quando non ero in ritiro o in trasferta , anche se non dovevo alzarmi presto, io alle sette e mezzo passavo a casa sua , lei era già li pronta ad aspettarmi , in dieci minuti eravamo al bar davanti alla scuola dove facevamo puntualmente colazione con spremuta , cappuccino e cornetto , integrale per me , alla crema per lei.

Quando potevo passavo anche a riprenderla.

E quando non c'era mia madre non sono mai rimasto solo , ovviamente anche grazie a Giovanna ma soprattutto perché i genitori di Beatrice non volevano sapermi solo , così all'inizio rimanevo da loro , poi col tempo , quando hanno capito che le cose tra me e lei fossero davvero serie , la lasciavano a dormire da me sempre più spesso e mi ricordo che mi perdevo a guardarla , seduta su quel letto mentre ripeteva le lezioni fino allo sfinimento.

Aveva ansia per la maturità.
Ed alla fine è uscita con il massimo dei voti.

Quell'anno mi ha organizzato una festa a sorpresa per i miei diciannove anni , con tutta la mia famiglia che mi aveva detto che non sarebbe riuscita a venire.
Ed invece erano tutti qui , insieme a tutto il quartiere.

Un mese dopo poi abbiamo festeggiato Natale e Capodanno tutti insieme , come un'unica , grande ,enorme famiglia.

Non sorridevo più così da anni , erano  anni che non volevamo più festeggiare Natale ed invece Beatrice è stata in grado di far apprezzare di nuovo ,  sia a me che alla mia famiglia , il Natale , il Capodanno ed altre miriadi di cose.

Beatrice non è stata un toccasana solo per me.

Beatrice lo è stata anche per la mia famiglia.

Ha migliorato me ed ha migliorato tutto ciò che mi stava intorno.

Non ha mai preteso niente, mi ha amato così , nella più pura forma dell'amore senza mai chiedere nulla in cambio .

Ed io lo so , lo so benissimo , che solo lei può amarmi così.

So benissimo che un amore del genere non me lo potrà mai più dare nessuno.

Ed io non so più se ne riuscirò a fare a meno.


Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora