Capitolo 6.

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Paulo

Io e Beatrice stiamo camminando piano verso suo nonno e suo figlio , il solo rumore del mare a riempire questo silenzio non così pesante, anzi quasi piacevole.

Più ci avviciniamo più si sente  l'inconfondibile voce di Giuseppe , marcata da un pesante accento siciliano.

"Nonno."
Si intromette Beatrice piano ed appoggiando una mano sulla sua spalla, io resto più in disparte .

"Che c'è tesoro mio?"
Risponde girandosi verso di lei che si sposta leggermente per far si che possa vedere la mia figura e Giuseppe sembra quasi incredulo.

"U Picciriddu che torna a casa."
Sussurra piano , una lacrima di commozione che gli riga il volto e dietro gli occhiali le lacrime si stanno formando anche a me.

I nonni di Beatrice sono stati anche i miei nonni.
Ho giocato a carte con Giuseppe ogni giorno che sono rimasto a Palermo , ho imparato a fare gli gnocchi e la pasta fresca con sua nonna , Anita.
Per tre anni li ho visti ogni giorno.
E mi rendo conto di quanto io sia stato terribilmente egoista ad andarmene per quattro anni senza mai tornare a casa ,
Loro sono mancati a me ma forse non quanto io a loro, perchè che se ne voglia dire , l'amore che può darti questa gente , che ti accoglie in casa prima ancora di conoscerti , non lo trovi ovunque e te lo porti dentro per sempre.

Non credo che in nessun posto mi ameranno mai come mi hanno amato qua.
Nessun posto mi darà mai quello che mi ha dato Palermo , nonostante io sia affezionato a Torino e sia sicuro di voler restare alla Juventus ancora a lungo.

Beatrice prende Mathias in braccio , mi avvicino a Giuseppe , mi accovaccio , lui si protrae in avanti , mi abbraccia  , mi bacia i capelli .

"Mi sei mancato tanto Picciriddu."
Mi sussurra piano ed ora che non mi può vedere nessuno lascio andare una lacrima , di dolore , di gioia , di troppa emozione.

"Mi sei mancato tanto anche tu Giuseppe."
Rispondo sincero , perchè dopo quattro anni dove ho messo da parte tutto , ora mi sto davvero rendendo conto di quanto mi sia mancato tutto questo e di quanto infondo mi manchi questa vita.

"Non ho perso una tua partita , Beatrice viene e accende su quel canale dove fanno vedere le partite e io ti guardo."

"Davvero?"
Dico alzando lo sguardo e trovando Beatrice già a guardarmi , con in braccio ancora il suo bambino a cui lascia un piccolo bacio fra i riccioli biondi che probabilmente le solleticano il viso.

"Certo , nonno è rimasto uno dei tuoi più grandi tifosi anche se hai lasciato il suo Palermo."
Risponde avvicinandosi di nuovo a   suo nonno , mi alzo , sorrido, mette di nuovo Mathias in braccio a Giuseppe che già non vedeva l'ora di riprenderlo fra le sue braccia.

Un nonno che ama così tanto è qualcosa di speciale , che non si trova ovunque ed io sono così felice di aver visto tutto questo con i miei occhi , di poter vedere ancora tutto con i miei occhi.

"Ho preso la tua maglia , però fattelo dire Picciriddu , quella del Palermo ti sta molto meglio!"
Lo dice serio , mi fa ridere , fa ridere anche Beatrice che nel frattempo ha steso il telo sulla spiaggia e sta prendendo le cose dallo zaino .

"Tu dici?"
Chiedo guardandolo.

"Dico , dico."
Mi riprende , rido di nuovo , vedendo che la sua grinta e la sua schiettezza non le ha perse negli anni .

Beatrice versa nel caffè in una tazzina di ceramica , quella di suo nonno , con il bordo oro rovinato dagli anni e le rose incise come decorazioni.
E' la sua tazzina da sempre credo , beve il caffè solo li dentro e ne ha una uguale per il tè ,sono le sue tazzine , usa solo quelle.

Sorrido quando Beatrice gli mette la tazzina in mano , Giuseppe gli lascia un bacio su una guancia e poi lei  torna a riempire un biberon con l'altro termos , quello del latte , lo passa felice a suo figlio a cui ruba un bacio ed il mio cuore potrebbe esplodere d'amore.

"Tu preferisci il latte vero?"
Mi chiede guardandomi e sapendo bene che Giovanna mi avrà già fatto il caffè  , sorrido  perchè si ricorda tutto , annuisco.

"Siediti allora , te lo preparo."
Mi dice e non me lo faccio ripetere due volte , mi passa un bicchiere di plastica con il latte  , la ringrazio e poi lei si versa del caffè con un po' di latte , mi chiede se glielo reggo un attimo e prende la scatola dei biscotti.

"Tesoro mi passi il biscotto con la marmellata ?"
Chiede suo nonno.

"Certo , ecco qua."
Beatrice si alza,prende la tazzina ormai vuota,gli mette in mano un biscotto e poi ne da uno anche a Mathias .

"Stai attento a non sporcare il nonno."
Il piccolo annuisce , sorride alla sua mamma.

Beatrice torna a sedersi accanto a me , mette la scatola dei biscotti in mezzo a noi e poi  beve un po' di caffè e latte.

"Sono quelli di Gloria?"
Chiedo riferendomi alla panetteria e pasticceria che ha sotto casa.

E' quella di Leonardo , Gloria è sua madre.

"Hai mai mangiato altri biscotti qui nel quartiere?"
Risponde retorica , prendendone uno e allungandolo verso di me , lo mordo e questo famigliare sapore mi riporta a ricordi lontani , a ricordi felici.

In un gesto spontaneo Beatrice mangia ciò che era rimasto del biscotto , una cosa  che abbiamo fatto per anni.

La guardo , un po' impazzisco perchè vorrei guardarla negli occhi ma ha ancora gli occhi coperti dagli occhiali.

"Mathias , lo conosci Paulo?"
La voce di Giuseppe ci distrae , dedichiamo la nostra attenzione a lui.

"Amico della mamma."
Dice semplicemente lui.

"Non è solo un amico della mamma , è  il nostro Picciriddu , u Picciriddu du quartiere."
Gli dice ed a me trema il cuore.
Mathias non dice nulla ,credo sia abituato ad ascoltare il nonno e probabilmente anche se non capisce bene ciò che dice lo ascolta e basta.

"E poi è un ragazzo con la testa a posto , non come quel mascalzone di tuo zio Gennaro!"
Aggiunge con un po' di enfasi , ci fa ridere , ride anche Mathias.

"Era picciriddu quando l'ho conosciuto , era così spaesato , avevo paura potesse lasciare Palermo da un momento all'altro.
Ed invece lo sai che ha fatto Mathias? E' rimasto qua , si è infilato nei nostri cuori e non è più andato via .
Ha lasciato Palermo da grande , da grande uomo , da grande calciatore e noi non l'abbiamo più dimenticato.
E' il nostro Picciriddu.
Sono fiero di lui , di ciò che è diventato.
Ed io lo sapevo che sarebbe tornato.
Lo sapevo che prima di lasciare questa terra l'avrei rivisto , sarebbe tornato qua, perchè  anche noi ci siamo infilati nel suo cuore e non siamo pù andati via."

Before You Go. - Paulo Dybala. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora