LETTERE DI GUERRA AL FIGLIO SFOLLATO

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20 agosto  1944

Scusami Italia.... Scusami popolo italiano... sento dentro di me che il figlio che porto in grembo sarà uno sventurato.... La guerra mi sta uccidendo lentamente, stiamo perdendo, ogni giorno sul mio corpo compare una nuova ferita, un nuovo livido, ho provato a parlarne a Reich, lui non sembra accusare i miei stessi sintomi, forse è proprio a causa del piccolo. so che sarà  come me... se solo sapessi dove ti trovi Italia e poterti abbracciare di nuovo, se solo non avessi sbagliato.

Ultimamente mi è capitato più volte di pensare che non sopravviverò  a questa guerra.

Se non lo farò... vorrei tanto che ti arrivassero queste lettere e che tu ti prenda cura di tuo fratello.


Italia si asciugo una lacrima, strinse a sé il fratello, Salò, che dormiva appoggiato al suo petto, si era addormentato guardando la tv...

Reich gli aveva portato da poco una cassetta  di sicurezza, piena di lettere, scritte dalla madre in tempo di guerra.

Nonostante tutto era felice di averle,poter conoscere la versione della madre, dopo la guerra, più volte le zio aveva raccontato al piccolo Italia, cosa era avvenuto al tricolore che il piccolo portava fiero sul volto, durante quegli anni di dittatura, ma nonostante tutto non poteva capacitarsi, della madre ricordava solo il sorriso, i capelli biondi tenuti corti e i suoi abbracci , era troppo piccolo per ricordarsi  qualcos'altro.

Leggere quelle lettere  era come riaverla con sé, per pochi secondi, il tempo di scrivere una lettera, in fretta e furia, per poi tornare a macchinare chi sa cosa.

Ripose la lettera nella cassetta e prese quella dopo 

21  agosto 1944

Le mie condizioni di salute sono peggiorate, sulle gambe sono piena di lividi, mi si è aperta una ferita sulla guancia,sta notte mi sono svegliata, verso  le 2.

Stavo per soffocare nel mio sangue. Ho paura. ora mai il bambino è pronto a nascere.

Oggi c'è stata una bella sorpresa. 

Passo le mie giornate a letto e mi sono completamente disinteressata dei fatti militari, se ne occupa Lui...

Impero Giapponese, un amica, che si era accorta della mia sparizione, è venuta a farmi una visita.

Per un momento ho sperato fosse lui... ma è stato chiaro, il bambino era un incidente e  non se ne sarebbe preso cura...

Ma noi? Eravamo amici! Perché mollarmi così? Ingravida e ferita... Speravo, stupidamente, che si prendesse cura di me...

Me ne sono innamorata? DIO!spero di no! Sarebbe solo un immane sofferenza! Le donne le tratta peggio di come le tratta il capo! Comunque.... Impero Giapponese è stato molto carino con me, lui non si è mai interessato a gli eventi militari del suo paese, si è sempre dichiarato non belligerante, ha  solo la sfortuna di avere una bandiera stampata in faccia .

Ti chiedo scusa Italia, ti chiedo perdono per averti allontanato, ora mi manchi tanto! 


Italia  voleva vedere se tra quelle lettere ce ne era una che parlava della nascita di salo.

La cercò con foga nella cassetta di sicurezza, riposta sul fondo, con cura, era spillata ad un altra, per quella indirizzata ad Italia erano scritte poche righe, ma nella seconda, indirizzata al "ministro della guerra" tedesco erano scritte molte pagine.

23 settembre 1944

Un anno dopo la nascita della Repubblica di Salò, il mio bambino è nato.

Solo, nella notte.

Non ho avuto il coraggio di chiamare nessuno.

Manderò una lettera a Reich, per informarlo della nascita del piccolo, che mi sembra in ottima salute, piange come un dannato, lo cullo nelle mie braccia.

Anche lui è come noi italia...

Ti voglio tanto bene...

Tua madre 



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