30 Giorni Con Third Reich ( Giorno 1)

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Israele prese per mano Germania.

:-se vogliamo che ci creda dobbiamo essere autentici, stringimi la mano...

:-ok ...-disse scettico il ragazzo

Lei gli sorrise, la sua mano destra, quella libera dalla morza del finto fidanzato, tremava e i suoi occhi erano gonfi di lacrime, pronti a scoppiare al minimo stimolo negativo e se ne aspettava da lui...

Germania aprì la porta dell'appartamento, i due entrarono, lui rimaneva con le chiavi in mano e lei aveva un bagaglio.

Reich dipingeva davanti alla finestra, si girò e quando vide Israele, che stringeva fortissimo, la mano di Germania, divenne rosso, abbassò lo sguardo e si mise a piangere come un bambino.

Teneva una vecchia camicia che gli stava molte volte, eppure era sua, sua di quando la seconda guerra mondiale era appena cominciata, quando il fuhrer era ancora vivo e l'uomo e il regime  erano al massimo del loro splendore, tutti i muscoli, tutta la mole dell'uomo, era come scomparsa, lasciando una persona fragile nella mente e nel corpo.

Israele lasciò la mano di Germania e fredda andò a sistemare i bagagli in camera "sua".

Il ragazzo invece abbraccio il padre, gli fece delle carezze sulla schiena.

Era tardi quindi Israele si svesti e si infilò nel letto del finto fidanzato.

Il letto di Ger era un letto singolo, perciò vi potete immaginare la felicità  della ragazza.

Aveva una cotta per lui da quando erano ragazzi.

Infatti, essendo diventati amici, dopo la fine della guerra, la liberazione  degli ebrei ecc., lei è  andata via, verso la Palestina,  ma hanno continuato a mandarsi lettere fino alla fine della guerra fredda.

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