𝕡𝕣𝕚𝕕𝕖 𝕞𝕠𝕟𝕥𝕙 𝕕𝕒𝕪 𝟙 (gay)

143 9 6
                                    

 ecco a tutti voi un assaggio delle one shot da pride month ;3

*** 

:- come stai vecchio? - disse Nato  dandomi una botta sulla schiena.

feci un salto, ero super teso.

:-oh, Nato!- ero super imbarazzato, non avevo la maglietta e tutte le cicatrici erano in bella vista

:- su oggi ti fanno tornare a casa! 

:- eh si... 

:-dovresti essere felice!

Do uno guardo di là dalla porta, i ricordi mi invasero, quando Filippine  era appena entrato nell' esercito io e Messico gli abbiamo fatto i peggio scherzi, era davvero molto bambinesco  quando era arrivato, poi non so cosa mi è successo, era dai tempi di Russia che io non mi innamoravo più, il suo sorriso, lui che ha messo su un po' di muscoli...  non ne ho la più pallida idea....

:- mi mancherà la squadra - dissi  mentendo in parte, e cercando una t-shirt pulita nel borsone, eravamo tutti uomini se qualcuno avesse scoperto che ero gay, sarebbe stata la fine.

:-stai tranquillo, ti vogliono  salutare!- ma io non volevo.  

presi un respiro e infilai una maglietta nera, caricai il borsone sulla schiena  e  uscì dallo spogliatoio, Nato se n'era andato qualche attimo prima. 

Ero una specie di veterano lì dentro... tutti mi guardavano con ammirazione, stavano la sera ad ascoltare meravigliati le mie storie di guerra,  avevo dietro tutte  le ragazze, le reclute mi chiedevano consigli, tutti mi consideravano il dio della guerra, eppure avvolte volevo solo sparire... far sparire le emozioni che mi spaventavano troppo, e le cicatrici che ancora fanno male,rimanere un guscio privo di vita.

non mi sento pronto a dare nuovamente il mio cuore a qualcuno, con il rischio di essere rifiutato o ancora peggio, che  la nuova  relazione finisca com'era successo con Russia.

 Ero quasi riuscito a passare inosservato per tutta la base quando...

:- oh stronzo! pensavi di andartene senza salutare? 

 mi girai lentamente, era Messico, il mio migliore amico, l'unico che sapeva tutto, lasciai il borsone a terra  e andai ad abbracciarlo.

Il mio coming out con lui fu abbastanza strano, erano i tempi in cui  l'omosessualità non era vista di buon occhio, Francia continuava a chiedermi perchè  un ragazzo carino come me non avesse già qualcuna, ma a me già all'epoca mi piaceva il caz... insomma avete capito!  Tenerlo dentro mi faceva stare malissimo e non me la sentivo di dirlo  nemmeno ad America...

Piangevo tutte le sere, nella mia stanza, da solo. 

e un giorno il mio amico mi beccò  a piangere, durante una delle sue visite. 

decisi di confessarglielo, ma Francia era lì ad ascoltare.

le terapie di conversione sono dolorose.

ancora oggi Francia è tremendamente dispiaciuta di avermi trattato come un mostro, ma l'ho più o meno perdonata. 

Messico mi strinse forte, mi abbandonai al  suo abbraccio e senza accorgermene mi misi a piangere come un bambino.

:- non ci capisco più nulla con queste emozioni, io vorrei smettere di provarle... - dissi soffocando  il mio volto nella sua spalla, mi fece una carezza sulla schiena 

:- puoi sfogarti amico... ricordati che io ci sono! -per fortuna i corridoi erano vuoti, erano tutti in sala pranzo 

:- G-grazie bro! - Messico mi sollevò il volto e mi asciugò  le lacrime

:-Su vai! sennò  perdi l'aereo, piccolo frocio! 

:- fanculo - dissi sorridendo, era il nostro pessimo modo di scherzare quello - e di al resto dei ragazzi che li amo- dissi mentre mandavo un bacio e mi allontanavo, feci un ghigno, lui sorrise.

Ero in  aereoporto, alla fine  ero arrivato in anticipo di mezz'ora, anche lui era lì... stava ad uno starbucks, era la mia opportunità per approcciarlo, avanzai verso  il bar, presi un respiro e...

:- ciao!- dissi facendo la voce più sexy possibile - non dovresti essere  al campo?

:- Avevi ragione! la vita da militare non fa per me- disse sorseggiando  un cappuccino, tranquillamente- pensavo di essere pronto, ma forse sono davvero troppo  fragile, pensare che piango pure se vedo un animale spiaccicato ad un lato della strada!- disse sorridendo amaramente. 

:-oh, non ti preoccupare, di sicuro  anche gli scherzi che ti abbiamo fatto io e messico non hanno aiutato e poi- gli misi una mano sulla spalla-  non per forza il valore di un uomo si misura così, magari la guerra non fa per te, ma potrai fare qualche cos'altro. - era davvero carino, mi  guardava negli occhi con i suoi  azzurro cielo  e io facevo lo stesso da sotto gli occhiali. 

:- dove vai?- chiese, sviando la conversazione, tolsi la mano dalla sua spalla, il ragazzetto era a disagio.

:- raggiungo mia sorella a Washinton, poi torno alla base.Vado solo a controllare che non si sia fatta ammazzare- sorrisi, anche lui mi rimandò un sorriso incerto.

:-perchè tu vuoi fare il militare? - mi chiese facendosi serio all'improvviso e fissando la cameriera che serviva due persone al banco

:- è sempre stata una mia passione, ho sostituito le pistole alla figa- dissi ridacchiando, lui mi lanciò uno sguardo e poi tornò a guardare la ragazza-  ok te lo dico seriamente! mia sorella è sempre stata coraggiosa e un modello da seguire, era forte, davvero forte  e io volevo diventare  come lei...  così mi arruolai nel neonato esercito Americano, ho fatto tutte  le guerre da quella di indipendenza a quella in Afganistan,  certo ho pagato un prezzo per questa mia decisione, ho visto morire molti amici...- mi fece pat pat sulla spalla, sorrisi, mi erano tornate in mente tante cose orrende.- e tu? come mai? 

Filippine divenne rosso, poi si decise a parlare:- i miei fratelli dicevano che ero troppo effeminato  e per tentare di dimostrargli il contrario, ho provato ad arruolarmi, ma evidentemente  avevano ragione- disse mogio 

non riuscì a trattenermi e mi misi a ridere :- io sono gay... l'avresti mai detto?- vi assicuro che era una scena comica, gli si era disarticolata la mascella da quanto pendeva in basso. 

:- allora mi puoi  dare qualche consiglio per fare coming out con loro? -disse rosso, continuando a sorseggiare il suo cappuccino . Non potevo crederci. - sta per partire il mio aereo!- disse guardando il telefono

:-oh anche il mio... -dissi guardando il tabellone attraverso la porta a vetro

 Vi dico solo che alla fine il volo era lo stesso, per mia immensa felicità e riuscimmo a metterci seduti accanto. 

Gli raccontai di tantissime cose, era dalla guerra fredda che non mi aprivo così con qualcuno, gli diedi anche dei consigli sul coming out,nella parte finale del viaggio era così esausto che si addormentò sulla mia spalla, mentre era addormentato, gli diedi un bacio a stampo sulla bocca. 


countryhumans /revisione/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora