Mhidarr si guardò intorno. Non aveva alcuna intenzione di assistere alla morte di Nox e non voleva nemmeno sapere dove lo stessero tenendo prigioniero, quindi tutto quello che poteva fare era spostarsi da una parte all'altra nella speranza di trovare pace.
Ma era una speranza vana. Non ci sarebbe mai più stata pace per lui, lo sapeva.
Combattere contro suo figlio era stato forse il compito più difficile che avesse mai dovuto svolgere. Aveva dovuto scegliere tra la morte di suo figlio e dei suoi compagni – e dentro di sé sentiva di non avere fatto la scelta giusta. Ma almeno fino a quel momento Nox era stato in vita.
Ora no. Ora sarebbe morto, e stavolta lui non avrebbe avuto la speranza, per quanto flebile, che fosse da qualche parte, al sicuro.
Continuare a vivere sarebbe stato anche più doloroso di quanto fosse stato nel corso di quell'anno. Ogni respiro gli sarebbe parso rubato.
Come avrebbe potuto sopportarlo?
Avrebbe dovuto proteggere i suoi figli fin dall'inizio. Se lo avesse fatto, non si sarebbero nemmeno trovati in quella situazione. La loro vita sarebbe stata ancora serena.
Aveva ucciso Nox, e aveva portato a Altheon più sofferenza di quanto fosse tollerabile. Strinse i denti. Avrebbe dovuto esserci lui al loro posto.
Avrebbe dato la vita per cancellare tutto, ma ormai era troppo tardi.
Voleva cercare Phunsud. Aveva bisogno di dargli conforto. O di riceverlo, ammise finalmente mentre individuava l'amico. Anche lui sembrava spostarsi senza una meta precisa, i passi troppo lenti e lo sguardo assente.
"Phunsud..." cominciò, posandogli una mano su una spalla. Solo allora l'altro parve accorgersi di lui. "Non riesco a trovare Altheon." sussurrò. Mhidarr sbiancò.
Altheon avrebbe potuto essere ovunque all'interno della barriera o appena fuori. Certamente aveva bisogno di stare da solo e lui non aveva voluto disturbarlo. O non aveva avuto il coraggio di affrontare i suoi occhi. Non avrebbe dovuto preoccuparsi, ma l'istinto gli diceva che la verità era diversa da quelle rassicuranti ipotesi.
Scosse la testa. Aveva un sospetto di cosa potesse essere accaduto, ma si rifiutava di accettarlo.
Eppure era facile immaginarlo. Dopo averlo allevato, lo conosceva abbastanza bene da sapere che non sarebbe rimasto lì a veder morire Nox. E in quel luogo non c'erano molti posti in cui scappare...
Il suo sguardo si spostò d'istinto al deserto oltre la barriera. Ora che la luce lo illuminava, la sua vastità era ancora più evidente.
Ma riusciva ancora a vedere, anche se ormai ridotta a una linea all'orizzonte, una figura nell'aria tersa. Sapeva che non era un nemico.
Il suo cuore accelerò. Doveva raggiungerlo. Stavolta doveva almeno tentare.
"A lui penso io." La sua voce era più decisa di quanto fosse stata in mesi. Si voltò nuovamente verso Phunsud. "Aspettami. Lo riporterò qui. Non farò due volte lo stesso errore."
Balzò in avanti. Con sua sorpresa, la barriera cedette sotto il suo corpo.
Altheon si stava allontanando, ma lui continuò a seguirlo, pregando di riuscire a raggiungerlo. Non avrebbe permesso che anche lui scivolasse via.
...
Il momento stava arrivando.
Phunsud sentì una morsa alla bocca dello stomaco, così violenta che pensò di perdere i sensi. Non voleva vedere nulla di quello che stava succedendo.
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Il leopardo e la pantera
FantasyAltheon e Nox. L'uno lo specchio dell'altro, separati da un unico dettaglio. Un dettaglio che è la loro condanna. In quello che doveva essere un giorno come tutti, si trovano divisi per la prima volta, soli e vulnerabili. E alla fine, ritrovarsi si...