"Quanti morti?" La voce di Uehrud era più seria di quanto fosse mai stata. Syer alzò gli occhi solo un istante, riconoscendo la sua presenza, poi tornò a concentrarsi sul centauro semicosciente che stava curando. "Per ora nessuno dei nostri. Ammesso che i feriti ce la facciano tutti, ovviamente." Si voltò per raccogliere uno degli otri pieni d'acqua poggiati accanto a lui, tenendo lo sguardo fisso al suolo.
Uehrud seguì i suoi movimenti, esitando prima di ricominciare a parlare. "E dei loro?"
Syer sollevò la testa e lo fissò negli occhi. "Tre morti, quattro se contiamo anche un disperso. Siamo stati fortunati, ma non sarebbe dovuta andare così. E questo è solo l'inizio."
Il cacciatore inspirò a fondo. Non erano molte perdite. Era ovvio che qualcuno sarebbe morto, specialmente considerando che erano stati colti di sorpresa. Eppure non era pronto a sentire quelle parole.
Avrebbe dovuto rallegrarsi che i suoi compagni fossero ancora vivi, ma non ci riusciva.
Forse se avesse agito prima e fosse riuscito a evitare che gli orchi attaccassero per primi si sarebbero potute evitare quelle morti.
E non aveva idea di come avrebbero potuto influire sulla loro alleanza. Forse sarebbero state sufficienti a infrangerla. Lui avrebbe potuto pensare di farlo, se fossero stati i membri della sua comunità a morire.
Tutto quello che era accaduto e qualunque cosa fosse sul punto di accadere era una sua responsabilità.
Tanto più se quello che Altheon aveva detto era vero. E lui non poteva dubitarne, perché aveva pensato di scorgere Nox, nel caos della battaglia. Sapeva di non essere l'unico. E sapeva anche che non c'era altro modo per giustificare la magia kamry che aveva visto brillare sulle armi degli orchi.
Se Nox stava davvero dalla parte del nemico, il problema era molto più grande di quanto avesse mai potuto immaginare.
Il centauro ai piedi di Syer rantolò, e Uehrud riconobbe il volto di Beihir sotto al sangue che colava da un lungo taglio alla testa. Il rifinitore aveva un corno spezzato e uno squarcio profondo su un braccio. "Le mie mani." lo sentì sussurrare a fatica. "Non sento più le mie mani. Le ho ancora, vero?" Uehrud stava per replicare qualunque cosa potesse bastare a rassicurarlo, ma l'altro stava già perdendo conoscenza. Il guaritore imprecò a bassa voce. "Mi andresti a cercare Iejrka, per favore? Se non è troppo impegnato, il suo aiuto farebbe comodo."
Il più anziano annuì e si voltò per andarsene, ma si fermò quando udì Syer chiamare il suo nome. Si girò per guardare il compagno, che resse il suo sguardo solo per pochi secondi prima di distogliere gli occhi. "Se quella volta non lo avessimo portato con noi adesso sarebbe tutto normale."
Uehrud non replicò. Sapeva che aveva ragione.
Ormai era troppo tardi per tornare indietro.
Si allontanò, cercando Iejrka. Lo trovò intento a parlare con una ragazza kamry con una profonda ferita a una spalla.
"Devi lasciare che ti guarisca. O almeno fare uno sforzo e provarci da sola. Non è niente di grave, ma se lo trascuriamo potresti non superare la notte, e lo sai." le stava dicendo. Lei scosse la testa, tenendo gli occhi serrati. "Lui è morto. Che senso avrebbe per me continuare a vivere?"
Uehrud si bloccò completamente. Si sentiva la gola secca e il cuore troppo rapido.
Quelle erano parole che aveva sperato di non udire quel giorno.
Prima che Iejrka avesse il tempo di replicare, l'attenzione di Uehrud fu distolta dal suono di voci concitate.
Che ci fosse un altro attacco?
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Il leopardo e la pantera
FantasíaAltheon e Nox. L'uno lo specchio dell'altro, separati da un unico dettaglio. Un dettaglio che è la loro condanna. In quello che doveva essere un giorno come tutti, si trovano divisi per la prima volta, soli e vulnerabili. E alla fine, ritrovarsi si...