Capitolo sedici - Memorie di un sacrificio

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Le fiamme di alcune fiaccole presero vita, rischiarando l'oscurità fino a sconfiggerla del tutto. Lo spazio illuminato era affollato. Kamryn, uomini e donne, di tutte le età, impegnati a parlare. Qualcuno stava bevendo, e l'aria era pervasa da un odore dolce. Il suono gentile del loro chiacchiericcio rilassato era tutto ciò che si poteva sentire.

Fino a quando il tessuto che copriva l'ingresso dell'edificio non fu spostato bruscamente. Un'ombra si allungò sul terreno mentre un uomo appariva sulla soglia.

Molte teste si voltarono verso di lui, ma solo uno dei kamryn riuscì a parlare. "Brithun." salutò con calore. Il nuovo venuto rispose con un cenno appena percettibile, pallido e tremante, ma non replicò se non dopo qualche istante. "Sjehar." rispose infine al saluto. "Dammi la cosa più forte che hai, ti prego."

L'altro si fece improvvisamente serio e si voltò, chinandosi per prendere qualcosa. "Cosa è successo? Di solito non bevi."

Brithun scosse la testa, avvolgendosi più forte nel mantello che indossava. "Drebah sta partorendo."

Alcuni dei presenti rilasciarono un sospiro sollevato, altri si avvicinarono all'uomo, sorridendogli e parlandogli. Sjehar si rialzò reggendo una coppa di legno, un sorriso radioso sul volto. "Congratulazioni!" Versò qualcosa nel piccolo recipiente e l'odore del miele, dei datteri e delle spezie si intensificò. "È meraviglioso. Dopo tutto questo tempo! Sarete una famiglia perfetta."

Brithun afferrò la coppa, osservandone il contenuto prima di berne un sorso. "È troppo presto." rispose infine, con la voce che tremava ancora. "Pensavo che ci volesse ancora qualche settimana. Ho paura che qualcosa vada male." "Potrebbero anche essere più di uno, no?" commentò un altro, poggiandogli una mano su una spalla. "Succede spesso. Non ti preoccupare, è normale. Quando sono nati Dejhe e Ahira ero ansioso anch'io, ma alla fine è andato tutto bene." Brithun annuì distrattamente e riprese a bere.

La tenda fu spostata di nuovo. Stavolta ad apparire fu una donna sulla trentina, alta e formosa, gli occhi dorati lucenti. "Brithun!" tuonò.

Lui si voltò. "Taiph..."

Lei lo raggiunse camminando veloce, decisa. "Si può sapere perché sei qui? Mia sorella ha detto che ti ucciderà non appena sarà in grado di rimettersi in piedi. È già nato il primo." I suoi occhi si inumidirono e il suo volto si aprì in un sorriso, ma la sua espressione fu comunque meno luminosa di quella di Brithun.

Lui ignorò le parole delle persone che lo circondavano, limitandosi a fissare la donna. Per un momento parve non riuscire a parlare. "E... come stanno?" chiese infine, la voce flebile come soffocata dalla gioia. Lei distolse lo sguardo, intenerita. "L'ultima volta che li ho visti stavano bene. Tra non molto dovrebbe arrivare anche il secondo. E ultimo, credo. Andrà tutto bene."

Brithun si voltò per rendere la coppa a Sjehar e seguì Taiph all'esterno, quasi trascinato dalla sua presa salda. Fuori la luna illuminava la sabbia rossa quasi a giorno. Era una notte limpida e stranamente calda. Nei campi stavano sbocciando i primi fiori.

Camminarono per quelli che dovevano essere diversi minuti, non troppo rapidamente. La loro apparente serenità fu spazzata via da una piccola figura che corse loro incontro. "Mamma!"

Taiph si fermò bruscamente nel vedere il bambino che la raggiungeva, ma lo strinse comunque a sé quando lui si aggrappò alla sua gamba. "Senedjl." rispose, con un tono più freddo del dovuto. "Ti avevo detto di restare là." Il piccolo la ignorò, alzando i grandi occhi dorati verso di lei. "Mamma, mi hanno detto di chiamarti perché la zia sta male."

La donna impallidì, ma Brithun, dietro di lei, barcollò come se stesse per perdere l'equilibrio e dovette sorreggersi alla parete della casa più vicina. Taiph rimase rigida e silenziosa per qualche momento prima di abbassarsi all'altezza del figlio. "Grazie per avermelo detto. Torna a casa ora. Non preoccuparti." aggiunse vedendo che il bambino esitava. Alla fine, Senedjl obbedì alla madre e se ne andò.

Il leopardo e la panteraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora