Le figure dei nemici sembravano avvicinarsi con più lentezza di quanto facessero in realtà, ma sempre decise, sempre inesorabili. I loro volti, coperti da segni blu e arancio, erano chiaramente distinguibili, orridi e feroci.
"Orchi." La parola uscì dalle labbra di Sjehar come una maledizione. "Dobbiamo andarcene."
Uehrud, che era rimasto a fissare immobile la minaccia che si avvicinava, si voltò bruscamente verso di lui. "No. Voi resterete qui e ci aiuterete a rimediare a tutto questo. Poi potrete andare dove volete. Saranno gli Spiriti a decidere il vostro destino." Il centauro strinse la propria lancia con tanta forza che il legno scricchiolò sotto la sua presa.
"La barriera reggerà..." obiettò Senedjl, quasi troppo piano per essere udito. L'incertezza nella sua voce era fin troppo facile da percepire.
Come a smentire le sue parole, uno degli orchi riuscì ad attraversare il sottile strato di luce, seguito da molti altri, prima che potesse essere rafforzato. E prima che chiunque potesse comprendere del tutto quello che stava accadendo, gli orchi furono su di loro.
Altheon cercò disperatamente la lancia, prima di ricordarsi che l'aveva abbandonata quando aveva cercato di fuggire. Il pensiero fu rapidamente spazzato via quando si accorse di un'altra luce, sempre più intensa, vicino a lui.
Si voltò verso il fratello. Nox era circondato da un alone di magia abbagliante. Era riuscito a infrangere la paralisi e si era strappato la benda dagli occhi, che ora brillavano, luminosi e gelidi.
Indietreggiò di fronte al suo sguardo, ma l'altro parve nemmeno essersi accorto di lui. Stava guardando gli orchi, e sorrideva.
Gli orchi dovevano averlo visto a loro volta, perché uno di loro li stava raggiungendo. Altheon non tentò nemmeno di difendersi quando la creatura si accorse della sua presenza e alzò la lancia che reggeva.
Nox pronunciò una parola incomprensibile, ma l'orco si bloccò a sentirla. Altheon avrebbe potuto approfittarne per colpirlo, ma non ci riuscì. Suo fratello disse qualcos'altro e l'orco annuì, gli pose la lancia e se ne andò, estraendo un pugnale che aveva con sé. La magia kamry apparve attorno a lui, e poi attorno agli altri orchi che erano giunti.
Altheon indietreggiò ancora quando Nox si voltò verso di lui, stringendo saldamente l'arma. Sembrava avere ripreso del tutto le forze, così diverso dall'essere spezzato che aveva visto e pianto quella mattina. "Quindi hai saputo..." sibilò lo sciamano nella lingua dei centauri.
L'altro provò debolmente a innalzare una barriera attorno a sé, ma fallì. "Non lo sapevo." mormorò. "Se lo avessimo saputo non avremmo mai scelto di..." "Ed è stato necessario scoprire questo perché decideste di fermarvi?" Di fronte al ruggito di Nox, non tentò nemmeno di trovare una risposta. "Nox..."
Dovette balzare all'indietro per evitare un colpo nella sua direzione. "Perché siete venuti fin qui? Perché li avete portati quaggiù? Questo era l'unico posto sicuro che ci era rimasto... e ce lo volete rubare. Perché?"
Altheon scosse la testa. "Te lo avrei detto. Non mi hai ascoltato." ammise amaramente. Non aveva senso combattere. Nel suo stato non poteva fare nulla.
Nox non lo avrebbe ascoltato nemmeno ora.
...
Uehrud prese un respiro strozzato e balzò di lato per evitare di essere colpito. L'orco con cui stava combattendo ringhiò, preparandosi ad attaccarlo ancora.
Il centauro sapeva di non avere speranza di sopravvivere. Il suo avversario era troppo forte per lui, e nonostante la corporatura massiccia, troppo veloce. Per poterlo almeno ferire doveva avvicinarsi, ma se lo avesse fatto sarebbe stato ucciso prima ancora di poter sollevare la propria arma.
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Il leopardo e la pantera
FantasiAltheon e Nox. L'uno lo specchio dell'altro, separati da un unico dettaglio. Un dettaglio che è la loro condanna. In quello che doveva essere un giorno come tutti, si trovano divisi per la prima volta, soli e vulnerabili. E alla fine, ritrovarsi si...