"Mi dispiace. Non sono riuscito a fare niente." La cosa peggiore fu vedere la flebile speranza negli occhi di Uehrud spegnersi rapidamente. Pronunciate quelle poche parole, Altheon tacque e abbassò lo sguardo, per non scorgere la stessa reazione in tutti gli altri.
Mentre parlava con Nox, aveva davvero creduto che ci fosse ancora una via d'uscita. Ora era costretto a tornare alla realtà.
Aveva cercato in ogni modo di porre fine a quella situazione, ma dopo quel tentativo doveva arrendersi. Qualsiasi cosa fosse accaduta ora, non sarebbe mai riuscito a diminuire la sofferenza che ormai pesava su tutti loro.
Non avrebbe nemmeno più potuto garantire che avrebbe fatto quello che aveva promesso e avrebbe lottato a fianco dei suoi compagni. Anche volendolo, non avrebbe potuto continuare a combattere contro Nox, non ora che aveva visto con i propri occhi cosa gli aveva fatto.
Era diventato completamente indegno di restare con la sua comunità. Loro lo avevano accolto, lo avevano trattato come uno di loro, e tutto ciò che aveva saputo fare per ripagarli era stato condannarli.
Si aspettava soltanto di sentire la voce di Uehrud intimargli di andarsene. Era quello che meritava. Almeno la sua morte avrebbe reso felice qualcuno.
Le vittime di quella guerra avrebbero visto sparire lui, che ne era stato la causa. Syer sarebbe stato ripagato. La sua inutilità verso la sua gente sarebbe stata debitamente punita.
Avrebbe capito fino in fondo quello che Nox gli aveva raccontato. L'agonia sarebbe diventata estasi a quella consapevolezza.
Rialzò gli occhi. Uehrud non lo stava neanche più guardando. Stava semplicemente fissando il vuoto. "Allora andremo avanti." disse solo. La sua voce era atona, anche più di quanto lo fosse stata quella mattina.
Nel vederlo voltare le spalle e allontanarsi sconfitto, Altheon si sentì perduto.
...
Ieh'rid chiuse gli occhi per un attimo, cercando di captare eventuali punti deboli nella barriera di sabbia che aveva rinforzato durante la notte. Quando li riaprì, un lampo scuro gli passò davanti, abbastanza un fretta da sollevare su di lui una nube nera. Fece un passo all'indietro prima di rendersi conto di che cosa si trattasse.
"Cosa è successo?" Il suo allievo arrestò la propria camminata furiosa e si voltò a guardarlo. "Niente di rilevante." replicò, ma la smorfia che aveva sul viso esprimeva l'esatto contrario. Ieh'rid tacque, fissandolo attentamente. Nox se ne accorse e rimase immobile, a disagio, aspettando solo che distogliesse lo sguardo. "Sto andando da Kehn'eb." concluse rapidamente prima che il maestro potesse dirgli qualcosa. "Penso che sia il momento giusto per attaccare."
L'altro si irrigidì. "Sei sicuro? Non mi sembri nelle condizioni adatte. Dovremmo prima decidere chi è abbastanza in forze da poter combattere, lanciare gli incantesimi, rinforzare le barriere..."
Nox non ne era certo e non aveva ancora chiesto il parere di nessuno. Ma doveva trovare il modo di liberarsi dai ricordi che parlare con Altheon gli aveva presentato ancora più vividamente del solito.
Abbassò lo sguardo, resistendo all'impulso di piantarsi le unghie nella carne e strapparsi di dosso tutte le emozioni che sentiva. "Per questo volevo parlarne con lui." rispose cercando di simulare tranquillità. "Ieri Ug'bcur ha ucciso il... loro capo guaritore. Se c'è un buon momento per attaccare è questo."
Ieh'rid non parve convinto, ma non obiettò. "Allora aspetteremo la sua decisione. Ma attaccare così all'improvviso..." Distolse lo sguardo. "No, non importa. Sono certo che insieme capirete quale sia la cosa giusta." Nox annuì distrattamente e ricominciò a camminare, ma l'orco lo chiamò, fermandolo. Si voltò di nuovo e vide che l'altro lo stava guardando ancora, serio. "Devi ragionare più lucidamente. Sei sicuro di non avere bisogno di parlare?"
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Il leopardo e la pantera
FantasiAltheon e Nox. L'uno lo specchio dell'altro, separati da un unico dettaglio. Un dettaglio che è la loro condanna. In quello che doveva essere un giorno come tutti, si trovano divisi per la prima volta, soli e vulnerabili. E alla fine, ritrovarsi si...