Peter Parker

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"Mi state prendendo in giro?" esclami uscendo dalla tua stanza della torre degli Avengers.
"Cosa c'è T/n?" chiede Natasha divertita, sapendo benissimo la risposta.
"Mi è stato appena detto che devo tenere a bada il bimbo ragno" le dici guardandola male "spero sia uno scherzo"
"Nessuno scherzo T/n" dice Tony Stark apparendo alle tue spalle, con il ragazzo di cui ti dovrai prendere cura "almeno così ti potrò tener meglio sott'occhio"
"Sono abbastanza grande per poter fare quello che voglio, e lui si può benissimo arrangiare"
"Se è un modo per dire che non sei entusiasta di questa idea, beh siamo in due" dice il diretto interessato.
"T/n, la mia non era una richiesta, prendila come una missione" dice Tony con un sorriso paterno, ma tu lo fulmini con lo sguardo e ti fai seguire dal ragazzo.
"Dettiamo una serie di regole" decreti mentre lo porti verso la sua camera, che è di fianco alla tua, gli apri la porta e lui entra con il suo borsone "parla il meno possibile e disturbami solo se è strettamente necessario" dici mentre lui si siede sul letto "ti manderò una lista di cose da fare tutte le mattine, con degli orari precisi e non fare tardi, odio i ritardatari"
"Ho degli orari per andare in bagno o sono libero di farlo quando voglio?" ti chiede ironico ma tu lo fulmini con lo sguardo.
"Se hai bisogno di qualcosa la mia stanza è quella a fianco a questa" dici lasciandolo solo.

°°°

"Allora, oggi come sono andato?" chiede il bimbo ragno sedendosi al tuo fianco.
"Sei migliorato, ma ne hai ancora tanta di strada da fare" gli dici e lui ti sorride.
"Sono sicuro che saprai insegnarmi tutto" 
Ormai il bimbo ragno è qui da quasi un mese e devi ammettere che non è così male, anzi per niente, quel ragazzo ti piace ogni giorno di più.
"Ho un'idea" esclami alzandoti e porgendogli la mano per fargli fare lo stesso.
"Di cosa si tratta?" chiede incuriosito.
"Non qui, potrebbero ascoltarci" dici sorridendo, lo trascini con te in camera tua e chiudi la porta alle sue spalle.
"Wow, non ero mai entrato in camera tua prima d'ora" dice il ragazzo guardandosi intorno.
La tua camera non è molto decorata, eccezion fatta per una parete dove hai appeso i poster delle band che preferisci e dove c'è una libreria dove tieni tutte le tue cose.
"Stavo riflettendo sul fatto che tu non esci dalla torre da quando sei arrivato" gli dici e lui si gira a guardarti.
"Già, a volte manca il mondo esterno"
"Beh, non so se Tony te ne ha parlato ma a volte io potrei uscire di nascosto, sono stata beccata solo un paio di volte perché sono tornata la mattina dopo, ma sono futili dettagli" dici con un gesto della mano "Fatto sta che mi stavo chiedendo se ti va di andare a fare un giro nel Queens"
"Stai scherzando vero?" chiede di scatto con un sorriso sornione.
"Affatto, sempre che tu lo voglia" sussurri abbassando la testa.
"Lasciami il tempo di cambiarmi e sono pronto!" dice Peter andando verso la porta.
"Non aspettavo altro Parker" gli urli dietro quando esce dalla tua camera.
Dopo aver chiuso la porta ti cambi velocemente, indossi dei semplici jeans strappati e una maglia a maniche lunghe bianca con sopra una maglia larga a maniche corte verde scuro. afferri il tuo zaino ed esci dalla tua camera per dopo bussare a quella di Peter.
"Avanti!" esclama il ragazzo, tu entri e lo vedi cercare una maglietta precisa nel cassetto dove le tiene. I muscoli della sua schiena sono contratti in avanti a tu ti schiarisci la gola "Oh, scusa T/n ma non trovo una cosa..."
"Puoi benissimo mettere questa" dici allungandogli una larga felpa nera.
"Grazie" dice arrossendo.
"Devo aprire il portale qui, d'accordo?" gli dici, e senza aspettare una risposta inizi ad usare i tuoi poteri. Sei nata in un laboratorio, quando era incinta tua madre ha accettato di subire degli esperimenti che ti hanno portata ad essere ciò che sei, i tuoi poteri essenzialmente sono delle sfere di energia viola, con le quali puoi comandare qualsiasi cosa che ti circondi, e dei portali nello spazio.
"Cosa devo fare?" chiede Peter.
"Prendimi la mano, non lasciarla per nessun motivo" dici seria e lui la afferra, entrate nel portale e dopo nemmeno un secondo vi ritrovate in una piccola via secondaria del Queens "Bentornato a casa Parker" dici con un gesto teatrale allontanandoti di poco da lui.
"Lo sai che qui è facile che le persone ti riconoscano?" 
"Secondo te perché esco solo di notte?" gli chiedi come se fosse ovvio.
"Vieni, ti porto nel migliore ristorante indiano delle vicinanze" dice e ti afferra la mano per dopo uscire dalla piccola via e trascinarti in giro.
Al ristorante non fate altro che ridere e scherzare e, fortunatamente, nessuno ti riconosce.
"Allora, cosa ti sei portata?" chiede il bimbo ragno alludendo allo zaino.
"Sai andare sullo skateboard?"gli  chiedi di rimando con un sorriso.
"Io...non ci ho mai provato" sussurra passandosi una mano tra i capelli scompigliandoli.
"C'è sempre una prima volta" dici prendendogli un amano con un sorriso rassicurante, lo trascini in una via dove ci sono poche macchine e tiri fuori dalla zaino un piccolo skateboard blu di plastica.
"Da dove si comincia?" chiede con un sorriso, tu gli sorridi felice di rimando.
"Allora, intanto per l'equilibrio devi mettere il piede dominante sulle viti delle ruote davanti e l'altra dietro in orizzontale" gli spieghi facendone i movimenti "Quando hai trovato un tuo equilibrio, con il piede dietro ti dai la spinta" dici iniziando ad andare, lui ti segue camminando.
Scendi dallo skateboard e glielo passi, aiutandolo a non perdere l'equilibrio.
"Okay, credo di esserci" sussurra e tu ti allontani mentre lui cerca di rimanere fermo sulla tavola, solo che si sbilancia troppo in avanti e inizia ad andare "Oddio, adesso cado!" esclama e tu gli stai vicino cercando di sorreggerlo, solo che non tieni conto del suo peso e così cadete insieme, con lui sopra di te "Scusa" sussurra Peter fissandoti, senza però fare il minimo movimento di alzarsi.
"Scusami tu, avrei dovuto aiutarti" dici fissandolo negli occhi e arrossendo leggermente quando vedi il su sguardo ricadere sulle tue labbra.
"Io mi dovrei alzare"
"Già" gli rispondi e lui cerca di farlo, ma inciampa nello skateboard e ti sta per ricadere addosso, ma riesce ad appoggiarsi con le mani ai lati della tua testa e si ferma a pochi centimetri dal tuo viso.
"Scusa di nuovo" sussurra imbarazzato e tu ridacchi per la sua goffaggine.
"Non c'è nessun problema" dici con un sorriso e lui ti sorride.
"Credo di dovermi alzare" dice e tu annuisci piano con la testa, ma nessuno di voi due si muove.
"Peter..." sussurri quando lui si avvicina a te e ti lascia un bacio all'angolo della bocca per dopo alzarsi velocemente.
"Sbaglio o mi hai chiamato per nome?" chiede sorpreso mentre tu ti metti a sedere sul cemento della strada.
"Si scusa io..."
"Mi piace quando mi chiami così" esclama allungando una mano per farti alzare.
"Motivo in più per chiamarti in un altro modo" dici sogghignando e gli afferri la mano.
"Sei una vera serpe" ti risponde il ragazzo facendoti alzare, ma usa troppa forza e così gli sbatti contro il petto; alzi il viso per guardarlo e lo trovi a fissarti, si abbassa leggermente e ti lascia un leggero bacio sulle labbra "Allora, abbiamo già finito?" chiede allontanandosi di poco e riprendendo in mano lo skateboard.
"Abbiamo appena iniziato bimbo ragno" gli rispondi con un ghigno dandogli un bacio e riprendendo in mano la tavola.
"Se saranno così tutte le lezioni potrei anche pensare di fare il doppio dell'allenamento" dice arrossendo il ragazzo e tu gli sorridi.
Alla fine quel ragazzo è riuscito ad entrare nel tuo cuore, nonostante la corazza con cui allontanavi tutti.

Immagina multifandom [slow update]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora