꧁D꧂꧁A꧂꧁I꧂꧁N꧂꧁T꧂꧁Y꧂
Quando mi sono trasferita a New Orleans, l'ultima cosa che cercavo era una relazione.
Certo magari delle storie saltuarie le avrei accettate ma non una vera a e propria relazione.
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La mia nuova casa, New Orleans, mi accoglie con un party e io non posso rifiutare questa calorosa accoglienza.
Fortunatamente il luogo in cui si tiene la festa è vicina a casa mia quindi non devo fare molta strada.
Non appena arrivo, mi inoltro senza indugio tra le persone, recandomi immediatamente al bar.
Ho bisogno di alcool per poter sopravvivere alla serata.
Il Dj mette una canzone lenta, facendo scendere in pista ogni coppia presente.
Sbuffo pensando di non avere nessuno con cui ballare fino a quando un uomo accanto a me so fa avanti.
"Mi concede questi ballo?"
Di solito avrei rifiutato all'istante ma il sorriso ammaliante dell'uomo mi spinge a dire sì.
Arrivati sul centro della pista, metto le mie mani tra il suo collo mentre le sue arrivano sui miei fianchi.
"Sei nuova in città?"
"Sono qui da due giorni"
Annuisce per poi ghignare, cosa che mi fa aggrottare le sopracciglia.
"Allora devi imparare chi è comanda"
"Immagino sia tu" dico ironica non pensando fosse vero
"Esatto" il suo sorriso soddisfatto nel vedere la mia espressione mi fa capire che è molto sicuro di sé e che ottiene sempre quello che vuole.
"Con chi ho il piacere di parlare quindi?"
A questo punto voglio sapere il suo nome.
"Marcel Gerard, il piacere è tutto mio.."
"T/n T/c, quindi sei il sindaco di New Orleans?"
Scuote la testa, sempre con il suo classico sorrisetto sul volto.
"Diciamo che sono abbastanza importante in città" risponde mentre la musica termina venendo rimpiazzata da delle note movimentate
Ci allontaniamo, sedendoci al bar, dov'ero io alcuni minuti prima.
"Sei molto riservato" dico sorseggiando il liquido nel mio bicchiere
"Mi piace che le persone interessate a me, mi scoprano lentamente" risponde facendomi l'occhiolino
"Cosa ti fa pensare che sono interessata a te?"
"Il tuo essere seduta di fronte a me"
Il suo ghigno non ha lasciato nemmeno per un secondo il suo volto, ma non mi dispiace per niente.
"Marcel" un ragazzo lo chiama, facendolo girare verso di lui
Non si scambiano nessuna parola, solo sguardi che sono abbastanza per entrambi per farsi capire.
"Scusami il lavoro chiama, spero di rivederti in giro" mi fa l'occhiolino e va via, seguendo il ragazzo che lo aveva precedentemente chiamato
Mi rivedrai in giro.