Il piccolo principe

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"È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante" disse la volpe.
"È il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
E, riverso sull'erba, pianse.

Si risvegliò di colpo a causa di un rumore assordante vicino alle orecchie. Un gruppo di muratori, stavano rifacendo una strada proprio affianco lui, dove quella notte dopo essere scappato, vagò alla cieca finche non crollò dal sonno sul marciapiede.

I muratori imperterriti usavano i trapani senza preoccuparsi del ragazzo che dormiva, alla loro apparenza sembrava un semplice senzatetto, ma dopotutto lo era per davvero. Si stropicciò gli occhi come un bambino disturbato nel sonno, ci mancava solo che cominciasse a piangere per esserlo a tutti gli effetti.

Si alzò da terra e guardò il cielo; ad occhio potevano essere le sei di sera, aveva dormito molto, ma ne aveva avuto bisogno. Sarebbe voluto tornare a dormire, ma quei assordanti rumori non cessavano e questo lo fece sbuffare irritato. Indossò il cappuccio, mettendosi le mani in tasca per potersele scaldare, perché nonostante il sole splendente di quella stagione, faceva piuttosto freddo.

Camminò senza meta con un pensiero in testa.

"Chissà cosa starà facendo adesso Taehyung? Cosa ha provato quando al suo risveglio non mi ha trovato al suo fianco?"

Pensò anche per un momento di ritornare da lui, ma se lo tolse subito dalla testa, ormai il danno era fatto e sicuramente non lo avrebbe rivoluto con lui dopo il suo orribile gesto. Si sentiva come se lo avesse buttato come uno scarto tra rifiuti, condannandolo ad una morte giovane, in solitudine, in sofferenza. Solo al pensiero di ciò scoppiò a piangere; avrebbe fatto di tutto per tornare indietro nel tempo e fare lui quella fine.

Aveva lasciato oltretutto tutta la roba al più grande: tutti i soldi che avevano e la droga. Non aveva nulla in tasca, tranne che un pacchetto di Marlboro, che in quel momento, cercò di convincersi che era abbastanza.

Mentre camminava, passò davanti ad un bar che aveva la porta aperta, facendo risuonare anche fuori, la tv via cavo attaccata all'angolo della stanza, e quello che ascoltò, attirò la sua attenzione.

"Ieri sera verso le dieci, è stata avvistata la Fiat panda di colore bianco, rubata dai due fuggitivi colpevoli di rapina e aggressione.
Quello che trovarono nell'auto fu una glock 19 e due sciarpe, "oggetti che forse servivano per una rapina manoarmata", afferma la polizia incaricata nelle indagini.
Si sospetta, dopo alcune informazioni dal dipartimento di Busan, che i colpevoli dei reati potrebbero essere Jeon Jungkook diciotto anni, il quale ne è stata denunciata la scomparsa, e Kim Taehyung venti anni, anch'esso denunciato per scomparso.
L'auto in questione, si trovava parcheggiata nel bel mezzo dell'autostrada diretta a Chuncheon, dove forse i sospettati potrebbero trovarsi in questo momento, la polizia della zona si è attivata nelle ricerche.
Per ora è tutto qui al notiziario delle sette, arriverderci, e buona serata."

Durante tutto il notiziario i volti dei due erano sul grande schermo; provocando un brivido lungo la schiena di Jungkook, che dopo aver ascoltato attentamente, si coprì al meglio il volto allontanandosi il più velocemente possibile.

Mentre camminava verso le strade della città, si imbattè in un piazzale, che affacciava sul panorama della città, e girando lo sguardo attorno a sè, notò che vicino a lui, vi era un uomo intento a dipingere.

Era circondato da un'ammasso di dipinti totalmente uguali che raffiguravano la città, ma uno in particolare lo fece bloccare sul posto: era un dipinto che raffigurava quello che sembrava Taehyung.

A quella vista sgranò gli occhi e per un po' pensò che stesse solamente impazzendo. Il pittore alzò la testa dalla tela che stava in quel momento dipingendo, e notò lo stupore di quel ragazzo che osservava il disegno.

Partners in crime || KookV Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora