Partners in crime

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Passarono cinque anni in carcere.

In quella mattinata d'autunno, i due vennero arrestati per rapina, aggressione, furto d'auto, violazione di proprietà privata e tentata fuga. Non morirono tra le sbarre, ma era comunque una bella batosta.

Quando in tv ripresero le immagini dei due ammanettati, davanti ad essa Yoongi, Jimin e gli altri erano in lacrime, non potevano crederci che stesse accadendo per davvero.

Il menta, appena seppe dell'arrivo dei ragazzi alla struttura, prese la sua macchina seguito dal resto del gruppo e andarono diretti lì. Yoongi e Jungkook si incrociarono per l'ultima volta gli sguardi colmi di tristezza e pentimento.

Entrambi fecero degli sbagli e in quel lasso di tempo, riuscirono a perdonarsi tutto, facendo scomparire ogni rancore.

I ragazzi si erano raccomandati di andarlo a trovare ogni volta che potevano e portargli qualsiasi cosa avesse lui bisogno in quel momento.

Taehyung appena varcò la soglia del carcere, vide una figura di cui non si sarebbe aspettato che trovasse: il padre.

Si diedero un veloce sguardo; Il grigio era in un certo senso arrabbiato con lui, ritenendolo la causa di tutto questo. Se non lo avesse abbandonato quel giorno, sicuramente non sarebbe fuggito tra le braccia di Jungkook e in un certo senso gli sarebbe andata meglio nell'altro modo.

Ogni volta che aveva le visite, lo avvisavano continuamente che il padre volesse parlare con lui, ma rifiutava prontamente ogni richiesta finché non si arrese e smise di cercarlo.

Jimin e Yoongi divennero una coppia invidiabile agli occhi di Jungkook, che sfortunatamente si perse il loro matrimonio, ma era contento per loro a distanza.

Taehyung e Jungkook vennero divisi, mettendoli in aree diverse del carcere, e quello fu un modo per potersi distaccare completamente da quel passato travagliato.

Con il passare del tempo, Taehyung fece un cambiamento repentino, quasi non si riconosceva: il suo volto cambiò molto: la sua mascella divenne più pronunciata e i suoi tratti divennero più duri e maschili; cominciò ad allenarsi in palestra e mise quindi più massa muscolare diventando più sicuro di sé, mettendo un bel fisico piazzato mantenendo però, la sua eleganza che tanto lo distingueva; si ripulì ormai dalla droga, promettendo a sé stesso che non avrebbe toccato più quella merda.

Si fece crescere i capelli e li fece scolorire dalla tinta grigia del tutto, facendoli tornare al loro colore naturale, avendo così un ciuffo di capelli castani amorfi che gli coprivano gli occhi. Si fece anche un tatuaggio sull'avambraccio, per coprire quei maledetti segni dovuti dalle ignezioni con le siringhe: una rosa.

Spesso e volentieri rimaneva affacciato alla finestra della cella, guardando le stelle per ore, non perse quell'abitudine. Pensava a quel dolce sorriso da coniglio che lo fece innamorare anni prima.

Dopotutto gli mancava: gli mancava trovarselo la mattina vicino con il viso rilassato mentre dormiva, i lunghi viaggi con lui in macchina, dove avvolte rimaneva incantato dalla sua bellezza ed i suoi lunghi capelli corvini che si muovevano nell'aria, le sue forti braccia che lo avvolgevano, il suo perenne profumo di colonia, e il dolce buon sesso.

Gli mancava da morire tutto questo, ma decise di voltare pagina appena varcata la soglia di quel posto.

Jungkook in quei anni, ebbe la brutta occasione di ricrearsi di nuovo attorno quella famosa cupola di vetro, non avendo trovato nessuno capace di farla a pezzi come aveva fatto Taehyung.

Ma non era più irascibile, era come se quella cupola di rabbia e crudeltà -dovuto anche alle sostanze assunte nel corso della sua vita-, divenne solamente una cupola di timidezza e lo fece diventare più debole e indifeso; non faceva più a botte con chiunque gli capitasse sotto mano, anzi, si fece molti amici e soprattutto molte esperienze che non si aspettava di fare, come ad esempio non essere top in un rapporto sessuale, dove rimase scioccato dalla grande differenza.

Partners in crime || KookV Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora