“Tu… hai detto qualcosa" disse Merlino.
Heloise sorrise leggermente, ma in quel momento la testa aveva iniziato a girarle leggermente.
“L'hai fatto sparire tu" disse allontanandosi da lei.
Lei continuò a sorridere, ma non se la sentiva di alzarsi in piedi per rispondere a tono.
“Heloise!” sbottò il giovane.
“E con ciò?” chiese lei.
“Ho il serio dubbio, ma spero di sbagliarmi, che hai combinato tu tutto questo casino" ammise osservandola nei suoi occhi verdi.
La ragazza guardava il giovane mago in piedi, a qualche metro da lei, inerme e seduta sul pavimento tra i sacchi di farina e la fronte sanguinante.
Merlino continuava a guardarla, in attesa della risposta, pronto ad attaccare, qualunque cosa avrebbe fatto, ma l'unica cosa che Heloise fece fu iniziare a ridere.
Il ragazzo la osservò confuso, senza capire il perché di quella strana reazione.
“Smettila!” sbottò irritato, ma lei non smise.
Appoggiò la mano insanguinata sulla fronte e recitò a bassa voce delle parole a Merlino incomprensibili e i suoi occhi divennero gialli.
La ferita smise di sanguinare e la ragazza cercò di alzarsi in piedi, reggendosi alla parete.
Merlino arretrò col braccio teso verso di lei, con il coltello in mano, e lei rise ancora.
“Hai paura di me, Merlino?” chiese la ragazza sistemandosi i capelli scompigliati.
“No, anzi, sto pensando a come ucciderti senza provare dolore" disse lui sorprendendo la ragazza.
“Uccidermi? Pensate solo a questo in questo periodo? Per cosa poi? Uno scherzo innocente?” chiese con le mani ancora tremanti.
“Questo scherzo innocente mi pare abbia scosso anche te" disse lui.
“Zitto, non infierire. Non hai motivo di uccidermi, in fondo ti ho appena salvato la vita" gli ricordò.
“La vita? Salvato la vita? Tu hai fatto uscire quell'essere dall'arazzo!” sbottò.
“Volevo vedere se lo avresti battuto, ma a quanto pare ho dovuto intervenire" disse delusa.
“Perché mai?” chiese.
“Senti, è troppo lungo da spiegare. Potresti darmi una mano? Mi gira la testa" disse avanzando verso di lui.
“Stammi lontana" sbottò lui arretrando.
“Merlino… o meglio, Emrys, non ho cattive intenzioni" gli spiegò.
“Emrys? Come sai che… chi me lo assicura?” chiese.
“Mi pare di averti dimostrato che non voglio ucciderti. A dire il vero, non ho mai ucciso nessuno in vita mia" disse sorridendo.
“Nemmeno io, ma non vado in giro a fare scherzi idioti" sbottò.
“A no? Nessuno? E tutti i guerrieri che attaccano il tuo signore nei boschi? Li hai risparmiati?” chiese lei.
“Mi prendi in giro? Avevano cattive intenzioni” esclamò.
“E per questo meritano di morire?”
“Che razza di discorsi fai?” esclamò il ragazzo.
“Niente, lascia perdere. In sintesi, sono qui per evitare che tu sbagli e credimi, non vorrei essere qui" ammise.
“Quali sbagli?” chiese lui.
“Li farai, o meglio, farai del tuo meglio ma… in alcuni casi ti servirebbe una mano" disse facendo un altro passo.
“Come sai che sbaglierò?” domandò.
“Non sono esattamente sbagli, riuscirai nel tuo intento Merlino. Devo aiutarti a migliorare gli esiti degli eventi… comunque te lo spiego dopo, per favore, aiutami, il mio incantesimo rimargina le ferite, ma non fa tornare il sangue al suo posto" disse.
Detto questo fece un altro passo e barcollò, finendo svenuta a terra.“Merlino, sei sicuro?” chiese Gaius.
“Sì, guardate anche voi, non ho mai visto nulla del genere” rispose lui.
Heloise aprì leggermente gli occhi e si guardò intorno.
La luce del giorno le dava fastidio e i vetri della sua stanza erano ancora rotti.
Si guardò intorno e vide solamente Gaius e Merlino che osservavano… la sua scarpa?
“Fix" disse e tutti i pezzetti di vetro tornarono a formare le due finestre rotte.
Gaius e Merlino si fermarono di colpo, osservando la magia.
Heloise si mise a sedere con un gran mal di testa.
“Che state facendo?” chiese appoggiando la schiena al cuscino.
“Dove hai preso questa?” chiese Gaius mostrandole la sua ballerina.
“In un negozio, qualche anno fa" spiegò.
“Negozio? Dove?” chiese Merlino confuso.
“Non credo che voi conosciate Milano… in un negozio insomma, c'erano i saldi e così…” spiegò la ragazza.
“Saldi?” chiese Gaius stranito.
“Non si vendono scarpe del genere. Non è di stoffa, è materiale magico" disse Merlino mettendogliela di fronte.
Heloise iniziò a ridere.
“Magico non credo, piuttosto penso sia gomma; utile per non scivolare ma ormai è consumata. Non potevo di certo venire qui con scarpe nuove di zecca" disse riprendendosi la scarpa.
“Da dove vieni di preciso?” chiese nuovamente Gaius.
“Secondo voi da dove vengo?” chiese la ragazza.
I due si guardarono perplessi.
“Non sei di qui” disse Gaius.
“Che profonda deduzione" disse lei divertita.
“Da un'altra epoca" rispose Merlino, attirando l'attenzione della ragazza.
“Ma bravo" disse sorpresa.
“Non ho mai sentito parlare di viaggi nel tempo"
“Bhè, pensate che la magia sia rimasta uguale ad ora? Siamo nel medioevo! I tempi sono cambiati e se proprio volete saperlo è una magia ancora da perfezionare" esclamò, ma si rese conto che i due erano parecchio assenti.
“Oh sì, scusate, io vengo dal ventunesimo secolo, voi siete verso la fine del quinto se non erro" li informò.
“Il ventunesimo secolo?” chiese Gaius sconvolto.
“Sì insomma… io nascerò tra circa 1500 anni circa. Qui siamo circa alla fine del quinto, inizio sesto secolo, appena iniziato il medioevo" spiegò.
“Tu sei… più giovane di me di… 1500 anni?” chiese sconvolto il mago.
“Anno più, anno meno, ma non preoccuparti Merlino, tu ci sarai" disse la ragazza.
“Io… cosa?” chiese sconvolto.
“Merlino, tu sei quasi immortale, insomma non muori certo di vecchiaia. Sei il mago più famoso di tutti i tempi e le leggende del mitico re Artù sono conosciute da tutti. Ci sono anche sacco di film e cartoni animati su di te" gli spiegò.
“Film? Cartoni? Cosa sono? Oggetti magici?” chiese confuso.
“Il futuro non è poi così diverso allora" disse Gaius entusiasta, ma Heloise non sorrise.
“No… veramente è parecchio diverso. Innanzitutto c'è la corrente elettrica" spiegò.
“Che cos’è?” chiese Merlino curioso.
“Ecco… serve ad accendere le lampadine e a far funzionare molte altre cose. Le lampadine sono delle piccole sfere di vetro che si illuminano, non servono più le torce con il fuoco, ma questo non ha importanza ora" cercò di spiegare.
“Usate la magia?” domandò Merlino su di giri.
“Sì, ma la maggior parte delle persone non crede nella magia, sono cose che si raccontano nelle favole di fantasia" spiegò la ragazza.
“Non credono nella magia? Allora a cosa serve tutto quello che sto facendo?” chiese Merlino.
“Per far vivere questo popolo in pace e serenità. In molte epoche streghe e stregoni sono stati perseguitati e moltissime volte erano persone che con la magia non avevano nulla a che fare. Se cominciassimo sin da ora a ricreare un clima pacifico, forde molte ingiustizie saranno evitate e molte vite salvate. Penso che sia inutile dare la caccia alle streghe, non ha senso. Invece nell'epoca da cui vengo la magia è molto meno evidente, le persone comuni non sanno che esiste ed è meglio così. Sappiamo come non farci vedere e comunque le persone comuni sono talmente concentrate su loro stesse, che non si rendono nemmeno conto di ciò che realmente li circonda”
“Perché dici che è meglio che non conoscano la magia?” chiese Merlino.
“Vedi… non ci sono solo Camelot e Albion, il mondo è esteso e vasto. Ci sono troppe persone che fanno cose malvage, molto malvage, e se sapessero che esiste un grande potere… ecco, penso che si circonderebbero di persone potenti e malvage per accrescere il loro predominio. In questo modo invece la comunità magica è conosciuta solo da chi ne fa parte, c'è più controllo, meno dispersione e se qualche mago diviene malvagio o rivela la sua identità ad umani con cattivi scopi, viene severamente punito"
“Quindi non usate la magia per aiutare le persone" disse Merlino.
“Oh la usiamo invece, molto discretamente, a volte unita alla scienza. Le persone nemmeno se ne accorgono. Le pozioni sono ottimi medicinali" sorrise divertita la ragazza.
“Ma il mondo non sa cosa facciamo per loro" disse tristemente Merlino.
“Con l'andare del tempo si è capito che era meglio che il mondo comune si dimenticasse della magia. Dei grandi maghi si sono riuniti, anche tu Merlino, e avete tolto alle persone comuni, che non nascono con poteri già dall'infanzia, ogni ricordo della magia. È triste, ma andava fatto. Troppe vite sono andate distrutte, così si è deciso in comune accordo di limitare l'uso e la conoscenza della magia solo a poche persone istruite a dovere” spiegò.
“Non ci hai ancora detto perché sei qui” intervenne Gaius.
“Per riparare gli errori che Merlino farà" spiegò lei.
“Errori?” domandò confuso il medico.
“Sì insomma… non sono veri e propri errori, devo migliorare ciò che lui ha fatto. Non è colpa sua, lui ha fatto tutto ciò che credeva giusto, ma invecchiando è diventato più saggio, 1500 anni non sono una bazzecola in fondo. Il gran consiglio ha deciso di mandare qualcuno di fidato qui per sistemare alcune cose che riguardano Artù, Morgana e altri ancora. Mi hanno assicurato che finito questo periodo storico, tutto resterà com'era, non ci saranno ripercussioni significative sul presente” spiegò la ragazza.
“Artù? Morgana? Cosa succede a loro?” chiese Merlino sconvolto.
“Non dovrei dirvi queste cose, rischierei di cambiare più cose di quanto dovrei" disse agitando le mani.
“Ha ragione, non deve dirci altro" fece notare Gaius.
“Ma…” protestò Merlino.
“Rischia di cambiare molte cose, non possiamo permetterlo" disse allontanandosi e facendo segno a Merlino di seguirlo.
“Ti lasciamo riposare" disse per poi uscire dalla stanza della ragazza.
“Tu le credi?” chiese Gaius al ragazzo.
“Sospetti qualcosa?”
“No, io penso che sia sincera" rispose.
“Come ne siete così sicuro?”
“Ricordi la sostanza trovata sulle impronte?”
“Certo, avete scoperto cos’è?” domandò Merlino incuriosito.
“No, nessun libro ne parla, non è roba di questo tempo e nemmeno antica. Le scarpe le hai viste tu stesso e ci conosce già. Inoltre hai sentito le sue formule magiche? Non ho mai sentito nulla di simile” spiegò.
“Sembra tanto assurdo" disse il giovane mago.
“Merlino, imparerai che nella vita si scopre sempre qualcosa di nuovo e anche di assurdo"
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I ricordi riscritti
FanfictionPassato e futuro si legano insieme, l'inizio di un cambiamento fin dalle radici, un piano futuro per garantire un passato migliore, ma tutto questo avrà il successo sperato? Una ragazza ha l'ingrato compito, lei è stata scelta dal mago più potente e...