Merlino spalancò la porta del laboratorio di Gaius, ma per sua fortuna non c'era.
Tirò un sospiro di sollievo e si sedette al tavolo esausto.
"Merlino, c'è Gaius?" chiese una voce di donna, aprendo leggermente la porta.
"No, hai bisogno?" chiese il ragazzo.
Heloise entrò timidamente nella stanza e si diresse verso Merlino.
"Devo riferirgli una cosa che ho detto a Morgana" disse a bassa voce.
Merlino corrucciò la fronte e prestò più attenzione.
"Dimmi che non le hai detto quello che penso" disse serio il mago.
"Una specie" rispose la ragazza intimorita.
"Se hai rivelato a Morgana di avere dei poteri, Gaius ti ucciderà con le sue stesse mani" l'avvertì.
"Non le ho proprio detto così però... diciamo che l'ho ipotizzato" disse osservando il mago seduto al tavolo.
"Quanto ipotizzato?" chiese Merlino.
"Penso che lei l'abbia presa come una certezza" ammise Heloise.
Merlino la osservò in silenzio per pochi secondi, giusto il tempo per pensare a qualcosa.
"Non dirlo a Gaius" sbottò il ragazzo.
"Come posso non dirglielo? Dubitava di Gaius e le ho detto che non glielo ha detto perché non ne era sicuro" spiegò saltellando sul posto.
"Preparati a morire" le suggerì.
"Andiamo Merlino, mi hai sempre parlato bene di Gaius, gli volevi bene come a un padre" disse.
"Io te lo avrei detto?" chiese stupito.
"Tu in futuro" precisò.
"È vero, ma non la prenderà bene" l'avvertì.
"Cosa non prenderò bene?" domandò Gaius entrando in quel momento.
Heloise guardò Merlino in cerca di aiuto, ma lui strinse le labbra.: non avrebbe parlato.
"Si tratta di Morgana" disse Heloise guardando il vecchio.
Gaius si fece più serio di quanto fosse già e rimase immobile ad ascoltare.
"Lei... mi ha rivelato che pensa di avere dei poteri" spiegò la giovane gesticolando.
"Lo pensa lei?" chiese Gaius.
"È un suo dubbio" spiegò.
"Solo suo?"
"Bhè... io non ho fatto nulla per contraddirla" ammise.
Gaius sbattè una mano sul tavolo, che fece sobbalzare tutti.
"Pensa di avere dei poteri?" chiese irritato.
"Lo crede molto probabile" rispose Heloise immobile come una statua.
"Ti avevo detto di non rivelarle nulla" sbottò Gaius.
"Le ho solamente detto che i maghi nascono con dei poteri, non possono cambiare la loro natura e prima o poi si manifestano. Le ho detto che tu non glielo hai rivelato perché non sei sicuro che li possieda" ammise parlando velocemente e facendo un passo indietro.
"Hai tirato in ballo anche me?" esclamò avvicinandosi.
"Lei si stava arrabbiando, credendo che voi lo sapeste e che non glielo abbiate rivelato. Vi ho protetto" spiegò arretrando di nuovo, ma inciampò nella sedia su cui era seduto Merlino e vi cadde sopra.
"Questo lo chiami proteggere?" sbraitò il medico arrivando a un passo da lei.
Heloise fece un respiro profondo e cercò di raccogliere tutta la sua buona volontà.
"Sono qui per cambiare il passato con delle regole ben precise e non ho intenzione di mettermi a discutere con voi su ciò che devo e non devo fare" disse seriamente, guardando verso il pavimento. Lo sguardo di Gaius infuriato era troppo difficile da sostenere, era meglio parlare al pavimento, era più innocuo e... polveroso.
Detto questo uscì dalla stanza, lasciando solo i due maghi.
"Tu non dici niente?" chiese al ragazzo, notando che non aveva aperto bocca.
"Siete stato troppo duro" disse lui osservando le sue stesse mani.
"Merlino hai ascoltato cos'ha appena detto?" chiese l'uomo sconvolto.
"Io credo che dobbiate darle più fiducia. Abbiamo accertato che venga dal futuro, qual è il problema?"
"Non ti sei mai chiesto se sia stato veramente tu a mandarla?" gli domandò.
"No ma... come potrebbe sapere tutte queste cose su di noi?" chiese.
"Lei possiede il dono della magia Merlino, lo ha detto lei stessa. Potrebbe essere in grado di fare cose che nemmeno immaginiamo"
Merlino scosse la testa arrabbiato e uscì dalla stanza senza dire una parola.
Uscì dal castello con una meta precisa in mente.
Entrò nella taverna e trovò Heloise al solito posto, con la solita birra e lo sguardo triste perso nel vuoto.
"Non diceva sul serio" disse il ragazzo sedendosi accanto a lei.
"Sei carino a dire così, ma non mentire" disse lei non spostando lo sguardo.
"Gaius è una brava persona"
"Non ne dubito, ma adora te, non me" disse la ragazza.
Merlino sospirò, non sapendo come rispondere a quella frase troppo vera per essere smentita.
"Non ti ho mai chiesto come sei arrivata qui" le domandò.
"Ti ha mandato Gaius a chiedermelo?" disse facendo un mezzo sorriso.
"No... volevo solo saperlo. È magia potente, non è vero?" le domandò.
"Più potente di quanto immagini" rispose lei, riprendendo in mano la birra.
"L'hai fatta tu?" chiese il ragazzo.
"No, sei stato tu Merlino, io non sono in grado, ma mi hai spiegato come funziona. Ho tentato molte volte e non sono mai riuscita a creare un collegamento dal futuro al passato, eppure mi hai detto che ero pronta. Non so nemmeno se riuscirò a tornare indietro" disse tristemente.
"Non ti avrei mandato qui se tu non fossi in grado" disse stupito di se stesso.
"Mi hai detto che creare un collegamento tra passato e futuro è più semplice, che si sarei riuscita senza problemi" spiegò.
"Non puoi provare subito? Per toglierti il pensiero?"
Heloise scosse la testa.
"Non importa. Quello che non sai è che una volta al mese devo tornare per fare rapporto, quindi tra pochi giorni saprò se sono in grado" lo informò.
"Perché non ogni giorno?" chiese.
"Questa magia non può essere ripetuta nel giro di poco tempo, è ancora in fare sperimentale e consuma troppa energia magica. Posso permettermi un'andata e un ritorno, se tornassi adesso poi non sarei in grado di tornare subito qui"
"Consuma cosa?" chiese confuso.
"Non ha importanza, sono cose che si scopriranno più avanti" rispose.
I due si zittirono per un momento ed Heloise allontanò la caraffa di birra ancora piena a metà.
"Quindi tra pochi giorni farai un salto di 1500 anni" rifletté Merlino.
"A quanto pare" sorrise la giovane.
Merlino si fece pensieroso.
"Però... tutto quello che facciamo... che faccio... Merlino futuro lo sa" disse.Heloise parve bloccarsi per un attimo.
"Merlino mi ha spiegato che la sua memoria cambierà, ma non subito, deve passare del tempo prima che la sua memoria si modifichi" disse.
"Quanto tempo?" chiese.
"Spero più tempo possibile" ammise Heloise sorprendendo Merlino.
"Come sarebbe..." chiese il ragazzo.
"Non so se riuscirei a sostenere il suo sguardo sapendo che lui... sa di noi" borbottò.
"Ma... sono sempre io" disse il ragazzo confuso.
"Sì ma con 1500 anni in più!" esclamò lei sconvolta, immaginandosi il momento in cui il Merlino del futuro di renderà conto di tutto.
"Tu... tu sei una celebrità. Merlino tu sei il mago più potente del mondo, sei a capo del mondo magico, tu hai l'ultima parola nelle decisioni. È come se tu fossi l'Albus Silente della situazione, ma più in alto ancora, in cima, il re!" esclamò fuori di sé.
Merlino la osservava sconvolto, non sapendo cosa dire e non era sicuro di aver afferrato tutto.
"Tu sei un... vecchio saggio barbuto di 1500 anni o più. Tutti ti rispettano e io... io sono una ragazza di 21 anni che... oh mio Dio, è assurdo e io me ne sono resa conto solamente ora!" disse alzandosi in piedi e uscendo di corsa dal locale.
Merlino, più confuso che mai, la seguì fuori e cercò di raggiungerla.
Salì la scalinata che portava al castello e la raggiunge nei corridoi.
"Non è così grave e poi ho la tua stessa età al momento" disse il ragazzo appena dietro di lei.
"Non è grave dici? Come spiegherò a te stesso che... sono andata a letto con te?" sbraitò.
"Non me lo dovrai spiegare, perché io saprò già tutto" disse prendendola per un braccio e fermandola, prima che entrasse nella sua stanza.
"E come la prenderai?" gli chiese.
"Bene perché so che sono complice anch'io" disse scuotendola.
La ragazza lo osservò sotto shock, sconvolta dal fatto che quel ragionamento, in un certo qual modo, filasse liscio.
Merlino le prese il volto tra le mani, chiuse gli occhi e mise le labbra sulle sue.
"Andrà tutto bene" le disse sulle sue labbra, per poi ricominciare a baciarla.
La ragazza arretrò leggermente, fino ad appoggiarsi al muro vicino a lei.
Il corridoio era illuminato dalla luce della luna che entrava dalle finestre, a cui Merlino dava le spalle.
Si spostò con le labbra sul collo di lei e la morse leggermente, facendola gemere.
"Merlino, cosa stai..." cerco di dire, ma il ragazzo le aveva già slacciato il vestito, senza che lei se ne rendesse conto.
Gli abbassò il vestito, insieme alla vestaglia, e scese con le mani sul suo seno nudo.
La ragazza chiuse gli occhi e iniziò a respirare in modo irregolare sotto il tocco del ragazzo.
Merlino osservava serio il viso della ragazza e poi scese con le labbra su uno dei suoi capezzoli, facendola urlare.
"Merlino... non sei ubriaco... cosa..." cercò di dire, ma il ragazzo non osava fermarsi.
Improvvisamente sentirono dei passi e Merlino si fermò.
"Chi è là?" si sentì la voce di una guardia che ancora non si vedeva.
Merlino aprì la porta della stanza della ragazza e vi entrò con lei appresso.
"Closu ex tero" disse il giovane e la porta si sigillò.
"Merlino ci scopriranno" disse la giovane, ma Merlino sembrò non sentire.
Le tolse i vestiti e la baciò sopra i suoi slip.
"Merlino, ascoltami" disse stringendo le gambe, scivolando verso il pavimento.
"Voglio solo un ricordo nitido di noi" le sussurrò in un orecchio.
"E forse... bhè forse Artù ha ragione" disse spogliandosi di fronte alla ragazza e restando in mutande.
"Su cosa?" chiese lei confusa osservando il petto nudo del ragazzo.
"Che seguo il mio istinto come... un animale" disse scendendo con la mani sui suoi slip e sfilandoglieli.
Le divaricò le gambe con le mani e, prima che lei potesse dire altro, sfilò le sue mutande e penetrò dentro di lei, spingendola più che poté contro il muro.
La spostò sul pavimento e iniziò a muoversi sopra di lei, godendo e sudando insieme a lei.
Intanto fuori si sentivano i passi della guardia che camminavano in cerca degli intrusi, senza la minima idea di quello che in realtà stava accadendo.
Merlino le morse un orecchio, mentre con la mano destra premeva sul suo seno.
I movimenti dei fianchi si fecero più intensi, finché i due vennero insieme, crollando sul pavimento sfiniti.
"Heloise disse Merlino accanto alla ragazza.
Lei aprì gli occhi e lo vide accanto a lei, sul letto, col petto nudo coperto da qualche pelo.
Erano coperti parzialmente da un lenzuolo bianco e il ragazzo la osservava imbarazzato.
Improvvisamente la ragazza ricordò la notte precedente e si mise a sedere sul letto.
"Ascolta... mi dispiace per ieri" disse il ragazzo.
"Che vuoi dire?" chiese lei.
"Non so cosa mi sia preso, credo di aver qualche problema a controllarmi" disse coprendola fino al collo con il lenzuolo.
Heloise lo osservò confusa, non sapendo cosa dire.
"Mi aveva detto... tu mi avevi detto che avevi un carattere impetuoso, ma non credevo che riguardasse anche... questo" ammise.
Il ragazzo sorrise divertito e arrossì vistosamente imbarazzato.
"Devo andare a lavorare, potresti... voltarti?" chiese.
Heloise lo osservò perplessa e si voltò, mentre lui si alzava e si vestiva.
Sentì la porta sbattere e capì che se ne era andato.
Merlino entrò velocemente in camera di Artù, ancora a letto, e si avvicinò a lui.
"Dovete insegnarmi!" disse di punto in bianco svegliandolo.
"Di che parli?" brontolò il giovane ancora assonnato.
"Dovete insegnarmi come comportarsi con le donne" ammise il ragazzo.
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I ricordi riscritti
FanfictionPassato e futuro si legano insieme, l'inizio di un cambiamento fin dalle radici, un piano futuro per garantire un passato migliore, ma tutto questo avrà il successo sperato? Una ragazza ha l'ingrato compito, lei è stata scelta dal mago più potente e...