La donatrice di Anime

That's why I hate clubs

É ormai sabato, ma riesco ancora a percepire la sensazione delle sue labbra di Raiden sulle mie, e pensare che é successo solo ieri.
Alla fine quando sono andata da lui e ha aperto la porta, ho girato i tacchi e me ne sono tornata a in camera ancora prima di essere entrata. Non ce la potevo fare.

Mi sono appena svegliata e, che bello oggi non si fa niente, anche se dopo una settimana di lavoro é un po' strano non fare niente.
Ricordo il primo anno di scuola elementare prima che succedesse tutto.
Ero andata al parco con nonna, era una domenica, una bellissima domenica.

Inizio Flashback

Oggi è una bellissima giornata e io e nonna stiamo andando al parco, mi ci porta sempre in estate e ora che vado a scuola mi ci porta anche il sabato o la domenica.
<Nonna vedremo anche la tua amica con Clarissa?> Le ho chiesto con occhi pieni di speranza.
Clarissa è la nipote della migliore amica di nonna, e la mia migliore amica.
Stiamo sempre insieme io e lei, giochiamo tutto il tempo, mentre le nostre nonne parlano.
<Ma certo tesoro, come sempre> Sorrido felice mentre nonna mi guarda con occhi amorevoli.
Adesso che ho iniziato scuola mi guarda anche con occhi pieni di orgoglio, come una madre guarda il proprio figlio.
Per me nonna è mia madre, le voglio un bene dell'anima, e lei ne vuole a me.
Abbiamo un rapporto particolare io e lei, che non si spezzerá mai. Mai.

Fine Flashback

Ricordo perfettamente com'era il parco, gli alberi dove i ragazzi si sedevano sotto nelle giornate calde per leggere, i giochi dove i bambini giocavano e si rincorrevano, il sorriso di nonna mentre mi scrutava attentamente controllando che io stessi bene.
Scaccio il pensiero prima che le lacrime mi righino il viso e mi alzo andando a prendere dei leggins e un top da corsa insieme alle mie adorate snikers da corsa, mi lego i capelli in una coda alta.
La corsa mi aiuta a libare la mente e pensare a una cosa sola alla vlta, per sistemare il casino che ho in questa fottuta testa.

Prendo il cellulare le cuffiette ed esco dalla stanza scendendo velocemente le scale.
Arrivo nella sala da pranzo e vedo i signori con Raiden e Jacob mangiare.
<Buongiorno, posso rendermi utile?> Dico cercando di essere il più calma e educata possibile.
<No cara, tranquilla> Dice Thomas.
<Allora ragazzi oggi andate alla festa di diploma ti Trevis?> Chiede Chelsea. Travis?
Raiden e Jacob si scambiano uno sguardo come per decidersi sul da farsi.
<Raiden? Secondo me dovremmo andare> Dice Jacob.
<Perché scusa?>
<Perché non lo vediamo più da un pezzo. E poi è tuo cugino, sappiamo che quando fa una festa, la fa sempre in grande>
<Mhh ok dai> Acconsente Raiden.
<Bene ragazzi, visto che ci siete e Auriga ha il giorno libero, viene anche lei.>
<Io?> Chiesi sbalordita, mentre Raiden mi guardava con uno sguardo indecifrabile.
<Ma certo, devi fare qualcosa?>
<Brh no, ma le feste non fanno particolarmente per me> Dico e a quelle parole le spalle di Raiden si rilassano.
<Oh, ma dai vi divertirete!> Cerca di convincermi Chelsea.
<Ehm...>
<Dai Auriga!> Dice in tono amichevole Thomas.
In quel momenti entra anche Liz.
<Ecco perfetto viene anche Elizabeth, e non potete non venire> Insiste Chelsea.

O ma dai, ma perché tutte a me?!
Entra Lory dalla porta e mi guarda curiosa.
<Che c'è?> Chiede portando la colazione a tutti i signori più Jacob.
<Sto convincendo le ragazze ad andare alla festa di Trevis> Lory ha fatto un grande sorriso per poi toccare la spalla sia me che a Liz.
<Andiamo non fate storie, andate vi divertirete> Quando mi girai verso Jacob e Raiden, loro avevano uno sguardo misto tra il nervoso e lo speranzoso.
<O se la smettete, allora si ci andiamo.> Dissi in un sussurro.
<Perfetto> Dissero in coro Lory, Chelsea e Thomas sorridendo. Si sono messi d'accordo.

Appena lancio un'ultimo sguardo a tutti, gli saluto e me ne vado a correre. Ora ne ho ancora più bisogno.
Oggi prevedo che non mi divertirò per niente, sopratutto dagli sguardi di Raiden prima, che non erano molto positivi.
Mi immagino già Lory e Chelsea che preparano me e Liz manco fosse il nostro matrimonio. Che sfiga!